UN'INSISTENZA INSOPPORTABILE

17 1 0
                                    


"Io non capisco...perchè mi tormenti!!Non mi conosci cacchio,non sai chi sono,da dove vengo...non sai niente di me!"gli dice esasperata Valentina.
"So molto più di quanto tu credi,e comunque sei costretta,sempre se tieni a Cristofer e non vuoi che la sua famiglia,già modesta di per sè,sia costretta a pagargli una denuncia"sottolinea insistente Marcus,la voce più alta,le sopracciglia che danno al suo volto un raro aspetto arrabbiato,anzichè beffardo e furbo come al solito.
È stata una giornata troppo scoinvolgente,e Valeria si ritrova con le ginocchia al petto e le braccia intorno ad esse,il volto segnato a fuoco da lacrime amare,le spalle scosse dai singhiozzi.
E poi anche la solitudine che si addiziona alla sofferenza,la mancanza di una presenza materna,paterna,o di un amico con cui sfogarsi.È una vita troppo storta,la sua,troppo obliqua per essere nascosta,troppo in diagonale per essere raddrizzata.
È un'esistenza troppo tormentata,lo è sempre stata,dai traumi subiti da bambina,fino ad oggi,e a quella decisione che ha preso,che ancora non sa se è giusta o sbagliata.In quel momento in cui ha risposto,la voce ha agito d'impulso,e lei ancora rimugina sulla sua scelta.
La madre torna con un'ora di ritardo,dopo essere stata per tutto il giorno all'Ospedale.Ha sempre cercato di essere una mamma comprensiva e presente,lei,ma il lavoro e le rinunce che esso comportano,pur di portare da mangiare in casa,l'hanno da sempre obbligata a mettere in secondo piano,in campo sentimentale,la figlia.
È l'1:47 di notte e l'allarme suona.L'allarme è stato fatto montare a seguito del tentativo di rapimento da parte del padre di Valeria,e da quando lui non ci ha provato per una seconda volta,non ha mai suonato.Ovviamente quel suono ripetuto,acuto,stridulo e forte le si mette alla testa,fino a riprendere dal cestino immagini del passato che la ragazza ha sempre voluto scordare.
È traumatizzata,terrorizzata e agitata,ma scende comunque e trova la finestra aperta.
Fuori tira vento,perciò in un primo momento,seppur col cuore in gola,Valeria crede sia stato un falso allarme causato dal contatto tra un ramo di un albero e la tapparella.
Questo,è quello che crede,fino a quando non trova una foto.
È una foto di lei e Cristofer che si baciano in casa della ragazza,con dietro una dedica:"se ne vuoi altre ti mando il mio servizio fotografico"c'è scritto.
Manca poco che Valeria svenga,così va a prendere un bicchiere di latte e si siede.
"C'era qualcuno fuori?"chiede sconfortata la madre.
"Ehm...no,nessuno"risponde mentendo,seguendo questo susseguirsi di bugie con un sorriso tirato.
È il momento della classica chiacchierata madre figlia.
"È da un po' che non parliamo per bene"inizia la mamma.
"E le 2 non sono l'orario più adatto"risponde scorbutica Valeria.
"Lo so,ma non sono praticamente mai a casa.A me dispiace che il nostro rapporto non sia come quello di un tempo,ma prova a capirmi:da quando quell'infame è fuggito,io devo occuparmi della mia piccola ed insolita famiglia.Io vorrei essere più presente,vorrei coccolarti come fa ogni mamma che si rispetti con la propria figlia,vorrei venire a tutte le tue partite e saggi,ma se non ci sono è per NOI"le dice.
"Si,la solita scusa.Tu non sei una madre,non ti sei mai mostrata come tale!"le dice Valeria,e corre verso la sua camera,sbattendo rumorosamente la porta.
Non fraentendetela,Valeria vuole molto bene alla madre,e sa che se non è presente è per il loro benessere,ma non può ignorare tutti i fatti che sono avvenuti in sua assenza.
Dov'era lei quando la figlia è stata aggredita da due ragazzi?Dov'era lei quando la figlia si tagliava?Dov'era lei quando è arrivato quel misterioso vicino?
E così la ragazza si ritrova chiusa in camera,immersa nei suoi pensieri riguardanti la sua vita e la sua scelta avventata,osservando dolorosamente quella foto,girandola e rigirandola.

Un grido nel buioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora