Capitolo 3

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Sono le 19.30 e sono finalmente riuscita a concludere una lunghissima telefonata di Lily, che voleva a tutti i costi raccontarmi del suo pomeriggio come guida turistica in giro per la scuola. Mi ha detto che oltre a Marcus, il Professor Hale le ha affidato anche altri alunni arrivati quest'anno. Tra i complimenti rivolti a sè stessa e gli elogi per il suo amato insegnante, sono riuscita a capire che il nostro nuovo compagno non ha parlato per tutto il tempo e non ne sono rimasta stupita, anzi ci avrei scommesso.
Lasciando da parte la chiamata della mia amica, inizio a prepararmi per uscire con Neels. Scelgo di mettermi qualcosa di comodo perchè tanto dobbiamo fare solo una passeggiata, opto per dei pantaloncini corti con una canotta sportiva e mi lego in vita una felpa nel caso dovesse fare freddo. Poi vado verso il bagno per lavarmi i denti. Quando arrivo davanti alla porta sento della musica provenire dall'interno, appoggio la mano sulla maniglia e la abbasso per poi entrare. Lo spettacolo che mi ritrovo davanti mi lascia a bocca aperta e non so se trovarlo inquietante o imbarazzante, se ridere o piangere.
Con la musica delle Spice Girls di sottofondo, in accappatoio, pantofole e un asciugamano versione turbante africano sulla testa, mio fratello Aj sta ballando e cantando con una spazzola rosa come microfono. È girato di spalle e non mi ha ancora vista o sentita, perchè sono troppo scandalizzata per dire o fare qualsiasi cosa.
"I'll tell you what I want, what I really, really want. So tell me what you want, what you really, really want. I wanna ah, I wan..." continua a cantare facendo poi una giravolta e bloccandosi subito non appena mi vede, ora siamo entrambi pietrificati. Ancora un po' scossa sbatto le palpebre velocemente per riprendermi e inizio a parlare.
"Aj, devi dirmi qualcosa?" chiedo con un sussurro. "Eh? Ma no, cosa stai dicendo?" urla lui buttando la spazzola da qualche parte nel bagno "A me piacciono le ragazze, chiaro? Ero solo preso bene dalla canzone" detto questo, dandomi una spallata, esce dal bagno per chiudersi in camera sua. "Bah, ho una famiglia di pazzi" affermo per poi andare verso il lavandino e fare quello per cui ero venuta.

Alle otto precise sento suonare il campanello e mia madre chiamarmi. Prendo quello che mi serve, mi guardo ancora una volta allo specchio sistemandomi i capelli e poi scendo di sotto.
Ad aspettarmi davanti alla porta c'è il mio bellissimo ragazzo che sta parlando con mia mamma. Rimango a guardarlo e non riesco a capacitarmi del fatto che, anche con dei semplici pantaloni della tuta e una maglietta, sia così bello. Ha i capelli biondi nascosti sotto un cappellino con lo stemma della scuola e i suoi occhi sono più azzurri del solito. Resto ferma ad osservarlo mentre parla con il suo solito sorriso allegro sulle labbra e mi ritrovo a pensare alla prima volta che ci siamo incontrati.
È successo otto mesi fa, certo io lo conoscevo già per la sua fama da quarterback e perchè era il fidanzato della ragazza più popolare della scuola, mentre lui non sapeva neanche della mia esistenza. La prima volta che ci siamo parlati è stato poco dopo la sua rottura con Alissa. Ero in giardino per ripassare filosofia, quando ad un certo punto ho sentito un rumore molto forte che proveniva da dietro le porte della mensa dove ci sono i bidoni e le scale di emergenza, così mi sono diretta verso il punto da cui veniva il baccano e mi sono trovata davanti un Neels disperato che stava picchiando la scala di ferro con una mazza da baseball, che poi ho scoperto essere della palestra. Mi sono subito avvicinata a lui per cercare di calmarlo e dopo un po' ci sono riuscita, abbiamo iniziato a parlare e lui si è ripreso. Dopo quel giorno abbiamo iniziato a frequentarci e ad uscire insieme al mio gruppo di amici, che alla fine sono diventati anche i suoi. Col passare del tempo però, fra noi non c'è più stata solo amicizia, abbiamo iniziato entrambi a provare qualcosa l'uno per l'altro e dopo due mesi lui mi ha chiesto di metterci insieme, e io non ho potuto fare a meno di accettare naturalmente.

Smetto di pensare e mi avvicino a Neels e a mia madre per interrompere la loro conversazione e poter finalmente uscire. "Ok mamma, per oggi l'hai torturato abbastanza. Ora noi dobbiamo andare, ciao" affermo prendendo il ragazzo sottobraccio e uscendo di casa. "Non tornare tardi" mi urla mia madre dalla porta e io alzo gli occhi al cielo, mentre Neels ride. "Cosa ridi tu?" chiedo con un sorriso divertito. "Mi sta sempre più simpatica tua madre, siete uguali" risponde. "Cosa?" urlo "Ma anche no. Io non sono una pazza scorbutica, ossessiva compulsiva" lui mi guarda con un sopracciglio alzato "Ok, va bene, forse un poco" ammetto e scoppiamo entrambi a ridere.
Mi sono mancate queste uscite con lui, nell'ultimo periodo prima della scuola è stato sempre impegnato con gli allenamenti e abbiamo avuto poco tempo per noi.
Presa da un momento di particolare gioia mi fermo di colpo e mi giro verso di lui, mi alzo sulle punte e gli metto le mani dietro al collo per poi portarlo verso di me e far incontrare le nostre labbra, in un bacio bisognoso e passionale. Continuiamo a baciarci per quello che mi sembra un periodo di tempo lunghissimo, finchè lui non ci separa per poi rimanere a guardarmi negli occhi. "Wow" afferma estasiato "A cosa devo tutto questo entusiasmo?" chiede. "Em, niente di particolare. Sono solo felice di avere del tempo solo per noi due finalmente" rispondo scrollando le spalle con fare disinvolto, lui mi guarda con un sorriso e mi afferra la mano per poi ricominciare a camminare.
Mentre passeggiamo parliamo del più e del meno. Lui mi racconta del suo allenamento e del coach che oggi ce l'aveva con lui e non faceva altro che criticarlo. Mi parla anche di come oggi Alissa gli sia stata particolarmente attaccata, e io per tutta la durata del racconto non posso fare a meno di sbuffare.
"A te com'è andata oggi?" mi chiede dopo aver finito di parlare di quella sanguisuga. "Mah come al solito. Dopo letteratura mi sono subita Lily che parlava del Professor Hale, poi sono arrivata tardi a chimica e alla fine della lezione sono anche caduta di faccia sul pavimento. Nelle ore seguenti non è successo niente di particolare a parte qualche altra figura di merda, il solito". Lui mi guarda un attimo e poi scoppia a ridere, come sempre. "Sei unica" mi dice asciugandosi le lacrime agli angoli degli occhi e dandomi un bacio sulla fronte.
Dopo aver passeggiato ancora un po' ci accorgiamo che si è fatto ormai tardi, quindi ci dirigiamo verso casa Visser perchè è la più vicina. Una volta arrivati lo saluto con un bacio e lo guardo entrare, per poi girarmi e incamminarmi verso casa. Decido di prendere la strada più corta e passare per i giardinetti.

Sto camminando da un po' e sono quasi alla fine del parco, dalla parte dei giochi dei bambini, quando vedo un ragazzo intento a ballare sulle note di una canzone che esce dalla cassa messa lì vicino. Nonostante sia sera la luce del lampione illumina la pelle della sua schiena nuda e posso vedere le goccie di sudore che colano su di essa. Ha le braccia piegate sotto il peso del suo corpo parallelo al terreno, mentre continua a girare come in tondo, appoggiandosi su di esse. Dopo aver preso un po' di velocità alza un braccio per poi rimanere appoggiato solo su uno. Quando smette di girare si alza in piedi e fa dello stretching, subito dopo si lancia verso il muretto davanti a lui e cerca di fare un backflip aiutandosi con la parete, ma non gli riesce e cade sulla schiena emettendo un gemito di dolore e frustrazione.
Non appena lo vedo cadere mi precipito verso di lui per aiutarlo e quando mi inginocchio per terra mi accorgo di conoscerlo: è Marcus.
Ci guardiamo un attimo negli occhi, lui sorpreso di vedere me e io di vedere lui. Poi mi ricordo che si è fatto male e quindi inizio a guardare il suo corpo per vedere se c'è qualche livido o ferita, senza volerlo il mio sguardo rimane fisso sui suoi addominali scolpiti, le spalle larghe e le braccia muscolose e piene di vene. Mi riprendo velocemente scuotendo la testa e pensando ad aiutarlo.
"Ti sei fatto male? Dove? Fammi vedere" dico velocemente e in tono autoritario, lui si mette seduto per fare quello che gli ho detto e noto che sulla schiena ha un graffio abbastanza grande che sanguina un po'. Prendo la manica della mia felpa e faccio per passarla sulla ferita, ma lui si ritrae. "Non fa niente, sto bene" dice per poi alzarsi.
Rimango un attimo bloccata, scioccata dal fatto che abbia parlato e che per la prima volta io abbia sentito la sua voce. Ha un accento strano, come se fosse straniero. Il suo modo di parlare è freddo e distaccato, ma la sua voce invece è calda e sembra gentile.
"Oh, ma allora parli" dico stupidamente. "Em si" afferma mentre si mette la maglia, spegne la cassa e sistema la sua roba. Inizia a camminare per andarsene e io lo seguo perchè non voglio perdere l'opportunità di parlargli ancora.
"Allora, come mai sei quì a quest'ora?" chiedo quando arrivo fianco a lui. "Potrei farti la stessa domanda" risponde. "Sono uscita con il mio ragazzo". "Interessante" afferma con distacco, per niente interessato. Mentre camminiamo mi accorgo che sta andando dove devo andare io, ho ancora tempo per scoprire qualcosa di lui. "Quindi sei un ballerino" lui ci pensa un attimo e scuote la testa per negare. "Lo fai solo per divertirti allora?" chiedo per avere qualche informazione "Più o meno, si".
Rimaniamo per un po' in silenzio e alla fine lui si ferma davanti ad una casa e tira fuori le chiavi per aprire il cancello, mi guardo intorno e noto che due case più in là c'è la mia. "Abiti quì?" chiedo stupita. "Mi sembra abbastanza logico" risponde sarcastico. "Oh, io abito lì" dico indicando la grande casa azzurra in fondo alla via. Lui la guarda e poi torna ad armeggiare con le chiavi, sfrutto ancora questi pochi secondi per parlargli. "Beh, quindi...em ci vediamo" balbetto "Ecco, domani intendo...a scuola" dico velocemente. Lui si gira verso di me con un sorriso stamapato sul volto e le solite fossette. "Ciao Samantha" dice ed apre il cancello per poi entrare, e io rimango lì senza dire niente ancora troppo stupita da come il mio nome suoni così bene se detto da lui.
"Ciao Marcus" sussurro a me stessa per accertarmi che tutto quello che è successo sia vero, e stranamente lo è.

Spazio me.
Hola, questa è la mia prima storia e spero che stia piacendo :)
Volevo fare questo spazio per mettervi un link nel caso non aveste capito la parte in cui Marcus balla, perchè ho trovato molto difficile descriverla e non so se si capisce.
Se andate al minuto 1.33 trovate sia la prima parte che il backflip.

Grazie di leggere la mia storia, alla prossima.
Mimi🌸💜

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