V 'Cadute ridicole'

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Lucas P.o.v.

La guardo mentre dorme, si è appena addormentata come una pera cotta nel mio letto?! Insomma non è normale che uno appena si stende sul letto si addormenti. Quando la guardo mi sento tornare indietro nel tempo. I lunghi capelli biondi le incorniciano il viso, ha l'aria tranquilla, come se fosse ancora una bambina. Ma in fondo lo è, crede che atteggiandosi da ragazza scontrosa ed irriverente possa sembrare più grande , quando in realtà non è così. E' una ragazza curata, indossa vestiti firmati anche se di taglie più grandi. I suoi modi maleducati sono aggraziati, persino nel suo sguardo si intravede la nota della sua educazione rigida che, non si sa perché, non ha funzionato nel renderla una brava ragazza.

Sonnecchia e mugugna qualcosa, mi sento uno psicopatico mentre sono ancora in piedi a guardarla dormire. E' così carina mentre dorme che mi sentirei in colpa a svegliarla. Come un idiota rimango imbambolato senza staccare lo sguardo dai suoi occhi chiusi. 

Che faccio? La sveglio? Controllo l'orologio e sono appena le quattro, tra poco il guardiano avrà finito di perlustrare i corridoi e tornerà a confabulare contro gli studenti nella sua amata scala nord.

Mi domando ancora come abbia fatto a capire che la Scala Sud è quella meno controllata. Un pensiero fa capolino nella mia mente.. E se avesse..? No è improbabile. Scaccio via quei pensieri e cerco un modo per svegliarla. Sono ancora infuriato con lei per avermi preso in giro al corso di musica. Ghigno mentre vado in bagno e riempio un bicchiere d'acqua congelato. Prendo del sapone e lo spalmo sul pavimento vicino al letto, ne spalmo forse troppo ma è l'unico modo per assicurarmi che cada. Salgo sul letto e cerco di trattenere le risate. Si muove e continua a borbottare qualcosa. Mentre rovescio l'acqua congelata sulla sua faccia, grida sorpresa. Caccia un urlo inquietante e si alza velocemente dal letto scivolando sul pavimento. Cade come una pera cotta e non posso far altro che scoppiare a ridere. Quasi rotolo sul letto, non avevo previsto la mia reazione perché scivolo cadendo di sedere sul pavimento freddo. 

-Ben ti sta!- grida istericamente mentre si massaggia la schiena. Si alza ma scivola di nuovo, imprecando come una scaricatrice di porto.

-Giuro che ti strozzerò! Lucas giuro che non terrai mai più una lezione di quello schifosissimo corso!- è arrabbiata e rido ancor più forte.

-Hai visto? Un po' d'acqua e di sapone! Puoi anche evitare di farti la doccia!- trattengo le lacrime per le risate.

Si scaglia contro di me e impreca mentre cerca di tirarmi qualche pugno maldestro. Forse non ha calcolato il fatto che è la metà di me e che pesa come una piuma, per questo riesco a bloccarle i pugni e quando si rende conto della sua posizione scomoda, arrossisce come una bambina.

E' sopra di me ed alzo le sopracciglia. La provoco e vedo che caccia un altro urlo, si dimena cercando di sgusciare via dalla mia presa ma fallisce miseramente. 

-Se prometti che non mi farai del male ti lascerò andare!- sussurro cercando di mantenere un tono serio.

-Io non ti prometto proprio niente Lucas. Sei proprio infantile!- mi guarda male.

-Allora rimarremo così per tutto il giorno, non ho fretta.- rido come un bambino evitando il suo commento pungente.

-Bene. Nemmeno io.- è imperterrita e testarda.

-Quanti anni hai?- chiedo curioso.

-Vuoi davvero fare conversazione?- alza un sopracciglio.

-Perchè no?- sorrido mostrandole i denti. Mi guarda le labbra ma si ricompone.

-Perché dovrei dirti qualcosa di me, Lucas? Visto che quando mi lascerai andare ti fracasserò la testa talmente tanto forte da farti perdere la memoria?!-

-Pericolosa la bambina!- la prendo in giro.

Le sue mani sottili sono ancora incastrate sotto le mie.

-Nono sono una bambina.- dice a denti stretti. Stupendola le lascio le mani e le porto in alto in segno di resa.

Si alza e cerca di sistemarsi i capelli.

-E' stato divertente.- sorrido.

-Fottiti Lucas.- grugnisce. -Me ne vado.- borbotta indirizzandosi verso la porta.

-In che camera sei?!- chiedo d'istinto senza pensarci.

-Nella duecentoecredici.- borbotta prima di chiudere la porta alle sue spalle.

Resto interdetto. Sento una strana sensazione di disagio ma la scaccio. Se Charlotte sapesse di questo contatto troppo ravvicinato con un'altra ragazza, credo impazzirebbe. Ma lontano dagli occhi lontano dal cuore giusto?!

E' stato strano. Ancora scosso mi butto sul letto, scosso per via delle strane sensazioni che ho provato guardando Alice. E' come se fosse la mia copia, solo con i capelli più lunghi.

Non mi rendo conto che la sveglia suona fin quando non sento sbattere contro la porta.

-Luke ti alzi?! Dobbiamo andare a fare colazione!- grida Michael da dietro la porta. Alzo gli occhi al cielo e scendo dal letto barcollando. Con solo due ore di sonno riesco a infilarmi le scarpe e ad uscire in corridoio.

-Perchè hai gli stessi vestiti di questa notte?- domanda tranquillo mentre scendiamo le scale.

-Mi sono addormentato di colpo.- borbotto ancora insonnolito.

Scendendo in mensa, noto Alice. Ha lo sguardo corrucciato mentre la ragazza dai capelli ricci continua a parlare mentre mi guarda. Ordina una tazza di qualcosa e si va a sedere in disparte. Sembra brillare di luce propria, forse sono i suoi capelli scintillanti o il suo modo di comportarsi, ma sicuramente non passa inosservata.

-Luke? Ti sposti?- mi da una gomitata amichevole Ashton. Lui ed il moro sono già in mensa.

-Ti sei innamorato?- ridacchia Calum guardando il punto su cui sono fissato.

-E' una bellissima ragazza! Avete lo stesso carattere.- continua a ridere Ashton.

-Fottetevi.- borbotto sedendomi al tavolo.

-Non capisco perché ti fai chiamare Lucas, è così strano.- borbotta Michael addentando voracemente una mela.

-Perchè solo in pochi possono chiamarmi Luke.- li fulmino con lo sguardo.

Alice muove la testa di scatto guardandomi, sorride angelicamente. Sussurra qualcosa, ma non capisco. Mi sembra che stia dicendo che devo stare attento ma non ne sono sicuro.

Appena mi appoggio sullo schienale della sedia questa cede, facendomi cadere. I ragazzi ridono, alcuni studenti mi guardano trattenendo le risate ed Alice mi manda un bacio da lontano salutandomi con la mano.

-Scusaci, non abbiamo resistito.- si asciuga le lacrime Ashton mentre Calum gli batte il cinque.

-Le avete suggerito voi di fare questa sceneggiata?!- urlo infuriato.

-E' la tua sedia dal primo giorno che siamo arrivati qui.. Ci aveva semplicemente chiesto dove ti saresti seduto per fare colazione.- ride ancor più forte Calum.

Mi alzo e vado verso di lei, l'amica impallidisce per la mia espressione e si dilegua dicendo che deve preparare lo zaino.

-Sei impazzita?!-

-Oh Lucas, pensavo solamente che volessi svegliarti un po di più. Quando sei entrato eri così assonnato.- ghigna non ridendo.

-Giuro che ti rovino.-

-Pericoloso il ragazzo.- sussurra ricopiando il mio tono. Si alza e mi lascia in mano la sua tazza. -Puoi sparecchiare per me?- continua a sorridere a mezza bocca.

Ancora sconvolto tengo la sua tazza e la fisso.

-Oh Lucas, chiudi la bocca non sia mai dovessi ingoiare qualcosa. Poi come porterai avanti la tua band?- domanda sarcasticamente ed esce dalla mensa.

Ha appena ricambiato con la mia stessa moneta?

-Amico, ormai non sei più il ragazzo di una volta.- Michael ride e mi da una pacca sulla spalla.

Lo scanso e cammino verso la mia stanza, devo cercare di capire il suo punto debole e distruggerla. La conosco da meno di una settimana e già mi ha mandato fuori di testa.

<('') nuova storia: Fine Line

ALICE l.hDove le storie prendono vita. Scoprilo ora