Capitolo 23

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                                                                                               Pov Sam

Sto sparecchiando la tavola, io e Marcus abbiamo appena finito di mangiare, anche se lui non ha praticamente toccato cibo e non ha detto una parola da quando siamo usciti dalla centrale. Quando l'ho visto entrare nella sala d'aspetto era chiaramente distrutto, sembrava come estraniato dal mondo e ho subito notato il suo turbamento, mentre camminavamo per arrivare a casa pareva si fosse calmato, ma a quanto pare non è stato così. Mentre preparavo la cena si è fatto una doccia e si è cambiato, quando poi si è seduto al tavolo ha giocato per un po' con il cibo senza dire niente per poi alzarsi e tornare in camera. Sistemo le cose nella lavastoviglie e intanto penso a cosa possa essere successo, se sia il caso di chiedergli qualcosa oppure lasciargli dello spazio.

Sento il telefono squillare a causa di un messaggio, lo prendo e guardo chi mi ha scritto. E' mio padre che mi avverte che ne avrà ancora per molto con il suo evento e che non sa quando tornerà a casa, rispondo con un ok e dopo aver fatto partire la lavastoviglie vado da Marcus per parlargli. 

Quando entro nella vecchia camera di Aj trovo la porta-finestra aperta, vedo il mio ragazzo sul balcone. Mi dà le spalle quindi non mi vede mentre mi avvicino, ha una felpa nera e dei jeans dello stesso colore, mentre lo studio si gira a destra per guardare qualcosa in fondo alla strada e le luci della stanza illuminano il suo profilo. Qualcosa in lui, in questo momento lo rende talmente bello che per un attimo mi manca il fiato, da quando ci conosciamo non penso di averlo mai visto così affascinante. Guardarlo quando lui non si accorge di me è diverso, non ha quella facciata che usa sempre con tutti, quella che fa credere a tutti che lui stia bene quando in realtà non è così. Questa non è la prima volta in cui lo osservo quando lui non lo sa, lo faccio spesso ed è sempre devastante. Mentre non è con me non deve fingere di stare sempre bene, il suo viso diventa serio, si perde nei suoi pensieri e so che dentro di lui sta pensando  a suo fratello ed è proprio quello che sta facendo ora.

Per sbaglio inciampo sul suo zaino abbandonato sul pavimento e mi lascio sfuggire un'imprecazione mentre cado rovinosamente a terra, così facendo Marcus si accorge di me. Mi tiro subito su ed esco anche io sul balcone appoggiandomi alla ringhiera vicino a lui. 

"Sei sempre lì che cadi, mi ricordo quella volta in classe quando ancora non ci conoscevamo e sei inciampata sullo sgabello davanti a tutti" dice con un sorriso.

"Mi mettevi a disagio, volevo uscire il prima possibile da quell'aula" affermo in imbarazzo.

"Come cambiano le cose" dice prendendomi una ciocca di capelli e sistemandomela dietro all'orecchio.

Mi sorride e io ricambio per poi girarmi a guardare il panorama intorno a me.  I vetri dei grattacieli riflettono la luce dei lampioni nei piani più bassi, mentre a mano a mano che si sale sono illuminati dalle luci dall'interno e se si fa attenzione si possono vedere le vite scorrere dietro di loro. Sposto lo sguardo sulla strada e mi tornano in mente quei giorni freddi d'inverno che passavo qui fuori a guardare le macchine, a volte insieme a me c'era Aj e passavamo il tempo a contare i taxi e a guardare la gente che ne usciva e cercavamo di immaginare che tipo di storia si portassero dietro. Quei momenti sono rinchiusi nel mio cuore, li serbo in me come dei tesori, sono la mia più grande ricchezza.

Dopo essere rimasti per un po' in silenzio decido finalmente di chiedergli cos'è successo oggi, perché la curiosità è troppa.

"Cos'è successo durante l'interrogatorio?" chiedo girandomi verso di lui che non risponde subito e continua a guardare intorno a sé, serrando la mascella.

"Non è servito a niente" afferma stringendo i pugni intorno alla ringhiera.

"Cosa intendi?" chiedo preoccupata.

The Twin [SOSPESA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora