Quando la porta si chiude rumorosamente dietro di me torno a guardare Marcus che ha di nuovo lo sguardo fisso verso il basso, si morde il labbro e gioca nervosamente con le mani.
Rimango un attimo ferma ad osservarlo e non posso fare a meno di pensare che sia davvero un bel ragazzo. I lineamenti del viso, i capelli, gli occhi è così particolare eppure bello.
Interrompe il flusso dei miei pensieri puntando il suo sguardo nel mio senza dire niente, come se fosse in attesa e capisco che devo dire qualcosa.
"Vuoi andarti a sedere in salotto?" chiedo imbarazzata. "Ok" risponde piano.
Ci dirigiamo in sala in silenzio, arriviamo davanti al divano e ci sediamo. La tensione è talmente tanta che sento un peso sulle mie spalle, come se fosse tutta appoggiata su di me.
Non dico niente, aspetto pazientemente perchè non voglio forzarlo a dire qualcosa che per lui sembra essere così importante, quando si sentirà pronto parlerà. Sembra che passi una vita intera prima che lui inizi finalmente a raccontare ciò che lo tormenta tanto.
"Sono nato il 28 Gennaio 1999, ma non ero da solo con me c'era mio fratello: Lucas. Io e lui siamo gemelli e abbiamo avuto sempre un ottimo rapporto, non eravamo solo fratelli eravamo amici, migliori amici. Siamo cresciuti insieme, quasi come se fossimo un'unica persona, ma questa cosa non ci è mai pesata più di tanto. Abbiamo imparato a camminare, nuotare, parlare e ballare insieme. A scuola non avevamo bisogno di tanti amici ci bastavamo noi due, anche quando passavamo i pomeriggi sullo skate, o in palestra dai nostri genitori, o quando uscivamo la sera. Crescendo ci siamo distinti un po' di più: Lucas aveva degli amici, io ne avevo altri, lui aveva sempre una nuova ragazza, io preferivo trovarne una e amarla finchè potevo. Diciamo che siamo cresciuti diversi, ma una cosa è sempre rimasta uguale: lui era il mio migliore amico e io ero il suo. Quando uno di noi aveva bisogno di essere ascoltato o di aiuto, l'altro c'era. Ci ricavavamo sempre dei momenti per stare insieme, nonostante le strade diverse che avevamo preso."
Si interrompe per un momento guardando dritto davanti a sè, come se stesse ricordando tutti i momenti e le cose che mi sta raccontando. Lo lascio fare mentre ripenso a tutto ciò che ha detto finora e tento di capire dove vuole andare a finire.
Non mi aveva mai parlato così esplicitamente di suo fratello Lucas, solo quella volta sulla spiaggia e sono felice che finalmente si stia aprendo con me così tanto.
Scuote la testa velocemente per scacciare via quello a cui stava pensando, si volta verso di me e ricomincia a parlare.
"Eravamo così uniti che mai avrei pensato che qualcosa potesse separarci e, quando è successo, non ero affatto pronto. Non si è mai pronti ad una cosa del genere, è impossibile andare oltre al fatto che una parte di te ti è stata portata via. Nessuno potrebbe sopportare una cosa del genere e io non faccio eccezione."
Inizia a torturarsi le mani in modo più violento di prima, prende a mordersi anche il labbro. Allora allungo una mano e stringo una delle sue, poi avvicino l'altra al suo viso e tiro il suo labbro inferiore fuori dalla morsa dei denti. Lui alza gli occhi e mi guarda in un modo che non saprei come definire.
"Cos'è successo?" chiedo a bassa voce incitandolo a continuare.
"Io e la mia famiglia abbiamo sempre abitato in un quartiere non molto bello di New York, anzi tutti conoscevano la fama di quel posto: giri di droga, bande, ubriachi, eccetra. La sera parlavamo spesso di quanto volessimo trasferirci, ma purtroppo non siamo una famiglia ricca e al tempo del..."
Si ferma un attimo non sapendo quale parola usare, poi con qualche incertezza continua. "Al tempo dell'incidente non avevamo soldi per trasferirci. Nel nostro quartiere c'era questa banda, quella dei Parker composta da persone violente, ma anche da ragazzini presi dalla strada che non avrebbero mai voluto fare quella fine. Per questo io e la mia famiglia non andavamo mai in giro da soli, ci muovevamo almeno in gruppi di due. Io e Lucas uscivamo sempre insieme, ma non so perchè quel giovedì sera di un anno e mezzo fa lui abbia deciso di uscire senza di me. Quel giorno, dopo la scuola siamo stati in palestra tutto il pomeriggio e quando siamo arrivati a casa sono crollato sul divano e mi sono addormentato, al mio risveglio mio fratello non c'era e l'unica cosa che ho trovato è stato un biglietto con su scritto che andava a trovare nostro fratello Cyrus in caserma. Dopo aver letto il foglietto che mi aveva lasciato ho subito chiamato mio fratello che mi ha detto che lì Lucas non c'era, allora ho chiamato il resto della mia famiglia, i suoi amici e anche alcune delle sue ex ragazze, ma di lui non c'era traccia. Alla caserma non era mai arrivato e nessuno l'aveva visto o sentito. Quella notte lo abbiamo cercato in lungo e in largo, così il giono dopo e quello dopo ancora. Andammo avanti così per due settimane, appendemmo sue foto in giro, mio fratello mise in moto una squadra di ricerca della polizia, i miei genitori andarono anche al giornale a chiedere di pubblicare un articolo. Dopo due mesi avevamo quasi perso le speranze quando un collega di Cyrus ha trovato un vecchio video di quella sera, ripreso da delle videocamere della sicurezza, in cui appariva Lucas."
Si interrompe bruscamente e il suo sguardo si riempie di odio, stringo la sua mano nella mia per dargli forza ed incitarlo a continuare.
"Il primo a vedere quel video fu appunto Cyrus, poi lo videro i miei genitori e Darius. Tutti mi dicevano che non c'era bisogno che io lo vedessi perchè per me sarebbe stato troppo, ma io volli vederlo lo stesso. Ancora adesso quelle immagini popolano i miei incubi tutte le notti. Nel video si vedeva Lucas camminare in un vicolo buio, quello che usavamo insieme per arrivare da Cyrus più in fretta, e ad un certo punto sono arrivati due uomini che lo hanno fermato. Non so cosa gli abbiano detto perchè non c'era l'audio, ma di sicuro gli hanno chiesto qualcosa e lui ha scosso la testa e ha cercato di andarsene. Il più grosso dei due però l'ha preso per il cappuccio della felpa e lo ha tirato indietro, facendolo cadere pesantemente sul cemento bagnato. Poi ha cercato di rialzarsi, ma l'altro uomo gli ha tirato un calcio sulla mandibola e l'ha ributtato a terra. Quando ha provato ad alzarsi di nuovo hanno cominciato a riempirlo di calci e poi sono passati anche ai pugni. Ha cominciato a perdere sangue e il suo volto era gonfio, pieno di tagli e irriconoscibile. Quei tizi probabilmente erano anche ubriachi perchè uno aveva una bottiglia in mano ed entrambi barcollavano, ma questo non li ha impedito di picchiare mio fratello. Alla fine del video Lucas tenta di nuovo di scappare e questa volta quasi ci riesce, ma poi l'uomo con la bottiglia in mano la alza e lo colpisce in testa facendolo cadere a terra privo di sensi. I suoi capelli e la strada erano sporchi di sangue."
A questo punto del racconto i suoi occhi sono lucidi, ma ancora non piange. Io invece non riesco a trattenermi e le lacrime iniziano a scendere numerose sulle mie guance. Sapevo che Marcus si portava dietro qualcosa di triste, ma non pensavo che fosse così tragico e terribile.
"Pensavo fosse morto, ma poi ho visto che il suo petto si alzava abbassava anche se lievemente. Nel video i due uomini si dicevano qualcosa, come se stessero litigando, alla fine sembrava avessero chiarito. Poi hanno preso Lucas uno da una parte e l'altro dall'altra e l'hanno portato via, non so dove. Dopo aver visto questa cosa ho pianto, vomitato e urlato, non ho dormito per giorni. Mi sono impegnato a cercare tutto quello che potevo su quei due uomini, ma ho trovato ben poco. Per mesi ho cercato mio fratello senza fare passi avanti, così un giorno i miei genitori e Darius mi hanno detto che ci saremmo trasferiti quì. Io non volevo venire, volevo stare a New York con Cyrus e continuare a cercare Lucas, ma i miei genitori non ne volevano sapere e dicevano che mi stavano perdendo, che mi stavo rovinando la vita. Allora ho accettato a patto che mio fratello continuasse a fare ricerche, lui mi ha assicurato che l'avrebbe fatto e quindi eccomi quà."
Guarda i miei occhi pieni di lacrime per un attimo, mi asciuga le lacrime con la mano libera mentre con l'altra stringe la mia e poi dice un'ultima cosa.
"Ma io non ho mai smesso di cercarlo, non smetterò mai di cercarlo. Nessuno può impedirmi di riavere mio fratello, il mio migliore amico. Nessuno può togliermi la parte migliore della mia vita, io lo troverò e quando lo farò nessuno potrà separarci mai più" afferma con convinzione per poi lasciarsi andare e piangere sulla mia spalla, mentre io lo stringo a me e piango silenziosamente.BUENOS DÌAS
Aggiornamento mooooolto rapido, sono molto sorpresa da me stessa.
Questo capitolo è molto importante per la storia e finalmente vediamo apparire la figura di Lucas, che d'ora in poi anche se non ci sarà fisicamente sarà molto presente. Ammetto di essermi commossa mentre scrivevo la parte del video, spero che non vi abbia turbato quella parte perchè era un po' violenta.
Bene, ci vediamo al prossimo capitolo. Addio👋❤Ps: ringraziate la mia amica Marta che mi ha convinto a pubblicare oggi😂
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The Twin [SOSPESA]
FanficAll'inizio del suo ultimo anno di liceo Samantha Mitchell è felicemente fidanzata,ha un gruppo di amici su cui può sempre contare, un fratello con cui litigare e una routine da seguire. Non può immaginare però che l'arrivo di un nuovo compagno le sc...