Capitolo 1

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"Sam svegliati, farai tardi a scuola!" urla mia madre entrando nella stanza e interrompendo il mio bellissimo sogno su Shawn Mendes. "Samantha muoviti, altrimenti la prossima cosa a svegliarti sarà la batteria di Aj".

Balzo subito in piedi guardando male mia madre, che se la ride soddisfatta, e me ne vado verso il bagno. Quando arrivo mi guardo allo specchio e non rimango stupita nel vedere i miei capelli arruffati e annodati, decido di darmi una mossa e inizio a pettinarli, per poi piastrarli.

Dopo essermi lavata e vestita vado di sotto per fare colazione. Seduto al tavolo c'è già mio fratello Aj che, come al solito, muove la testa sù e giù a ritmo di una canzone che sta cantando nella sua testa. "Buongiorno Sam" mi saluta allegro. "Si, si buongiorno" dico velocemente.

Aj è più piccolo di me di tre anni e ha sempre amato la scuola e non vedeva l'ora di ricominciare, a differenza mia. Fosse per me le vacanze sarebbero dovute durare di più per continuare a viaggiare in lungo e in largo con il mio ragazzo e i miei migliori amici. Quest'estate l'abbiamo passata quasi sempre insieme tra gite al mare, in montagna e in giro per il mondo, ed è stata una delle più belle della mia vita, ma ora la scuola ci riporta alla solita routine: lezioni, verifiche e noia.

"Sam, sono quasi le 7.40. Jake non dovrebbe arrivare tra poco?" mi dice Aj destandomi dai miei ricordi gioiosi e felici, per riportarmi alla realtà e al panico. "Oh cazzo, Jake. Merda, merda" impreco iniziando a correre verso le scale per salire di sopra e prendere le mie cose, mentre mia madre mi urla dietro per il mio linguaggio.

Mi sono completamente dimenticata del fatto che il mio migliore amico oggi deve passarmi a prendere per andare a scuola e se non mi muovo, per lo meno, mi ucciderà. Lui odia arrivare in ritardo.

Arrivo in camera e prendo di corsa lo zaino facendo cadere il telefono che c'era appoggiato sopra. "Merda" impreco di nuovo. Raccolgo il telefono e vedo tre chiamate perse da Jake, guardo l'ora: 7.45.

Corro all'impazzata giù per le scale, mancando l'ultimo gradino e rotolando sul pavimento, scatenando le risate di Aj che mi stava aspettando davanti alla porta. "Vedi di non ridere, altrimenti al pianoforte sparirà qualche tasto magicamente" lo minaccio e lui smette subito. Il suono di un clacson mi ricorda che non ho tempo di discutere con mio fratello e, dopo aver salutato mia madre, mi precipito fuori con lui al seguito.

Quando entriamo in macchina Jake mi fissa malissimo, fa per parlare ma lo interrompo prima che possa urlarmi contro: "Ti prego, perdonami. Sai che sono tutto tranne che puntuale. Stavo sognando Shawn Mendes e non potevo svegliarmi. E poi..." mi interrompe poggiandomi una mano sulla bocca. "Solo per oggi sei perdonata perché è il primo giorno, ma se arrivi un'altra volta in ritardo la strada per la scuola ti toccherà farla tutta a piedi". Annuisco in silenzio, mentre dai sedili posteriori Aj ride e il mio amico mette in moto e parte. Mentre ci dirigiamo a scuola guardo fuori dal finestrino e mi stupisco, come sempre, del paesaggio che mi ritrovo davanti.

Quando avevo dodici anni, dopo il divorzio dei miei, mia mamma decise di tornare a vivere nel posto dov'è cresciuta: Newport Beach. All'inizio fingevo di odiare questo luogo, per fare un dispetto a mia madre che mi aveva obbligata a lasciare i miei amici e New York, ma in realtà l'ho sempre adorato. Il mare, il sole, la spiaggia tutto qui è bellissimo. E poi, se mia madre non avesse fatto questa scelta e non fossimo venuti in questo posto non avrei mai incontrato Jake e gli altri.

Di tutti gli amici che mi sono fatta qui, Jake è stato il primo. Ci siamo incontrati per caso sulla spiaggia perché Jiff, il suo cane, era scappato, mentre quello scemo ci stava provando con una ragazza e per fortuna io l'ho trovato e proprio quando stavo andando a cercare il padrone, Jake ha trovato me e mi ha fermato. Tra noi c'è stata subito sintonia perché i nostri caratteri sono simili, iperattivi e stravaganti, e modestamente senza di lui io non saprei come fare.

Sono talmente persa nei miei pensieri che non mi accorgo neanche che siamo arrivati davanti al nostro liceo. Scendo dalla macchina e saluto Aj che subito raggiunge i suoi amici, mentre io e Jake andiamo dai nostri.

Da lontano vedo subito Neels che come al solito si sta passando le mani tra i capelli per sistemarli. Lo osservo e mi chiedo per la milionesima volta come io, Samantha Mitchell, una nana coi capelli rossi, stravagante e sbadata sia potuta diventare la fidanzata del classico "figo" biondo, alto e capitano della squadra di football. Quando gli sono abbastanza vicina si accorge di me e mi viene incontro per baciarmi con passione. "Ehi" mi dice sfoggiando il suo splendido sorriso. "Ciao" rispondo lievemente, ancora troppo accecata dalla sua bellezza.

"Tesorini, fossi in voi penserei alle smancerie più tardi. Abbiamo il Professor Hale alla prima ora" una voce femminile esce dal nulla e quando mi giro la mia migliore amica mi sta guardando con un sorriso che va da un orecchio all'altro. "LILY" urlo gettandomi su di lei a braccia aperte e stringendola in un abbraccio. Insieme a Jake, lei è una delle prime amiche che ho trovato qui, ci siamo conosciute ad una festa organizzata da un ragazzo della nostra scuola e ci siamo subito trovate bene e in sintonia, anche se abbiamo ben poco in comune. Lei è una ragazza tranquilla e ordinata, mentre io no, lei è calma e studiosa, io no, eccetra eccetra. "Mi sei mancata" le dico stringendola forte. "Ma se ci siamo viste ieri" dice ridendo. "Non importa".

Parlando del più e del meno io e i miei amici ci dirigiamo in classe e per fortuna quando arriviamo il professore non c'è ancora. Mi siedo nel penultimo banco vicino a Lily, mentre Jake e Neels si mettono dietro di noi.

Mi giro e guardo il mio ragazzo, che sta sfoggiando uno dei suoi splendidi sorrisi. Mi sporgo verso di lui e lo bacio. Se possibile il suo sorriso si fa ancora più grande e i suoi occhi si riempiono di felicità, come penso i miei. "Sta sera vieni da me?" mi chiede. "Mh non so, forse ho degli impegni. Devo controllare la mia agenda." dico scherzando. "Allora passo alle 20.00" mi dice facendomi l'occhiolino.

Facciamo per baciarci di nuovo, ma una voce acuta e fastidiosa ci interrompe: "Aw, guardate i nostri piccioncini come sono carini", riconoscerei la sua voce odiosa ovunque. "Alissa" la saluto infastidita.

Alissa Violet è il capo cheerleader della scuola, alta, bionda e magra, insomma la solita ragazza da copertina che tutti vorrebbero. Inoltre è la ex di Neels, sono stati insieme per tre anni, quando un giorno lui ha scoperto che lei lo tradiva e l'ha lasciata. Dopo qualche mese si è messo con me, ed è da allora che non la smette di tormentarci.

"Neels, amore mio, mi sei mancato" dice avvicinandosi al mio ragazzo e passandogli una mano tra i capelli. "Tu invece no, non ho sentito per niente la tua mancanza" risponde lui sbuffando e levadosi la sua mano di dosso. "Lo so che menti e che mi ami ancora" afferma per poi guardarmi come se avessi un brufolo gigante proprio in mezzo alla fronte. "Quando ti stancherai di questa sgualdrina, ricordati che io sono sempre qui che ti aspetto". Lui non fa in tempo a rispondere perché il Professor Hale entra in classe seguito da un ragazzo che non ho mai visto. Ha il volto coperto dal grande cappuccio della felpa e quindi non riesco a capire come possa essere il suo viso. Io e Lily ci lanciamo uno sguardo di intesa, incuriosite da questo nuovo compagno.

"Ragazzi sedetevi. Lo so che è il primo giorno di scuola e vorreste fare casino al posto di starmi a sentire,ma fatelo per un momento o almeno fingete, per favore. Vi presento un nuovo studente che seguirà questo corso e che si è trasferito da poco da New York. Lui è Marcus Dobre, mi aspetto che lo trattiate con gentilezza e che non lo escludiate" afferma guardandoci tutti negli occhi, uno per uno, con fare minaccioso e indicando il ragazzo accanto a lui. Questo si gira verso di noi e, con un po' di insicurezza, tira giù il cappuccio permettendoci finalmente di osservare il suo viso affascinante e sottile.

Mi fermo ad osservarlo e i suoi tristi occhi marroni incontrano i miei e non so perché, ma ne rimango incantata.





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