Capitolo 4

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Sono le quattro e mezza del pomeriggio ed è da quando sono tornata da scuola che mi sto facendo una bella maratona di The Vampire Diaries, per scacciare via i pensieri e per rilassarmi dopo questa mattinata piena di eventi.
Non appena sono entrata a scuola Alissa è subito partita all'attacco, andando ad abbracciare Neels e pronunciando più insulti che poteva verso di me, un classico. Poi mi sono toccate due ore di italiano (quindi una Lily in preda agli ormoni) e una di matematica. Dopo altre due lunghissime lezioni, all'ultima ora ho finalmente visto Marcus che volevo incontrare fin dall'inizio di questa giornata, ero troppo curiosa di scoprire come si sarebbe comportato dopo il nostro incontro di ieri sera.
Ebbene è stato bellissimo vedere come si è avvicinato a me con gioia e di come mi abbia salutato con un sorriso...nel mio film mentale. Ma nella vera e cruda realtà non mi ha considerata per niente, mi è passato vicino senza fare o dire nulla ed è entrato nell'aula. Anche i miei tentativi di aprire una conversazione durante la lezione sono stati inutili. È come se la sera prima non fosse mai esistita.
Devo ammetere che ci sono rimasta un po' male, pensavo che mi avrebbe almeno salutato o fatto anche solo un cenno. Ero già pronta a mettere in atto il mio piano per scoprire qualcosa di lui, per farmelo amico e aiutarlo, ma lui ha sconvolto tutto. Quando la lezione è finita e siamo usciti dalla classe ho provato di nuovo a parlargli, ma non ho ricevuto nessuna risposta.
A peggiorare questa mattinata ci si è messo anche Jake che ha avuto la splendida idea di dare una festa a casa sua sabato, naturalmente sono obbligata ad andarci anche se odio le feste. La gente ubriaca, i corpi sudati, la musica troppo alta, odio tutto di quell'ambiente. Ma purtoppo il mio migliore amico le adora. È famoso in tutta la scuola per le sue serate, quando ne organizza una c'è sempre tantissima gente e per settimane dopo quella sera tutti continuano a parlarne. Possiamo dire che per i ragazzi di Newport Beach, Jake Paul è il Re delle feste.
In pratica questa mattinata è stata una vera tortura e l'unico momento di tranquillità è stato con Neels, che riesce sempre a tirarmi su il morale semplicemente perchè è lui.

Continuo a guardare il mio amato Damon che uccide gente a caso finchè non sento suonare il campanello, ed essendo che Aj è di sopra che suona, mi tocca andare ad aprire. Mi alzo dal divano, poso il computer sul tavolino e vado verso la porta.
Quando la apro mi ritrovo davanti un ragazzo che non ho mai visto, ma i tratti del suo viso mi sembrano familiari. Ha i capelli corti e marroni, con un ciuffo biondo che punta verso l'alto, i suoi occhi sono marrone chiaro con delle pagliuzze dorate. È abbastanza alto e muscoloso, si vede che si allena tutti i giorni.
Mi guarda con un sorriso e allunga la mano libera per presentarsi, mentre l'altra sostiene una teglia dal contenuto sconsciuto.
"Ciao, sono Darius Dobre" mi saluta "sto facendo il giro dell'isolato per conoscere i vicini. Tieni, sono dei biscotti". Mi porge la teglia e io la prendo, incominciando a parlare. "Ciao, sono Samantha. Puoi chiamarmi Sam se vuoi. Sei un parente di Marcus? Vi siete trasferiti da tanto? Come vi trovate?" Butto fuori un fiume di parole, convinta che lui possa placare la mia curiosità dandomi delle risposte che non ho ricevuto da Marcus. "Ehi, calma. Non ho capito niente, ripeti. Una domanda alla volta magari" mi dice ridendo. "Hai ragione scusami. Non stiamo sulla porta, accomodati" dico spostandomi per farlo entrare.
Lo accompagno verso la cucina perchè devo posare i biscotti, li appoggio sul tavolo e poi ci dirigiamo in salotto e ci sediamo sul divano. Restiamo un attimo in silenzio, guardandoci imbarazzati. "Em, allora...cosa volevi chiedermi?" mi domanda. "Oh giusto. Ecco, hai detto che di cognome fai Dobre, sei un parente di Marcus?" chiedo. "Si, è mio fratello minore. Lo conosci?" "Si, abbiamo alcune lezioni in comune" lui annuisce e fissa un attimo il vuoto, perso nei suoi persieri, sembra che qualcosa lo turbi. Dopo un attimo si riprende. "Siete amici?" mi chiede e io ci metto qualche secondo a rispondere. "Non lo so, non penso. Siamo più che altro conoscenti, ho provato un paio di volte a parlargli in classe ma lui non mi ha mai considerata" rispondo vagamente, senza accennare al nostro incontro di ieri sera. "Oh...capisco, speravo si facesse subito degli amici. Siamo quì da due mesi e non è mai uscito con nessuno. Pensavo che almeno a scuola fosse diverso." dice tristemente. "In che senso? È timido?" domando curiosa. "No, non è questo. Una volta era molto bravo a stringere amicizie, ma un anno e mezzo fa ha subito un forte shock e non è più stato lo stesso" risponde diventando ancora più triste.
Decido di fargli altre domande per non turbarlo ancora. Mi parla della sua famiglia e del fatto che sono cresciuti tutti come ginnasti, sono quattro fratelli e hanno un bellissimo rapporto. Mi dice che quì a Newport si trovano molto meglio che a New York, e non ha tutti i torti. Non porta più il discorso su Marcus, anzi evita di farlo.
Pensavo che chiedendo a lui avrei fatto luce sui miei dubbi, da una parte ci sono riuscita, ma dall'altra ho ancora più domande e sono ancora più curiosa.
Perchè non riesce più a farsi degli amici? Perchè non parla? Che cos'è che lo ha sconvolto così tanto?
Sono decisa a trovare delle risposte. E mentre accompagno Darius alla porta decido che sta sera andrò al parco, sperando di trovarci di nuovo Marcus. Sono determinata a diventare sua amica più di prima, perchè tutti hanno bisogno di avere degli amici, nessuno merita di stare da solo.

Scendo le scale di soppiatto, cercando si fare meno rumore possibile salto l'ultimo scalino e percorro il corridoio fino ad arrivare alla porta. Quando sono abbastanza vicina appoggio la mano sulla maniglia, provando un senso di gioia per essere riuscita nel mio intento di non farmi scoprire, ma mentre faccio per aprire la porta sento una voce dietro di me e impreco mentalmente.
"Dove stai andando?" mi chiede mio fratello. Mi giro incrociando le braccia e lo guardo dritto negli occhi, come per sfidarlo. Lui non fa una piega e continua a mangiare il biscotto che ha in mano. "Non sono affari tuoi" rispondo velocemente. "Beh, allora non ci saranno problemi se la mamma dovesse venire a sapere per caso di questa tua uscita notturna" mi provoca mentre se la ride sotto i baffi. Corro verso di lui e afferrandogli le braccia inizio a supplicarlo. "Ti prego Aj non dirle niente, sai che quando vado contro le sue regole mi vieta di vedere i miei amici. Per favore, farò quello che vuoi se non glielo dici" sussurro disperata. Si porta una mano sotto il mento facendo finta di pensare e poi sul suo viso si fa spazio un sorrisetto diabolico. "Beh, se sei disposta a tutto...devi portarmi alla festa sabato" io spalanco la bocca scioccata e faccio per ribattere, ma lui mi blocca. "Ti conviene andare che poi si fa tardi" dice ridendo, poi si gira e se ne va. Rimango un attimo immobile, poi alzo gli occhi al cielo sbuffando ed esco di casa.

Quando arrivo all'ingresso del parco riesco già a sentire la musica, che mi conferma che Marcus è quì. Accellero il passo e e arrivata al fondo della stradina svolto a destra e lo vedo, mentre balla una canzone che non ho mai sentito. Non mi ha ancora vista quindi mi avvicino allo scivolo, ci salgo sopra e mi siedo, rimanendo poi a guardarlo affascinata. Ho sempre adorato la danza in qualsiasi sua forma.
Rimango lì, come incantata, ad osservarlo mentre si muove a ritmo con la musica. I suoi movimenti sono precisi e sicuri, l'espressione sul suo viso è seria ma rilassata e da questo dettaglio capisco che per lui ballare è molto importante e che, probabilmente, lo fa per liberarsi da un qualche peso.
Continuo a guardarlo a sua insaputa finchè non si ferma e si gira verso lo scivolo per andare a prendere da bere. Non si accorge subito di me perchè sono troppo in alto, ma quando si porta la bottiglia alle labbra  e alza la testa per mandare giù l'acqua mi vede, spalanca gli occhi stupito e inizia a tossire sputando ovunqe.
"Ehi, vedi di fare un po' di attenzione" urlo scattando in piedi per evitare che mi lavi le gambe. "Ma ti pare?" dico indicando le mie scarpe bagnate. "Ma ti pare a te!" urla di rimando "Che ci facevi là sopra?" chiede confuso. "Mmh così adesso mi parli" affermo incrociando le braccia al petto. Lui resta a guardarmi un attimo disorientato, alla fine capisce che mi sto riferendo a sta mattina e il suo sguardo diventa più severo. "Senti, non so cosa stai cercando di fare o dove vuoi arrivare, ma te lo dico da subito: non mi piacciono le persone e sto bene da solo. Quandi non prenderla sul personale, non ho niente contro di te" afferma guardandomi, lo fisso di rimando perdendomi nei suoi occhi marroni/dorati e decido che non mi tirerò indietro.
"Ok, va bene" dico cercando le parole giuste "non ti piacciono le persone in generale e mi sta bene, ma oggi ho conosciuto tuo fratello e mi ha detto che non sei sempre stato così" lui mi guarda sorpreso e io continuo. "So che non ci conosciamo, perchè sono passati solo due giorni da quando ci siamo incontrati, però ho una sottospecie di radar per le persone che hanno bisogno di aiuto e di nuovi amici, e secondo me tu sei una di queste." Parlo lentamente e scandisco bene le parole, per sottolineare il concetto. "E poi mi incuriosisci" aggiungo imbarazzata.
Lui rimane un attimo in silenzio fissando un punto indefinito dietro di me, poi torna a guardarmi negli occhi sorridendo un po' e, passandosi una mano dietro alla testa in modo imbarazzato, inizia a parlare.
"Forse hai ragione, fare nuove amicizie non mi farebbe male" dice ridendo "e poi, anche se sei un po' strana, mi stai simpatica" alzo gli occhi al cielo sorridendo, mentre lui torna ad allenarsi e io mi risiedo sul mio scivolo per guardarlo.

Spazio autore.
Holaaaaa, scusate se pubblico ora e se è passato tanto tempo dall'ultimo aggiornamento.
Questo capitolo non mi fa impazzire, ma spero vi piaccia.
Cercherò di aggiornare il prima possibile.

Bye🌸

The Twin [SOSPESA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora