NEL SILENZIO,PENSIERI ED EMOZIONI

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La presa si fa sempre più forte,quasi lui non voglia farsi scappare il suo "giocattolo".Quelle mani,consumate da botte e risse sicuramente avvenute di cui Valeria può già farsi un'idea,non vogliono ammorbidirsi;al contrario,sono sempre più rigide,e il contatto tra le due pelli mette ancora più nausea alla ragazza.
"Lo sappiamo benissimo che tua madre è all'ospedale"le dice Marcus,e mentre sussurra avvicina la sua bocca all'orecchio della sua "ragazza".Ormai quest'ultima sente come se anche le sue orecchie abbiano sviluppato il senso dell'olfatto,e già riesce quasi a percepire l'ore nauseante dell'alcol che gli tappezza l'alito.
"Avanti,ci dovrà pur essere qualcosa che lo faccia tornare in sè ed evitare che compia una pazzia"pensa la ragazza.
Ovviamente,io non posso sapere di preciso quale argomento stia affrontando nella sua mente perché è quasi sovrannaturale,e vi anticipo già che io non sono nella sua testa,ma Valeria è sempre stata per me come un libro aperto,e come tale il suo sguardo mi compare già decifrabile,come se frasi si fossero materializzate.Io suoi occhi chiusi chiusi per la concentrazione e al coltempo per la paura parlano chiaro,e la sua mente corrugata da un tocco in più alle mie teorie.
Quando...ecco che le sopracciglia sembrano sobbalzare,come a dire "BINGO!".Ecco,ora si nota chiaramente che abbia trovato il suo tasto dolente,il suo "tallone d'Achille",e credo proprio,anche se un po' a malincuore,di conoscerlo.
"Senti..."inizia Valeria,con quel tono di voce sensuale e provocante che attrae ogni ragazzo."Visto che sei il mio ragazzo,vorrei sapere più cose su di te"dice lei.
"Oh,certo"risponde lui,con un tono provocatorio.Intanto cerca di far scivolare la mano,e ciò lo noto non perchè sia evidente,perchè sono sotto le coperte,ma perchè si vede chiaramente dall'espressione di lei che qualcosa sta succedendo.
Quand'ecco che...*ciaff!*,si sente uno schiaffo da parte di lei sulla mano di lui che gli causa un atteggiamento di chiusura.
Si gira,la distanza,quasi impercettibile,cerca di farla indietreggiare,ma lui la continua a tenere stretta a sè,e così lei può solo abbassare lo sguardo.
Gli occhi di Marcus,puntati pieni di espressività sul volto della "fidanzata",trasudano rabbia e voglia di,anche se si è trattato di una cosa lieve,vendetta.
"Ehm...scusa,ho sentito che c'era una zanzara e l'ho uccisa"si giustifica lei,pronunciando l'ultima parola tra i denti come volesse qualcun altro nelle condizioni della presunta zanzara.
"Dicevo.."prosegue lei."Ti dovró pur conoscere,no?Parlami un po' dei tuoi genitori"dice lei,con uno sguardo abbastanza soddisfatto.
Eccolo lì,lo sapeva lei.Eccolo,ora i cancelli (braccia) si sono aperti,la bocca si è chiusa,le corde vocali si sono spente.Eccolo,eccolo lì nel disperato tentativo di scacciare tutti i ricordi maligni che gli stanno affollando la testa.
Ora appare visibilmente teso;i pugni chiusi mettono in risalto le nocche,segnate da profonde e fitte cicatrici,mentre i lineamenti del suo volto si definiscono meglio,e la mandibola spinge contro la mascella,nella speranza di non far uscire parole che di certo non gioverebbero alla sua condizione psicologica.
"C...cosa?"balbetta lui ad occhi chiusi,inspirando ed espirando profondamente.Il battito cardiaco aumenta,e vene,ossa..tutto emerge.Emergono anche i suoi pensieri,le sue immagini,i suoi episodi di violenza.Tutto,tutto si materializza.
La risposta di Valeria non si presenta,anche perchè sanno entrambi che Marcus ha sentito tutto.Vorrebbe solo non averlo fatto,vorrebbe solo essere sordo.
"Che cacchio te ne frega?"risponde brusco lui.
Lei è ancora nel silenzio più totale.
Ad un certo punto lui si alza.Lei pensa in un primo momento che Marcus se ne stia andando,ma le sue speranze vengono interrotte dal suono della cerniera dei pantaloni di lui che si abbassa,un suono inconfondibile che frantuma in mille schegge il silenzio.

Un grido nel buioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora