Capitolo 22

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                                                                                                Pov Marcus

Seguo il ragazzino davanti a me per i corridoi della centrale chiedendomi quanti anni abbia e come si possibile che lavori già alla polizia, magari sembra più giovane di quello che è però mi fa strano. Ma la verità è che non mi interessa cosa faccia della sua vita Cameron, sto solo cercando di pensare a tutto tranne che a quello che sta per succedere.

Non vedo l'ora di vedere in faccia il bastardo che ha picchiato mio fratello, ma allo stesso tempo sono intimorito da lui  e ho paura di non ricevere le risposte che cerco. L'unica cosa di cui sono certo è che finalmente, dopo praticamente due anni, sono un passo più in là sulla via del trovare Lucas. 

Cammino con le mani strette in due pugni serrati, il tempo sembra scorrere molto più lentamente del normale, non sono mai stato così teso in tutta la mia vita. Ho lo stomaco in subbuglio, potrei vomitare da un momento all'altro a causa del miscuglio di emozioni forti che sto provando. 

Finalmente Cameron si ferma davanti ad una porta, mi dice che mio fratello è già dentro che mi aspetta e poi la apre per farmi entrare. Lo ringrazio ed entro. La stanza è chiusa, non ci sono finestre e l'unica luce proviene da una lampada appesa al soffitto che rende l'atmosfera cupa e si riflette sul tavolo, che è l'unico arredo presente con tre sedie intorno, due da un lato e una dall'altro.

Su una di esse è seduto mio fratello che sta leggendo qualcosa da una cartella piena di fogli davanti a lui, quando però mi vede entrare alza lo sguardo e poi si alza per venire ad abbracciarmi.

"Ciao, non ci vediamo da un sacco di tempo. Come stai?" mi chiede appoggiando una mano sulla mia spalla e sorridendomi.

"In realtà in questo momento non lo so" dico passandomi una mano tra i capelli.

"Immagino" afferma allontanandosi per tornare verso il tavolo e mettere a posto i documenti che prima erano sparsi in giro.

Mi chiedo come faccia a sembrare così calmo e composto in questo momento, so che anche lui vuole molto bene a Lucas, ma non è come me: agitato e impaziente. Lui riesce a controllare le sue emozioni e non capisco se è una cosa tipica dei poliziotti o se lo sta facendo per non mettere ancora più pressione a me.

"Senti Marcus, stanno portando qua Mick, non so quale potrebbe essere la tua reazione ma devi mantenere la calma in qualunque caso e far parlare me. Ho smosso un sacco le acque per permetterti di essere qua oggi, quindi cerca di non costringermi a buttarti fuori, ok?" dice guardandomi fisso negli occhi per poi sedersi e farmi cenno di imitarlo.

"Ok" dico senza molta convinzione.

Appena mi siedo la porta si apre nuovamente mostrando l'esile figura di Cameron che sta tenendo per un braccio l'enorme figura di un uomo, il ragazzo lo guida fino alla sedia posta davanti a me e Cyrus e lo fa sedere. Lo osservo attentamente, è ricoperto da tatuaggi, non posso vedere quello sul collo che ormai conosco fin troppo bene ma so che c'è. Lui vede che lo sto studiando e mi rivolge un sorriso provocatorio che mi porta a stringere i pugni sotto al tavolo e a dover fare un respiro profondo per cercare di calmarmi.

"Allora, perché mi avete fatto venire qua?" chiede a mio fratello con un tono annoiato che serve a provocare ancora più rabbia in me.

"Signor Rory guardi questo video" dice Cyrus per poi mostrargli il filmato in cui ha aggredito Lucas. "Mi può confermare che questo è lei?" chiede dopo aver posato il tablet sul tavolo.

"Beh si sono io" dice dopo un po' in tono confuso.

"Quella sera era ubriaco o era consapevole delle proprie azioni?" chiede ancora mio fratello.

The Twin [SOSPESA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora