5. Casa

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  "If I showed you my flaws
If I couldn't be strong
Tell me honestly, would you still love me the same?"

Locked Away - R. City & Adam Levine  


La casa era praticamente vuota, non ci avevano pensato piu' di tanto prima di prenderla. Draco stava sulla porta e osservava quelle stanze grigie e completamente vuote se non per qualche attrezzo o qualche busta dimenticata da chi aveva vissuto li' prima di loro. Fece un passo avanti per osservare meglio il salone principale e la cucina rispettivamente da una parte e dall'altra dell'atrio. Cammino' poi verso la scalinata che aveva davanti e, quasi saltando i gradini, ando' a controllare per l'ennesima volta le tre stanze da letto. Tutto era funzionale, certo, non c'era nulla ma il bagno era praticamente nuovo. Evidentemente chi si era trasferito aveva da poco fatto dei lavori di restauro. Controllo' poi le due stanze piu' piccole pensando a due possibilita': studio o cameretta. Scosse poi la testa, no, niente bambini. Non era pronto, voleva godersi ancora per un po' quella nuova vita fatta di tranquillita'. Il tempo per un figlio c'era, erano a malapena due ventenni, che fretta c'era? Non ne avevano parlato, ma era abbastanza certo che lei fosse dello stesso avviso.

Torno' sui suoi passi ma qualcosa lo blocco' sulla porta della camera matrimoniale. Un materasso era stato abbandonato al centro della stanza, davanti a un caminetto. Era piu' piccolo di quello presente nel salone ma aveva comunque il suo fascino. Si avvicino' mordicchiandosi un labbro mentre un'idea si faceva sempre piu' concreta nella sua testa. Prese la bacchetta e, con un incantesimo, accese il fuoco.

-Hermione?- Chiamo' poi. –Vieni di sopra.

La riccia lo raggiunse quasi subito, stava infatti osservando e ammirando una parete che pareva essere perfetta per una libreria a muro. Si affaccio' a una delle camere piu' piccole e sorrise senza nemmeno rendersene conto. Era perfetta, da una parte una piccola culla e dall'altra una sedia a dondolo per cullare un piccolo fagottino che piangeva. Si appoggio' alla parete, continuando a sognare, scuotendo poi la testa nel sentirsi chiamare di nuovo. Rimando' il discorso e il pensiero a piu' tardi. Segui' la voce del marito e si blocco' sulla porta della stanza piu' grande.

-Possiamo dormire qui per questa notte.

-Era qui?- Indico' il materasso gettato a terra.

-Si', poi possiamo buttarlo ma per questa notte...- Accenno' al fuoco. –Non vuoi inaugurare la casa?

-Oh, si' che lo voglio.- Si lascio' poi cadere fra le braccia del biondo, ridendo. –E' pulito questo coso, vero?- Domando' poi.

-Certo, l'ho disinfettato con un incantesimo.- Le spiego' lui, accarezzandole i capelli e baciandole la fronte.

-Bene, non voglio prendere malattie strane.- Sussurro' lei sulle sue labbra prima di baciarlo. –Hai visto le altre stanze?

-Si', possiamo farci uno studio, una stanza a testa pe ril lavoro... sai, penso che nella stessa finirebbe sempre allo stesso modo.- Sogghigno'.

-E come, per la precisione?- Hermione passo' l'indice dalle sue labbra al suo mento.

-Con te stesa sulla mia scrivania.- Sussurro' lui. –O sulla tua, dipende.- Le bacio' il dito che stava risalendo. –E lo sai benissimo anche tu.

-Non farei mai una cosa del genere sul lavoro, Signor Malfoy!- Si finse scandalizzata.

-Ma io si', e tu non mi sai dire di no.- Ridacchio' portandola sotto di se'.

-Ne sei proprio certo?

-Ho avuto piu' di una conferma.- Scrollo' le spalle lui.

Hermione, leccandosi le labbra, lo spinse via e si sedette poi sul suo bacino.

Incredibile Ma Non ImpossibileDove le storie prendono vita. Scoprilo ora