Corretto il 23/03/2017
Lunedì! Chi non ama il lunedì? Chi non ama il lunedì in un collegio con la sveglia alle sei?! Ma poi da dove diavolo viene questo rumore infernale? E' satana che mi reclama? E' già arrivata l'ora di andare all'inferno?!
Mi guardo intorno e mi rendo conto che c'è una sveglia sul comodino di fianco al letto. Non l'avevo minimamente notata. No non è vero, me l'hanno assegnata ieri. Che tristezza. Mi alzo e mi infilo una felpa, scendere per fare colazione in pigiama forse non è il massimo perché quando incontro Cassandra in corridoio mi ordina di andare a cambiarmi. Indosso i miei jeans preferiti ed una felpa larga senza cappuccio, le mie converse e spazzolo velocemente i capelli.
-Meglio?- chiedo sarcastica mentre la mia nuova amica mi osserva sulla porta.
-Decisamente.- ride.
La mensa è piena, le persone gridano ed ho voglia di strozzarmi con quelli che presumo essere fiocchi d'avena. Mi verso una tazza di caffè latte e mi siedo in disparte.
Cassandra sta aprire bocca quando la fermo con la mano guardandola male. Cinque minuti dopo sono ancora con la mano alzata e sto finendo tutto il liquido nella tazza.
-Bene, ora puoi parlare.- le sorrido soddisfatta.
-Hai letto l'orario delle lezioni?- chiede estraendo dal suo zaino un foglio evidenziato ordinatamente.
-No? Quando l'hanno distribuito?- aggrotto le sopracciglia prendendo il suo.
-Ieri. Ah giusto non c'eri, ti sei rifiutata di partecipare alla presentazione dei corsi.- mi riprende.
-Non è colpa mia, avevo sonno.- borbotto.
Dopo aver letto brevemente l'orario, sono sconvolta.
-Matematica in prima ora?! Per due ore?!- quasi grido.
-Vedi, dovevi leggerlo ieri almeno ti preparavi.- ride e si alza.
-Dove vai?- chiedo spaesata. E' mattina perchè ha tutta questa intraprendenza?!
-A lezione non ricordi?-
-Sto iniziando ad odiarti Cassandra.-
Con lo zaino in spalla ci dirigiamo verso la classe. Credo che non imparerò mai i luoghi di questo posto. Quando entriamo trascino Cassandra verso un banco in seconda fila, proprio sotto la finestra.
-Ehi! Volevo mettermi al primo banco!- piagnucola.
-Lo sapevo già. Non mi ci metto al primo banco, sei fortunata che ho scelto il secondo.-
-Sei una pessima amica.-
Entra in aula un signore sulla cinquantina. Indossa un maglione a quadri ed ha gli occhiali con la montatura spessa. Troppo spessa. E' stempiato, con i baffi ed ha una ventiquattro ore dal colore orripilante. Sì, è proprio il tipico insegnate di matematica. Vari ricordi di me che mando a quel paese il mio vecchio professore mi fanno ridere.
-Silenzio.- tuona mentre si siede. -Non abbiamo tempo da perdere!-
-Oh già iniziamo male qui.- borbotto sicura che non mi abbia sentito ma quando il suo sguardo grave si poggia su di me, capisco che forse sordo non è.
-Ha qualcosa da dire a tutta la classe signorina..?- lascia in sospeso la frase.
-No professore, la ringrazio per la sua offerta.-
E' esterrefatto. Okay forse ho esagerato ma sono una persona educata, rispondo sempre alle domande. In classe cala un silenzio glaciale, tutti mi guardano. Persino Cassandra è sconvolta. Assumo un'espressione confusa ed alzo le spalle.
STAI LEGGENDO
ALICE l.h
FanfictionAlice ha diciassette anni, ha tutto sotto controllo e un destino già scritto. E' lei l'artefice del proprio destino, è lei che conduce le regole dei suoi giochi. E' una ragazza irriverente e il mondo in cui vive le sta stretto. Dopo la decisione una...