Caro Futuro,
che cosa hai in serbo per me? Che cosa ti rimane ancora da buttarmi addosso? Io non lo so se tu sia buono o cattivo e nemmeno so se voglio saperlo. Ma forse nemmeno esisti, anzi non esisti e basta, non esisti ancora.
È bello scrivere una lettera al Futuro, sai che non potrà riceverla mai. Quando la riceverà sarà sempre presente. Qualcuno per poter fare qualcosa deve essere presente, mica può essere futuro.
Ma sediamoci, in un universo parallelo, separati sempre da una sottile linea, quella che nessuno capirà mai, quella linea che il pensiero oltrepassa e il corpo mai. Sediamoci e parliamo, Futuro.
Ti immagino, chissà perché, con una barba bianca. Anche se teoricamente dovresti essere giovane, passionale: si parla sempre di giovani, quando si parla di futuro. Io nel futuro ci vedo solo la mia vecchiaia, fatta di rimorsi e reumatismi. Porti un largo mantello, di quelli pesanti, e siamo seduti su questi divani altisonanti.
Quanto ti gonfi d'orgoglio, Futuro, tu che ancora non sei e per questo, unicamente per questo, non puoi essere giudicato! In te riponiamo ogni cosa, speranze, timori. Speranze, sopra ogni cosa, ma quando tu, e soltanto tu, le deludi, la colpa ricade sul passato, pensiamo di essere stati noi ad illuderci. Invece sei stato tu, e solo tu, che sapevi delle nostre speranze e le hai alimentate col tuo mistero e ci inganni ancora, dannato mago malefico.
Sei tu che domini gli uomini, sei il grande dominatore delle nostre menti, sei tu che ci trai in inganno e ci fai credere che sarà migliore, e sarà migliore sì, in un futuro che ci scivola tra le mani, concretizzandosi in un presente a malapena sopportabile e rifulgendo di luce laddove non possiamo toccarlo che col pensiero!
Ma tu mi guardi e sorridi, ti sporgi appena verso di me e taci, perché io solo posso darti voce, la mia sola mente può farlo. Eppure tu sorridi e il tuo sorriso dice ogni cosa, mi mette dubbi e dubbi e dubbi ancora. E mi chiedo che cosa sarò,
che
cosa
devo
fare.
Cosa devo fare, Futuro? Cosa fa un uomo che ha perso tutto e ha abbassato la maschera gridando al mondo che la follia esiste, senza riuscire a dire loro che si può anche evitare, forse?
Ora che non ho più una maschera d'ombra, che cosa sono, se non sono cattivo? Sono forse un uomo? Mi rifiuto di credere di esserlo, un uomo non può vivere in questo soffocamento, in questa claustrofobia.
E parlo da solo, ora, che tu neanche esisti. Mi sorridi ancora, come mai sorridi? Lo so che alla fine tutte le mie speranze saranno disattese. Perché sorridi? Non sei irritante, ma non esagerare. Sorridi ancora e ti appoggi allo schienale del divano scomodo.
Poi d'un tratto parli e dici una cosa:
" Il cattivo del presente è l'eroe del futuro, quello di un mondo radioattivo distrutto e spezzato, malsano. L'eroe di quel mondo non può essere puro, non può e non deve essere perfetto. In un mondo in cui l'uomo ha realizzato la sua vera natura, l'eroe deve essere spezzato nel profondo e sapere come ci si rialza dalle catastrofi."
E io ci penso e penso che sì, hai ragione, nel futuro sarò quello che mai posso essere, quello che posso essere solo in un non-tempo: un eroe. L'eroe di un mondo che ha scoperto che l'uomo è crudele, che l'uomo è cattivo e non riuscirà mai a scappare da questo male.
Futuro, che hai in serbo per me?
Taci e sorridi. Svanisci lentamente, in una luce rarefatta quasi tra la polvere, e rimane solo il divano scomodo che è il pavimento di questa baracca in cui mi ritrovo a vivere.
Chiudo gli occhi. Ma vedo davanti a me, chiaro come non mai, un mondo radioattivo del futuro in cui la gente vive come me, in un casolare dimesso. Apro gli occhi, sono già nel futuro e per un istante smetto di essere. Nessuno cerca gli eroi del futuro. Nel futuro gli eroi sono visti con sospetto.
Futuro, hai in serbo per me questo? Uranio che decade, e ho la nausea.
Penso che andrò a dormire.
Il cattivo del presente ed eroe di un futuro che non esiste.
PS: Ma si potrà evitare, poi, questo futuro?
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Lettere di crisi
General FictionUn eroe in crisi e un supercattivo che ha perso tutto. Quanto saranno diversi, una volta tolta la maschera?