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Cara Diana,

hai mai fatto caso a come la morte viene in fretta? A come siamo deboli, tutti noi?

Ho messo quella bomba e ho potuto decidere di centinaia di vite, tra cui della tua. Non ne vado fiero, non sono stato meglio dopo averlo fatto.

Tu sei uscita mezza scioccata, e nemmeno hai ringraziato l'idiota in calzamaglia che ti ha portato fuori. Non sai tutt'ora quanto gli sei costata. Stava piangendo, quando è uscito, ma se n'è andato subito e nessuno ha fatto in tempo ad accorgersene. Pensavo che fosse il fumo, poi ho capito che nell'esplosione c'era rimasto il suo compagno più fedele, quello che lo aiutava in tutto, il genio che sta sempre accanto al supereroe della situazione. Insomma, per salvare te è rimasto solo.

Quante cose non sappiamo, Diana. Tu hai ripreso a vivere normalmente, con qualche fobia in più forse, ma alla fine come sempre, in mezzo a questo mondo che se ne frega del perché delle cose.

Nessuno si è chiesto perché l'eroe di turno piangesse, perché per un po' non si sia fatto vedere, perché sia scomparso subito e non sia rimasto ad aiutare, come al solito. A nessuno importa davvero del perché delle cose, mai.

Nessuno si è chiesto perché ho buttato quella bomba, e anche se me lo chiedessero, alla fine, non saprei rispondere. Questo mi fa paura, e dovrebbe farne anche a voi. Ero arrivato, io credo, ad un punto tale per cui non m'importava più di nulla, più di nessuno. E a voi è bastato dire che io sono "cattivo", per spiegare il tutto. Ma il cattivo non sono io: lo sono stato per un istante e ho fatto una strage, ma lo sono diventato a causa vostra, che siete stati cattivi con me per anni. Uno dopo un po' nella cattiveria o ci muore o ci respira.

Nessuno di voi comuni mortali si chiede mai il perché delle cose. Banalizzate, vi basta dire che uno è "buono" e l'altro è "cattivo" per spiegarvi il mondo, e non concepite nemmeno lontanamente la complessità, voi che vivete nell'era della complessità. Voi volete le cose semplici, le cose facili. Be', vi annuncio una novità straordinaria: le cose NON sono semplici. Gli uomini NON sono semplici. Ben svegliata città adorata, benvenuta nella realtà!

Vi stupite tanto che esistano supercattivi e supereroi, ma alla fine siete voi a crearli, entrambi. Sputate veleno addosso alla gente e poi succede che alcuni reagiscono "male" e buttano bombe sugli uffici, e altri reagiscono "bene" e si illudono che possiate essere salvati, che possono diventare per voi l'esempio da seguire, e allora si mettono insulse tutine colorate per ricordarvi che i colori esistono ancora, per non lasciavi annegare nel grigio terribile del fumo che producono le vostre fabbriche e nel buio dei vestiti che portiamo noi supercattivi, ma alla fine anche se indossano tutine colorate piangono ugualmente, come tutti voi. Si arrabbiano ugualmente, come tutti voi. Soffrono ugualmente, come tutti voi. Anche i supercattivi lo fanno. Piangono ugualmente, si arrabbiano ugualmente, soffrono ugualmente. La differenza? Noi supercattivi tutte queste cose le facciamo a causa vostra. I supereroi, a causa nostra.

                                                                                           Il supercattivo che porta il buio nelle vostre vite già                                                                                                      troppo scure,  ripagandovi con la stessa moneta.     

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