20. Gli zii

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"As long as we keep this tide
It's gonna be an easy ride"
Effortless – Sabrina Ddumba  

Draco guardo'di nuovo quel visino nascosto dalla coperte, non riusciva ad andarsene. Era cosi' piccolo e delicato, qualcosa di prezioso. Gli rimbocco' le coperte per la millesima volta, imponendosi di uscire dalla staza per non svegliarlo senza volerlo. Era strana quella sensazione, non se l'era aspettata cosi'. L'amore, il matrimonio, un figlio; tutte cose che pensava impossibili eppure eccolo li' a uscire dalla cameretta di suo figlio. Il cuore stretto dalla paura di svegliarlo chiudendo la porta e dal terrore di non averlo coperto bene facendogli prendere un raffreddore. Di malavoglia fece qualche passo per allontanarsi e, alla fine, si ritrovo' sul letto con la televisione accesa. Quella cosa che Hermione aveva tanto voluto era interessante, lo salva da pomeriggi e serate altrimenti estremamente noiose. Lancio' un'occhiata all'orologio e sbadiglio'; quasi quasi poteva far coincidere il suo attimo di riposo con quello di Scorpius.

Non appena chiuse gli occhi senti' la porta aprirsi lentamente, rimase pero' immobile mentre una seconda persona si rannicchiava fra le sue braccia. La tiro' meglio a se' ispirando il suo profumo e coprendola dolcemente per tenerla al caldo.

-Non ha dormito questa notte?- Sussurro' poi al suo orecchio.

-Come ogni altra notte.- Rispose lei' con un mugolio stanco.

-Non dire nulla di male o ti sente e si sveglia.- Ridacchio' lui.

-Non puo' sentirci attraverso i muri, puo' pero' percepirci... credo.

-Per Salazar! Non sei sicura di quello che dici?!- La prese in giro' il biondo aprendo gli occhi.

-Oh, ma falla finita.- Borbotto' la riccia facendosi ancora piu' piccola. –Prova tu a stare sveglio tutta la notte e poi vediamo se sei sicuro di quello che dici il pomeriggio.

-Potresti svegliarmi, te l'ho detto mille volte.- Le fece notare.

-Si', e a lavoro che fai? Dormi sulla scrivania?

-Posso entrare qualche ora piu' tardi.- Disse zittendosi poi mentre un'idea si faceva largo.

-Non puoi andare a lavoro solo quando ti va, Draco. E' il Ministero, non il tuo negozietto.

-No, ma il mio cognome serve ancora a qualcosa nel mondo magico e potrei far spostare i miei turni il pomeriggio in modo da poter darti una mano la mattina.- Propose entusiasta del suo piano. –Come ti pare?

-Fantastico.- Ammise stancamente lei, sbadigliando. –Ma finiremo col non vederci piu'. Io ti voglio vedere, non sei il mio coinquilino ma mio marito.- Si sporse a rubargli un bacio, stendendosi poi di schiena.

-Ma lo saremo anche in quel caso, Hermione.- Le inizio' ad accarezzare i capelli dolcemente.

-Saremo stanchi a tempi alterni e non potremmo piu' fare... fare cose.

Draco soffoco' una risata, alzando la testa e tenendola su' con una mano. Lei aveva davvero paura di non fare piu' nulla? Se solo le avesse detto quanto era difficile non saltarle addosso ogni due ore per via di quel seno abnorme che sfoderava per allattare il bambino. Si mordicchio' il labbro, infilando una mano sotto le coperte. Erano passati mesi da quando non avevano piu' fatto niente, il nulla assoluto. La fece scorrere lungo il suo ventre, risalendo fino al suo reggiseno e abbassando una coppa. Sorrise soddisfatto nel sentirla sussultare di sorpresa. Inizio' poi lentamente la sua dolce tortura, dedicandosi al suo piacere. Scorpius aveva ormai quasi tre mesi, era decisamente ora che lei capisse di non essere diventata di colpo solo una mamma.

Incredibile Ma Non ImpossibileDove le storie prendono vita. Scoprilo ora