Capitolo corretto il 31/03/2017
Il viaggio di ritorno al collegio è silenzioso e stranamente elettrico. Mi ha deriso e nulla fa più male delle sue parole. E' la terza volta che mi ferisce in questa maniera e io, come un'idiota, non ho avuto la prontezza di difendermi. Devo fargliela pagare. Non posso farmi trattare così, devo assolutamente ristabilire l'ordine tra noi due. E' come se fosse una gerarchia sociale, io sono quella cattiva che gioca, lui subisce. Non il contrario.
Dannazione, sono la fottuta Alice Lancaster non una ragazzina acqua e sapone alle prime armi.
Quando arriviamo al collegio la direttrice ci aspetta al cancello.
-Siete vivi allora.- mi guarda male.
-Per poco ancora.- sibilo trai denti.
-Dove stai andando devi darmi una mano con la spesa!- grida Lucas.
Sento una strana rabbia farsi spazio tra le mie vene.
-Cosa dovrei fare? Aiutarti? E perchè mai?-
-Perchè? E me lo chiedi? Non vedi quante cose bisogna portare dentro!- grida spazientito.
-Allora sarà divertente, tanto hai detto di non avere sonno giusto?- alzo le spalle. -La festa è tua, non mia.- mi volto e sento la direttrice chiamarmi.
Sono troppo infuriata e delusa per poter dormire. Busso senza sosta alla porta di Cassandra. Quando mi apre si passa una mano sugli occhi e sbadiglia.
-Ehi..- sussurra ma la interrompo.
-Io non posso tollerare questo atteggiamento! Ti pare?! Ti pare che devo farmi mettere i piedi in testa da un fottuto biondino con la fissa dei baci senza permesso?! No. Non posso tollerarlo.- grido sedendomi sul letto della riccia.
-Aspetta.. Cosa?! Quali baci?-
-Oh troppi baci! Lui bacia senza preavviso e poi ti fa la ramanzina dicendoti quanto sei infantile! Ti rendi conto?! I casi umani tutti io vero?!- grido.
-Calmati e spiegami le cose con un filo logico Alice.- sussurra e si siede vicino a me.
Con troppe imprecazioni e svariati insulti, racconto la mia pessima serata in compagnia di Lucas. Dieci minuti dopo sono senza fiato e ancor più arrabbiata di prima.
Credo che le fasi dell'accettazione le stia compiendo al contrario. Anzi, credo di essermi focalizzata solamente sulla parte della rabbia.
-Secondo me..Non ti offendere però...-temporeggia.
-Parla.- sibilo fissando un punto indefinito nella stanza.
-Secondo me, ti ha detto tutte quelle cose, per farti aprire gli occhi. Insomma siete fissi su questo punto del gioco, che non ho capito molto bene.. Insomma siete in un momento di stallo. E' normale provare attrazione Alice, insomma non devi prenderla così male..-
-Non devo prenderla così male?! Non devo prenderla così male?!!?!?!- grido facendola sussultare. -Oh io la prendo peggio che male! Questa è una fottuta catastrofe Cassandra. E' un cataclisma, un guaio, un problema! Quanti anni fa?!Ventuno?! Bene, il suo ventunesimo compleanno passerà alla storia.Se lo ricorderà per sempre.- sibilo minacciosa.
-Posso farti cambiare idea in qualche modo? Insomma un giorno di tregua.. E' il suo compleanno..- sussurrala riccia.
-Non cambierò idea, ho rimandato per troppo tempo questa situazione.- mi alzo dal letto e mi sgranchisco le gambe.
-Dove vai?- chiede quasi impaurita.
-Ad organizzare per filo e per segno la sua caduta.-
-Mi fai paura. Ti ho già detto che ti voglio bene?- ride.
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ALICE l.h
FanfictionAlice ha diciassette anni, ha tutto sotto controllo e un destino già scritto. E' lei l'artefice del proprio destino, è lei che conduce le regole dei suoi giochi. E' una ragazza irriverente e il mondo in cui vive le sta stretto. Dopo la decisione una...