COSA VUOI FARMI?

8 1 0
                                    


Sente quel rumore inconfondibile di una cerniera che si abbassa,e quello stesso rumore,che dato il contesto potrebbe essere definito "la voce della vendetta",si insinua tra le pieghe più interne del cervello di Valeria,tanto da causarle un mal di testa lancinante,il quale,però,non è niente in confronto al dolore al cuore che prova in questo momento.Tutto si trasforma.I battiti cardiaci,veloci come non mai,sembrano tanti pugni che la paura sta dando a quel maledetto muscolo striato,riempito da emozioni contrastanti (nostalgia,terrore,inquietudine,amarezza,nausea,disgusto,stanchezza,depressione,pena,rabbia,rassegnazione,tristezza,curiosità,ostinazione,amicizia,e perchè no,anche compassione);la sua testa è diventata un campo da calcio in cui il pallone sbatte ripetutamente contro le tempie;gli occhi sono diventati dighe che stanno lì lì per straripare.Io ve lo giuro,a costo di farle provare sorpresa o dispiacere,al costo di spaventarla,al costo di farla agitare ancor di più,se Marcus si azzarda anche solo a sfiorarla contro la sua volontà,io interverrei subito.
Il tempo ormai si sarà allungato di migliaia di interminabili ed infiniti secondi.Le immagini appaiono alla ragazza come in slow-motion,come a proteggerla dalla realtà che la sta aspettando e le si materializzerà tra pochi istanti.
Il suo sguardo è altrove,rivolto verso chissà che cosa e verso chissà chi.Le palpebre,socchiuse dal terrore come in un gesto involontario,le lasciano solo uno spiraglio di visibilità.
Ecco,ora quel ronzio fastidioso proveniente dalla lampo si blocca.Ecco,ora è completamente abbassata,come la voglia di vivere di Valeria.

Valeria's pov.
Non riesco a guardare,non ce la faccio.Non ce la faccio a vedere cosa ha in serbo il futuro per me.In questo preciso momento so solo che non è niente di buono,dati i precedenti.Ho già sentito una volta quel suono,quella "voce della vendetta",e ciò che è accaduto dopo mi ha segnata a fuoco.Ciò che è successo si è insediato in ogni millimetro quadrato dei miei ricordi,magari mi ricordassi così bene anche le regole di geometria...
In questo preciso momento posso solo rimuginare sul passato,sui miei errori e mettere su ipotesi logiche riguardo ciò che mi vuole fare quel pazzo psicopatico.
Affronto ogni pensiero,passo dopo passo,tappa dopo tappa.È stato innanzi tutto un errore la mia storia con Marcus dall'inizio.È stato tutto sbagliato.Tutto.Avrei dovuto denunciarlo per stalking,ma non l'ho fatto,per amore di Cristofer.Avrei dovuto raccontare tutto a mia madre,ma non l'ho fatto.Avrei dovuto raccontare la verità al mio tanto desiderato ex ragazzo,ma non l'ho fatto.Vorrei solo che si potesse cancellare tutto,anche solo la mia vita.
E poi arriva il momento meno atteso,tutto ciò nel giro di 10 secondi prima del verdetto:quello delle ipotesi.
Galileo Galilei,col suo metodo scientifico sperimentale,ha rivoluzionato e,in qualche modo,condizionato il mio modo di agire e di pensare.Tutto ció che faccio o penso,infatti,segue un percorso molto preciso.Vi faccio un esempio in questo contesto,tanto per rivolgere i miei pensieri,per quanto sia possibile,altrove.
-1:analisi del fenomeno.Marcus si è       abbassato la cerniera.
-2:ipotesi sul fenomeno.Potrebbe fare cose indicibili contro la mia volontà.
-3:esperimenti.In questo caso posso prendere in considerazione solo ciò che mi è accaduto in passato.E non promette bene...
-4:se l'ipotesi è corretta diventa teoria.Lo sarà?Il verdetto a breve.
Basta,mi sono stancata di aspettare,devo capire cosa sta succedendo.
Per quanto la cosa mi potrebbe traumatizzare,scoinvolgere,deprimere,far arrabbiare,far vomitare,far svenire...non mi ricordo dove volevo andare a parare.Ah,si.Dicevo,per quanto ciò potrebbe avere riscontri negativi sulla mia persona devo vedere cosa sta o ha intenzione di combinare.
Prima di poter rivolgere la testa verso la sua direzione,sento il rumore di un tessuto che si abbassa,e tale fruscio mi causa brividi lungo la colonna vertebrale,e solo per magia e maestria riesco a trattenere un gemito soffocato e spaventato.
Mi aspetto già di vederlo in boxer,o peggio,senza,oppure di trovarmelo con una cintura piena di armi.Ma no,ciò che vedo è peggio.Ciò che vedo mi fa strabuzzare gli occhi,e mi causa voglia di sapere,disagio e rassegnazione.
Certe cose vanno viste per essere capite,certe cose vanno vissute per essere commentate.
Ma ve lo dico lo stesso:ha le gambe tappezzate da ferite,graffi,cicatrici e lividi.
Rimango paralizzata,e solo dopo un po' mi accorgo che sto tremando.
Ma decido di volere e sapere di più.Finalmente apro la bocca (le labbra dopo tutto questo tempo mi si sono seccate) e gli rivolgo la parola:"sei un autolesionista?"gli chiedo.
È una domanda stupida,lo so.Insomma...io ci sono passata,e so bene quali segni lasci improntati sulla carne,segni non come questi.La domanda è solo per carpire,anche se indirettamente,informazioni.
"Ceeerto,come no!"risponde lui,accompagnando il tutto da una risata strafottente.Veramente non riesco a descrivere il suo tono di voce.È un misto di divertimento,rabbia e perversione...è un misto di lui.

Marcus

Valeria rimane ferma,impassibile,come in cerca di spiegazioni.E spiegazioni avrà,se è questo ciò che vuole.
Così,tormentato da ricordi d'infanzia che hanno bisogno di essere condivisi e buttati fuori dal mio animo marcio,disseto la sua sete di sapere.
"Vedi queste?"dico indicando le cicatrici.Anzi,non so se ho indicato perfettamente quei segni,dato che le immagini,a causa dell'alcol,mi appaiono sfocate e confuse.
"Sono il risultato di qualcosa che mi sono opposto a fare"le dico con un pizzico di perversione nel tono di voce,causandole un infinito terrore.
"Beh,non sono l'unico cattivo però,vero Vale?Se farai la brava e farai tutto ciò che ti dico non verrai punita"la rassicuro.
So già che rifiuterà categoricamente,ma in qualche modo dovrò pur sfogare la mia rabbia repressa,e se non sarà in un modo sarà nell'altro.
"No"sussurra lei con le lacrime che le rigano le guance arrossate.'Dio quanto è bella,quasi provo pena' pensa la parte ancora lucida di me.
Ma no,l'alcol era troppo forte stasera,e così la parte non ragionevole si impadrona delle mie azioni.
"Bene,allora capirai grazie al tuo fidanzato a fare la brava"le dico,avvicinandomi pericolosamente.

Un grido nel buioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora