XXIX 'Non scappare'

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Capitolo corretto il 02/04/2017

Lascio il mio piatto di pasta intatto. Dannazione non mangio da almeno un giorno e non ho fame. E' colpa sua. E' decisamente colpa sua, come ogni cosa che succede. Di chi è la colpa? Dai forza, tele-voto e aiuto da casa. E' di Lucas ovviamente. Non serve coinvolgere le opinioni di tutti gli studenti questo è ovvio. E' sparito come suo solito, ma tanto è inutile dire che è sparito visto che è in ogni luogo in cui vado. E' anche perennemente nella mia mente, questo ormai è un dato di fatto. 

Se continuo a pensare a lui sicuramente mi verrà il mal di testa, soffrirò di emicrania, sarò segnata a vita. Nuova patologia su google, emicrania data da Lucas. Potrò scrivere tutti i sintomi e l'unica cura sarà ucciderlo.

No vabbè io sto delirando che qualcuno mi aiuti. 

Fisso pensierosa la mensa. In due mesi ho stretto amicizia solamente con i ragazzi e con Cass, ovviamente se togliamo JJ e il suo modo insopportabile di parlare, direi che posso reputarmi soddisfatta. Sbatterò in faccia a mia madre il fatto che sono riuscita, quasi, a portare a termine qualcosa. Annuisco soddisfatta di me stessa. 

-Scusami?- qualcuno parla alle mie spalle. Mi volto ruotando la testa di lato. 

-Si?- quando mi accorgo chi è vorrei sbuffare ed imprecare. Vige una regola, non parlare con Alice, non la guardare e non interrompere i suoi pensieri. Perchè è così difficile da capire?

-Senti, vorrei chiederti una cosa.- 

Oddio Laury, Lauren come diavolo ti chiami, evapora. 

-Dimmi.- sbuffo e la fisso.

-Sai della festa di fine anno no?- si siede di nuovo senza alcun permesso. 

-Quindi?- sibilo alzando le sopracciglia.

-Volevo chiederti se potevi farmi andare con Lucas.- sorride ancora.

-Non ti dai per vinta eh.- la fisso. -Senti, ti sembro un'agenzia che combina fidanzamenti? No quindi evapora che mi stai annoiando.- 

-Non capisco perchè fai così! Se non siete niente che dispiacere ti da farmelo conoscere!- piagnucola.

-Quanti anni hai? Sei? Ti serve la mamma per presentarti ad un ragazzo?- mi sto innervosendo, vi avverto.

-No..- balbetta.

-E allora parlaci! Ti serve il mio permesso? No. Quindi vai e fai come vuoi.- 

-Oh.. Sembra così facile..- pensa ad alta voce.

-Non hai un'amica con cui parlare di queste cose? Non sai nemmeno il mio nome.- sussulta appena le dico questa cosa.

-La mia amica era Cassandra, ora, visto che tu sei arrivata portandocela via direi che è normale che io venga a parlare con te.- è scontrosa la ragazza.

-Wow, la gattina ha tirato fuori le unghie. Mi farei due domande se preferisce passare il tempo con me anziché con voi.- 

Ora, vorrei alzarmi e farmi applaudire da tutta la mensa.

-Oh! Ma come osi!- è indignata.

-Senti cara, non siamo in Mean Girls o in qualche film adolescenziale quindi ti prego, niente drammi liceali okay?- sorrido.

-Sei veramente insopportabile! E' vero, lo dice tutto il collegio!- si alza attirando l'attenzione della mensa.

Mi alzo anche io. 

Eh no bella mia, caschi male.

-Senti.- respiro lentamente. -Il tuo odio non mi suscita alcuna emozione. Che si parli bene o male, l'importante è che se ne parli. Invece di passare alla storia per essere un'odiosa e isterica adolescente, inizia a realizzare qualcosa di concreto con le tue mani anzichè addossare il tuo odio e la tua frustrazione nei miei confronti.- quasi urlo.

ALICE l.hDove le storie prendono vita. Scoprilo ora