Lettere di crisi

28.

Caro eroe stupido,

non penso che tu abbia capito chi sono, il che mi fa un piacere immenso.

Oggi ti ho offerto i gamberetti e tu hai rifiutato con garbo, guardandomi come se fossi la Madonna. Spero che tu non ti sia innamorato di me, altrimenti dovrei dirti che hai frainteso e il nostro rapporto sarebbe rovinato ancora prima di esistere.

Al di là degli scherzi, eroe stupido, ho visto che hai messo il vestito. Devi scusarmi, ma quel sorriso non sono proprio riuscito a trattenerlo: ero troppo felice che tu volessi un contatto con me. Mi ha fatto piacere vedere che sei curioso e non hai avuto paura dei messaggi lasciati nell'armadio e in cucina.

Ma i gamberetti non ti piacciono o sei allergico?

Il vestito ti stava bene, sai? Non mi stupisco che sia il tuo preferito, ti calza a pennello e sembra fatto su misura. Forse lo è, anche se dubito che tu te ne possa permettere davvero uno. Sei uno straccione come me, alla fine dei conti.

Sei radicalmente diverso da tutti i tuoi colleghi. Hai un aspetto che non mi aspettavo, hai l'aspetto di un uomo distrutto; sapevo che sei distrutto, ma non credevo che lo fossi a tal punto da non riuscire a nasconderlo.

I tuoi colleghi sono molto freddi, tutti sul loro piedistallo ad analizzare gli altri, come quella tua collega con cui hai parlato incessantemente guardandomi. Anzi, scusa: lei ha parlato incessantemente, tu mi guardavi e basta. Invece tu non sei così freddo, e questo mi piace. Ti occupi del marketing, vero? Sei uno di quelli che parla al telefono con le persone e si occupa dei problemi, di vendere, etcetera?

Anche se, in realtà, se ti hanno chiesto di venire a queste tre serate un motivo deve esserci. Tu non gestisci i clienti semplici, non è così? A te vengono passate le telefonate dei grandi clienti, delle aziende che hanno firmato con voi.

Sei forte, sai? Oggi ti ho sentito parlare con un cliente e te la stavi cavando alla grande! Secondo me quello lo rinnova, il contratto.

Mi ha fatto piacere avvicinarti, oggi. Magari domani provo ad essere più esplicito, per cercare di farti capire che voglio un contatto con te. È difficile, però, sul lavoro.

Mi inventerò qualcosa, intanto salutami Steve e passa una buona notte.

Il cameriere, ovvero l'uomo che ti è entrato in casa.