DUBBI

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Marcus le prende le mani e avvicina il suo volto a quello di Valeria,la quale rimane impassibile,muta.Sembra in una fase incantata,ma non perchè si sia innamorata del vicino,anzi,ma perchè nei suoi occhi nota un qualcosa di familiare.Fissandolo sembra gli possa scrutare l'anima,sembra possa carpirvi la sua storia,e sente che hanno diverse cose in comune.E così rimane rinchiusa nei suoi pensieri a osservarlo fisso negli occhi,e quando le labbra di lui si trovano a un millimetro dalle labbra di lei,fortunatamente la distanza viene allargata grazie all'aiuto del campanello.Da fuori si sente una voce familiare:"Vali,apri,non ho trovato le chiavi sotto lo zerbino!"strilla mentre bussa alla porta.
"Cacchio,Teresa!"esclama lui riferendosi alla madre della ragazza,cercando un posto da cui uscire o pur sempre in cui nascondersi.
Intanto Valeria appare visibilmente scossa,e già riesce a immaginarsi il motivo per cui la madre non sia riuscita ad entrare.In più come conosce lui il nome della madre?
"Come lo sai?"dice lei ad occhi sbarrati.
"Che cosa?"bisbiglia lui.
"Il nome di mia madre"dice lei alzando gradualmente il tono di voce e tenendo sempre gli occhi chiusi in segno di rassegnazione e di richiesta di spiegazioni.
Ma niente,la risposta si fa attendere e non arriva.Ad un certo punto una botta più forte delle altre alla porta la sveglia dal suo stato di trans.
"Arrivo"dice Valeria,osservando intanto sospetta la finestra aperta e le tende mosse dal vento.
Va ad aprire la porta cercando di cambiare in qualche modo la sua espressione,e lasciando spazio ad un mezzo sorriso forzato.
"Con chi parlavi?"chiede tranquillamente la madre mentre poggia le buste della spesa sul tavolo.
"Con nessuno"risponde con aria assente Valeria.
La mamma appare sospettosa,ma decide di non insistere conoscendo il carattere distante della figlia.
"Come è andata la giornata?"insiste la madre mostrandosi il più calma possibile.
"Bene"risponde la figlia a denti stretti.
Vedendo che si tratta di uno di quei momenti in cui o taci o taci,la madre di Valeria decide di ammutolirsi e di pensare a riporre la spesa negli appositi cassetti.Intanto si sente la ragazza che sale frettolosamente le scale.
Teresa rimane sola con se stessa,sola,intrappolata in una vita priva di amore,seduta su una sedia con le mani davanti agli occhi.Non riesce a capire dove abbia sbagliato,non capisce tutto questo astio nei suoi confronti da parte della figlia dopo che ha solo voluto sempre e solo il meglio per lei.
Valeria si trova sdraiata a pancia in su con le braccia piegate e le mani dietro la testa,a pensare su ciò che stava per accadere poco tempo prima e a Marcus.È troppo agitata per mangiare,troppo ansiosa per trattenere le lacrime e troppo impaurita per messaggiare,d'altronde potrebbe essersi infilato anche nel suo cellulare.E così rimane sola con le sue paure,mostrando indirettamente il suo affetto alla madre:in fondo,se non si è sfogata con lei è anche per non farla preoccupare e per non metterla nei guai.

Un grido nel buioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora