XII 'Whitby'

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Capitolo corretto il 27/03/2017

-Sta notte entreremo nell'ufficio della direttrice- bisbiglio a Cassandra che ancora assonnata si guarda intorno. Quando capisce cosa le ho detto sbarra gli occhi e mi guarda.

-No, pensavo fosse un pensiero che avevi! Non possiamo farlo.- piagnucola.

-Non fare la guasta feste Cass.- metto il muso.

Se con mia madre ha sempre funzionato, o quasi, non vedo perchè con lei non debba funzionare. Sospira affranta e guarda le sue scarpe.

-Questa sera no. Posso dirti un giorno in cui non la troveremo mai.-

-Che bello ti sto portando sulla cattiva strada.- ghigno.

-Alice se ci scoprono sono guai seri.-

-Non ci scopriranno.-

-Ma se..-

-Devi stare tranquilla Cassandra, ho fatto ben peggio. Entrare in un ufficio di notte non è un problema. Fidati.- cerco di rassicurarla.

-E' la cosa più folle che ho mai fatto.- quasi piagnucola.

-Abbiamo una missione, dobbiamo capire chi ci stava nella mia stanza.-

La direttrice si sbraccia per attirare l'attenzione, tutti sono ancora assonnati e poco reattivi. Strano in genere sorridono, alzo gli occhi al cielo.

-Andremo a piedi! Vi prego di stare uniti, quando arriveremo avrete del tempo libero. Staremo via fino alle diciannove di questa sera, okay?-

Tutti annuiscono e camminiamo. Noto vari professori e cerco di non farmi vedere da quello di matematica. Con la coda dell'occhio osservo la massa, non vedo ciuffi biondi quindi sospiro tranquilla. Niente giovani strani ragazzi in vista, posso anche respirare normalmente. Maledetto Lucas, sono strettamente convinta che stia facendo tutto questo per mandarmi in pappa il cervello.

-Comunque qual'è il giorno in cui possiamo andare?- bisbiglio al suo orecchio.

-Tra poco è il compleanno della figlia, passerà la notte con lei. Lo fanno sempre.- sorride enigmatica.

E' come se tutti sapessero qualcosa in più di me, è frustrante visto che voglio sapere anche io le cose. Metto una mano nella tasca per controllare se la lista è con me.

Usciamo dal cancello principale e mi guardo intorno, c'è solo verde e qualche piccola abitazione. Siamo immersi nella natura e già sento che sto per starnutire. Maledizione!

-Comunque l'altro giorno Lucas mi ha chiesto di te.- ridacchia.

-Oh che bello.- rispondo ironica. Per un secondo sento il battito accelerare ma mi contengo.

-Non pensi che sia un bellissimo ragazzo? Insomma lui e Calum sono veramente..- è imbarazzata, la sua pelle in genere bianca come la porcellana è scarlatta.

-Quindi ti piace Calum.-

-No! Ma che dici!- urla e ride in maniera imbarazzante.

-Non c'è nulla di male eh.-

-Allora perchè non ammetti che Lucas qualche effetto ti fa?- alza un sopracciglio.

Io questa ragazza non la capisco.  No, per niente. Prima è timida, poi felice e ora addirittura audace? Cioè io e Lucas? Nah.

Scoppio a ridere e scuote la testa.

-Lucas non mi fa nessun effetto.- rispondo quasi schifata. -Mi piace dargli fastidio, tutto qui.- alzo le spalle.

ALICE l.hDove le storie prendono vita. Scoprilo ora