24. La loro realta'

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  "It's like I've been awakened
Every rule I had you breakin'"
Halo - Beyonce

  

E' strano come il tempo passa e noi nemmeno ce ne accorgiamo, sembrano passate ore ma in realta' sono anni. Tutto si muove, tutto scorre, nulla resta immobile in questa corsa ad ostacoli continua che e' la vita. Draco si ritrovava a pensarlo spesso, solitamente di notte mentre tutti dormivano e lui restava a guardare il soffitto e a riflettere. Gli capitava di sognare la scuola, i propri genitori, poi si svegliava e si rendeva conto che non era piu' lui il piu' piccolo e il piu' viziato; il suo posto era stato preso da una bambina con occhi chiari e capelli scuri.

Si volto' nel letto per sistemarsi su un fianco e guardare lei, bella come non mai. I capelli riccioluti e castani a ventaglio sul cuscino bianco che la faceva risaltare ancora di piu'. Per lei aveva sopportato molto, non era certo andato giu' a tutte le famiglie dell'alto rango che lui non avesse scelto una "alla sua altezza". Per lui pero' non c'era persona migliore di lei, certe volte si era persino chiesto se non fosse lui stesso a non essere all'altezza di Hermione Jean Granger o, come veniva chiamata da alcuni anni ormai, Hermione Jean Malfoy. Quella stessa ragazza era passata dall'essere la "So-tutto-io" che tutti odiavano a essere sua moglie. Avevano due figli e, perche' no, avrebbero potuto averne altri. Senza di lei tutto cio' non sarebbe stato possibile e ne era sempre piu' cosciente. Lei era quella donna che aveva scalato le cariche del ministero velocemente, quella ragazza che aveva aiutato Potter a distruggere il Signore Oscuro. Un'essere magnifico con tanto coraggio, pazienza e fiducia.

Lealta' e Amore.

Quell'amore vero, forte, che non lascia andare nonostante tutto. Amore che perdona, che non fa dormire la notte e non fa mangiare di giorno. Per quanto lo avesse negato era consapevole che lei era stato il suo primo amore, se ne era reso conto quando le aveva dato quel suo quadernino scarabocchiato con tutti i pensieri che aveva annotato negli anni passati a scuola. Non era mai riuscito a togliersela dalla testa e ci aveva messo anni ad ammetterlo anche a se stesso. Aveva imparato a capirla e ad apprezzarla. Spesso si ritrovava a sorridere stupidamente agli uomini che per strada la guardavano; a tutti quelli che l'avevano sottovalutata, come aveva fatto lui stesso per anni. Era sua e non si tornava indietro.

La sua pietra preziosa.

Non l'avrebbe persa per nulla al mondo.

Cerco' nelle proprie memorie il momento in cui, per la prima volta, aveva posato gli occhi su di lei. Forse al Ballo del Ceppo? No, prima. Alla festa di Lumacorno? No, ancora prima. Quando era sceso dal treno, quell'anno, ed era passato accanto a lei. Il suo profumo delicato gli aveva invaso le narici e la sua immagine gli aveva riempito gli occhi. Era sorpreso, piacevolmente sorpreso. Aveva dovuto aspettare molto, troppo, aveva perfino perso la speranza eppure lei era li', con lui.

Si sfilo' l'anello dal dito, leggendo l'incisione con la flebile luce della luna. Il suo nome e la data del loro matrimonio. Erano passati cinque anni da quel giorno e la vita non avrebbe potuto essere piu' bella, piu' piena di cosi'. Senti' gli occhi pizzicare ma non si oppose alle lacrime perche' le conosceva, erano quelle rare e poche lacrime di felicita'. Quella felicita' che solo lei poteva dargli.

***

Narcissa corse verso la porta, abbassandosi poi e prendendo in braccio la nipotina per baciarle la fronte. Accompagno' poi gli altri nel salone, sedendosi con la piccola in braccio. Persino Lucius, alla fine, si era abituato all'idea e seppur non ne fosse entusiasta si era accontentato di vedere in Scorpius l'erede tanto desiderato. In lui non notava alcun elemento della madre e la cosa lo rallegrava solamente. Si era lasciato trascinare anche lui da quella serenita' che aveva provato rare volte.

Incredibile Ma Non ImpossibileDove le storie prendono vita. Scoprilo ora