XIX 'Correre veloci'

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Corretto il 30/03/2017

Cassandra P.o.v.

-Dai dobbiamo andare a cena!- ridacchio mentre Calum continua a darmi fastidio.

Lo fisso, siamo su una panchina da almeno un'ora a chiacchierare.

-Al massimo ceni dopo.. Dai che poi ti rivedo dopo domani.- mette un muso adorabile.

I suoi occhi così scuri e dal taglio così particolare mi hanno catturata dal primo istante.

-Non posso, ho promesso ad Alice di andare con lei! Devo darle gli appunti di matematica.-

-La vedi tutti i giorni! Se per una sera passi, mica si offende.-

-Sei un insensibile.- gli faccio la linguaccia.

-E poi è decisamente insopportabile, certo è simpatica, carina.. Ma se per una sera non la vedi è come se ti prendessi un giorno di pausa.- ammette sedendosi più comodo sulla panchina.

-Non è insopportabile è solamente..- rifletto. -E' semplicemente Alice. Nessun aggettivo può definirla.- sorrido.

-Dici? Lei e Luke si scannano senza un motivo apparente.-

-Secondo me un motivo c'è. Il problema di Alice è che non confessa mai niente.. Come quella volta che ha trovato..- Calum si gira prestandomi tutta la sua attenzione.

Mi mordo la lingua. Ho promesso di non dire a nessuno della lista. Se Alice dovesse venire a sapere che per caso ho rischiato di rivelare il suo segreto a qualcuno potrebbe uccidermi. No, non sto scherzando, può farlo davvero. E la cosa mi mette i brividi. Ho constatato che è meglio averla come amica che come nemica, è decisamente troppo imprevedibile e folle. Ogni tanto mi domando cosa le passi per la testa, è così.. Chiusa su molti punti di vista.

-Che cosa ha trovato?- è serio, le sue sopracciglia folte si aggrottano creando una piccola lineetta adorabile sulla sua fronte. Persino le sue labbra si arricciano dolcemente.

-Ha trovato il lago! Non ricordi?- mento ridendo.

Sono una pessima attrice.

-Il lago?- sembra riflettere. -Ah si, con Luke.- annuisce convinto.

-Bene, ora devo andare.- mi alzo. Controllo l'orologio, è quasi ora di cena e anche se non vorrei lasciare Calum, devo farlo per forza.

-Ti accompagno in mensa.- borbotta imbarazzato.

-Oh, come vuoi.- sorrido.

Mentre camminiamo sento la sua mano sfiorare la mia. Sorrido involontariamente di nuovo.

Alice P.o.v.

Ma dove diavolo è Cassandra?! E poi si offende quando io faccio tardi. Il che capita sempre più spesso ma non è colpa mia. E' colpa degli avvenimenti. Sì proprio degli avvenimenti, se per esempio mi sveglio in orario accade puntualmente qualcosa che mi fa fare tardi. Come per esempio quando non riesco a infilare quei dannatissimi pantaloni con gli strappi sulle ginocchia. Ogni volta ci infilo il piede li strappo sempre di più. Non sono pantaloni, sono trappole infernali.

L'aprirsi della porta della mensa mi riporta con i piedi per terra. Calum e Cassandra ridacchiano mentre entrano. Alzo un sopracciglio scettica e li fisso insistentemente. Cassandra mi nota e sorride, sussurra qualcosa al moro e gli fa ciao con la mano.

Cioè, ciao con la mano?! Ma sta scherzando? E poi definisce me, come quella che non ha avuto esperienze.

-Siete evidentemente e stucchevolmente pazzi l'uno dell'altro e tu lo saluti con un cenno della mano?!-

ALICE l.hDove le storie prendono vita. Scoprilo ora