Capitolo 5

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Non riesco a descrivere in una scala da uno a un milione, quanto io odii Jake Paul in questo momento. Sono le dieci di sabato mattina e al posto di lasciarci dormire in pace, il mio migliore amico ha deciso di chiamarci tutti per organizzare la sua cavolo di festa.
Con tutti intendo: me, Lily, Neels, Aj e sorprendentemente Marcus.
Per il resto della settimana, dopo la nostra chiacchierata al parco, le cose a scuola sono andate più o meno meglio e lui si è abbastanza integrato nel nostro piccolo gruppo. Certo non si è messo a parlare in continuo, però non è stato neanche completamente in silenzio come prima: si è inserito in alcuni discorsi e ha anche fatto qualche battuta. Va d'accordo con tutti per fortuna e noi due stiamo iniziando a conoscerci meglio.
"Bene, dobbiamo fare un sacco di cose e in poco tempo" afferma Jake "Lily, Sam voi occupatevi della roba da mangiare" dice indicando me e la mia amica, stravaccate sul divano e mezze addormentate. "Aj, Neels voi occupatevi della musica, io e Marcus penseremo all'alcool. Adesso alzatevi, sù sù, non c'è tempo da perdere".
Ci alziamo tutti lentamente, sbuffando e sospirando, poi usciamo di casa per andare a svolgere i nostri compiti.



Continuo a giocare con l'orlo della gonna del vestito che Lily mi ha obbligata a mettere, sorseggiando il liquido rosa che ho nel bicchiere, mentre me ne sto seduta sulle scale a guardare i miei amici che si divertono.
La festa va avanti da circa due ore e io sono quì che mi giro i pollici da almeno la metà del tempo, certo all'inizio ho ballato un po' con Lily e poi con Neels, ho anche giocato ad obbligo o verità e fatto altre cose stupide che si fanno alle feste, ma dopo un po' queste cose mi annoiano.
Riporto il bicchiere alle labbra e sorrido mentre osservo i miei due migliori amici che ballano e ridono spensierati, osservo mio fratello che è impegnato a fare il dj e Neels che sta giocando a birra pong.
Mi soffermo a guardarlo e lui mi sorride facendomi l'occhiolino, ha gli occhi rossi ed è probabilmente ubriaco come lo è stato a tutte le altre feste. Questo è un altro motivo per cui odio queste serate, Neels non ha un buon rapporto con l'alcool e ogni volta che beve troppo diventa un'altra persona.
Vengo scossa dai miei pensieri da Alissa che mi passa davanti per andare verso il tavolo dove sta giocando il mio ragazzo.
Quando è abbastanza vicina gli porge un bicchiere e lui le sorride, per poi prepararsi a tirare l'ultima pallina che se prenderà il bicchiere lo farà vincere. Si sistema, fa rotolare la pallina fra le mani, ci soffia sopra e poi la lancia. Questa descrive un arco in aria, rimbalza sul tavolo, sfiora il bordo del bicchiere e alla fine cade dentro. Tutti iniziano ad applaudire, Neels fa un salto di gioia, Alissa batte le mani e poi gli getta le braccia al collo e lo bacia. Per un momento ho la minima speranza che lui faccia qualcosa e se la tolga di dosso, ed effettivamente qualcosa fa: la prende per il bacino, la avvicina a sè ed approfondisce il bacio.
Sono troppo nauseata per rimanere ancora in questa stanza, quindi mi alzo ed esco in giardino senza che nessuno si accorga di niente.
Mi tolgo le scarpe e mi siedo sul bordo della piscina, restando a fissare l'acqua. Non mi muovo, non piango, non urlo: mi tengo tutto dentro.
All'improvviso una mano si posa sulla mia spalla e una voce mi riscuote dal mio stato di trance.
"Sam" mi giro ed incontro gli occhi di Marcus che ha un'espressione preoccupata. "Stai bene?" mi chiede sedendosi accanto a me.
Sposto lo sguardo da lui all'acqua, scuoto la testa e poi gli getto le braccia al collo iniziando a piangere a dirotto. Mi abbraccia a sua volta, stringendomi forte e tirandomi più vicina a lui. "Che è successo?" mi chiede dolcemente. "Neels ha baciato Alissa. So che è ubriaco, ma fa comunque male da morire" riesco a dire fra i singhiozzi. Si stacca dall'abbraccio, mi mette una mano sotto il mento e mi alza il viso, costringendomi a guardarlo negli occhi. "Non piangere, ok?" dice mentre mi asciuga le lacrime che continuano a scendere. "È un coglione e secondo me non ti merita" mi dice guardandomi negli occhi. Non faccio in tempo a ribattere, perchè due ragazzi si siedono nella sdraio dietro di noi e iniziano a baciarsi in modo molto spinto. Io e Marcus ci guardiamo e poi ci alziamo. "Forse è meglio se andiamo" dico mentre mi rimetto le scarpe. "Si, hai ragione."
Quandi andiamo verso il cancello del giardino e ci dirigiamo verso casa.



Siamo quasi arrivati alla nostra destinazione quando mi ricordo di una cosa e mi fermo sbuffando. Marcus si ferma a sua volta e mi guarda spaesato.
"Non posso entrare in casa" dico tristemente "anche se è l'unica cosa che vorrei fare in questo momento, ma ho detto a mia madre che sarei tornata con Aj e se non lo vede mi uccide" spiego velocemente e lui annuisce. "Quindi che vuoi fare?" chiede. "Non so, Aj dovrebbe arrivare tra una mezz'ora. Ti va di andare in spiaggia?" chiedo e lui accetta.
Quando arriviamo sul lungo mare ci sediamo sul muretto che separa la strada dalla spiaggia e rimaniamo un attimo in silenzio ad ammirare la luna che brilla nel cielo.
Mentre guardo le onde che si infrangono sulla riva, mi ritorna in mente quello che è successo prima e gli occhi mi si riempiono di nuovo di lacrime, ma cerco di trattenermi. Volto lo sguardo verso Marcus e lo trovo già girato verso di me, mi sorride imbarazzato e io cerco di ricambiare.
"Sai, mio fratello Lucas ama il mare" inizia a parlare, mentre torna a guardare le onde. "Lo ha sempre amato, fin da quando eravamo piccoli. Quando mia madre ci diceva che saremmo andati al mare lui si elettrizzava e, fino a quando non ci trovavamo effettivamente in spiaggia, nessuno riusciva più a calmarlo" racconta con un leggero sorriso sul volto e gli occhi tristi. "In quei giorni stava sempre dentro l'acqua ed io con lui. Cercavamo i pesci, giocavamo a palla e quando siamo cresciuti abbiamo anche iniziato a fare surf. Ancora adesso mio fratello impazzisce per il mare, ed ogni volta non posso fare a meno di essere felice anche io. La felicità di Lucas è contagiosa, ha un carattere così bello e solare che non puoi fare a meno di sentirti bene quando sei con lui. È la persona che adoro di più al mondo, è la parte migliore di me... il mio migliore amico" finisce di parlare e una lacrima solitaria gli scivola sulla guancia e lui la asciuga velocemente.
"Scusa" mi dice. "E di cosa?" chiedo confusa. "Di tutto questo discorso malinconico sulla mia infanzia" risponde. "Ma non hai nulla di cui scusarti. Anzi, mi è piaciuto sapere qualcosa in più di te e di questo tuo fratello, mi piacerebbe molto conoscerlo" dico sorridendo.
Il suo sguardo si fa più duro, le mani stringono più forte il cemento e le spalle si irrigidiscono. "Devo andare ora" dice scendendo di fretta dal muretto e correndo via.
Io resto seduta, con lo sguardo fisso nel punto in cui è sparito, confusa, triste e completamente sola.

Spazio me.
Hola👋
Prima di tutto, voglio scusarmi per averci messo così tanto a pubblicare questo capitolo. Mi dispiace davvero tanto, però in questo periodo la scuola mi sta uccidendo e non sono riuscita a scrivere.
Comunque...spero che questo capitolo vi piaccia e che la storia non stia venendo uno schifo.😂

Ps. Spero di riuscire a pubblicare il prossimo capitolo in meno tempo. Scusate ancora.

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