XXXVI 'E' solo l'inizio'

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Capitolo corretto il 03/04/2017

Effettivamente non si può credere alla teoria che se credi fino in fondo in qualcosa, questo accada. Il che è divertente visto che ho sempre creduto in me stessa, in una maniera quasi folle ovvio, ma ho sempre creduto nelle mie capacità. Forse, è meglio dire, nelle capacità dei miei che hanno sempre stipendiato tutto quello che volevo. Mi rigiro nel letto, non so cosa ci sia che non va in questa situazione. Non è solamente il fatto che mi sia lasciata andare tra le mani esperte di Lucas, è altro. La corazza che tiene stretto tutto quello che provo, sta pian piano cedendo. L'amore rende fragili, ci rende vittime delle dipendenze altrui. E' come se il nostro baricentro si spostasse in funzione della persona che amiamo. Ora, aldilà delle sue mani esperte, sono così sicura di essere innamorata di lui?!

Ho veramente detto mani esperte?! Mi copro la faccia con le mani e caccio un grido. Sono nel mio letto, è mattina e sono passate meno di otto ore dal nostro scottante avvicinamento.

Ecco, scottante avvicinamento suona meglio. Mi stiracchio sentendo ancora quelle che comunemente vengono definite come farfalle nello stomaco anche se, nel mio stomaco, ci sono solamente petti di pollo insipidi. Questa situazione mi è decisamente sfuggita di mano. Ero venuta qui per rovinare la vita delle persone, non per trovarmi inguaiata in situazioni strane e senza soluzioni.

Mi alzo di scatto e mi rendo conto che in questa settimana ho decisamente lasciato perdere l'argomento 'Lista'. Devo entrare in camera del biondo da sola, devo capire cosa diavolo c'è in quella scatola e perchè è nell'armadio. Sposto il comodino e apro la botola. Il diario di Jenna è così strano e così infido. Ovviamente deve nascondere dell'altro, come il corridoio. Lo sfoglio accuratamente, ancora mi domando cosa voglia dire che sto guardando tutto nella prospettiva sbagliata. E se Jenna fosse una psicopatica?!

Nah, la devo smettere di pensare che siano tutti degli psicopatici.

Prendo il mio quaderno personale e apro la prima pagina. Devo cercare di capire come siano collegate tutte le cose che ho trovato e devo capire chi sia questo L.H. solo all'ora potrò fare quello che Lucas mi chiede.

Ho trovato la lista contenente strani punti che ho assaporato sulla mia pelle, una scatola del tempo contenente segreti stranamente dolci e quasi nostalgici. Un fascicolo finto, una collana, un fascicolo in cui vi è una foto dove l'unica cosa a vedersi è una ragazza bionda di spalle. Ho trovato un corridoio senza capo ne coda. E bigliettini confusi, non scordiamoli.

Ora, tutte queste cose da cosa sono legate?!

Sono un po' di giorni che penso che tutto questo sia semplicemente una strana messa in scena. L'idea che lo scopo del mio L.H. non è quello che credo, mi brucia. Ho come la strana sensazione che la vera soluzione a tutto questo sia che non vi è una soluzione. Che in realtà la lista è semplicemente un modo per ingannare le persone, senza far mai trapelare la verità.

Mi vesto velocemente e scendo a mensa, devo parlare con Cassandra. E' stranamente tardi ed è come al solito, al tavolo dell'allegra combriccola. Ovviamente gli altri ragazzi non ci sono, c'è solamente il moro.

-Cassandra, devo parlarti urgentemente.- annuncio sedendomi.

-Niente caffè latte?! Se non lo bevi sei isterica.- sorride dolcemente.

La guardo attentamente. Ha qualcosa di diverso, come se questa notte anche lei si fosse spinta oltre. Alzo le sopracciglia ripetutamente mentre la fisso, arrossisce immediatamente.

-No, non voglio il latte, prenderò solamente del caffè.- sorrido alzandomi. Al tavolo c'è solamente Calum. Chissà, magari gli altri sono chiusi in una stanza a confabulare sul destino della loro intrigante vita.

ALICE l.hDove le storie prendono vita. Scoprilo ora