Capitolo 6

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«Morte?» ripeté interdetta Ethel. Cosa cercavano di raccontarle? Pensò che quella frase doveva avere un significato ben diverso da quello che le era balzato in mente. Sì, sicuramente. L'atmosfera del Funny Bar sembrò calzata a pennello a quella discussione. I tre erano isolati dal resto dei clienti e del personale del locale che non badavano minimamente a loro.

«Che diavolo significa?» sbottò ancora. Era rimasta con i due ragazzi per avere risposte, non altre domande.

Leroy fece un grosso sospiro mentre Ben deglutì rumorosamente. Non va bene.

«Ascolta, non è come pensi.» cercò di spiegarle lo Scongiuratore con tono calmo, ma Ethel vedeva benissimo quanto fosse a disagio in quel momento.

«E cosa dovrei pensare?» ribatté lei: «Cosa se non che la risposta che mi hai dato pochi secondi fa mi fa pensare solo che morirò per il solo fatto di sapere il vostro nome?»

«Non è così!» continuò Ben: «Insomma...»

«L'ultimo desiderio di un Rivelatore è incontrare Scongiuratori o Avveratori. Perché? Perché quasi sempre è sinonimo di morte! Dimmi quale dovrebbe essere il significato di queste parole ovvie!» Ethel pensò che i due dovevano essere davvero molto stupidi per credere che lei non avrebbe capito subito.

«Frena, maledetta...» scattò Leroy a voce troppo alta.

«Lasciaci spiegare!» Ben non lo lasciò finire, guardandolo in cagnesco. Poi spostò lo sguardo su Ethel: «Può sembrarti...» la ragazza alzò le sopracciglia. Ben sospirò: «Senti, non mi sono spiegato come si deve. Lasciami riformulare la frase.»

«Fa pure.» acconsentì Ethel: «Ma non me la berrò.»

«Perché devi essere così complicata?» Leroy la guardò come se si fosse appena accorto di avere dinanzi a se un essere a tre teste.

«Non sono complicata.» ripeté la ragazza: «Certo, se con complicata intendi intelligente, non ti do torto.»

«Quello che volevamo dirti è che la situazione tra i detentori dei destini non è molto... serena. Non lo è mai stata più di tanto, a dirla tutta.» Ben parlò sopra i due che stavano per cominciare l'ennesimo battibecco.

«Ovvio che non lo è mai stata, se, punto uno, lui è un assassino e, secondo, io che sono Rivelatrice morirò a causa vostra!» indicò prima Leroy e poi posò lo sguardo anche su Ben. Ma solo dopo aver terminato la frase Ethel si rese conto delle sue parole: davvero sarebbe morta? Era così presa dalla confusione iniziata da quella mattina che si accorse in quel momento che morire non era mai stato mai parte del piano. Ne parlava come se fosse qualcosa di normale, ma non lo era affatto.

«Non è questo.» Ben trattenne un tono calmo: «Tu non morirai. Va bene?»

«Ah, sì? Leroy mi ha fatto intendere il contrario, ieri, e stamattina.»

«Leroy è soltanto un...» lo Scongiuratore si trattenne mentre strinse un pugno e si picchiettò la fronte.

L'Avveratore gli sorrise: «Con te si gioca sempre troppo facile.»

Ethel guardò Leroy come se fosse uno di quegli odiosi cani che non smettono di abbaiare neanche se ti conoscono da una vita. Poi spostò lo sguardo su Ben: «Non crearti problemi.» il tono di voce sereno: «Puoi dire tranquillamente che è uno stronzo. Sarebbe come chiamarlo per nome.»

«Sì, in effetti hai ragione. Ma, non posso farlo. Diciamo solo che Leroy è tipo una di quelle barrette proteiche dalla confezione strana: rivoltante.» spiegò Ben.

«Ma anche di tanto valore.» lo sbeffeggiò l'Avveratore: «E ricco di nutrienti.»

«E chissà quante sostanze nocive.» Ethel gli lanciò uno sguardo di sfida.

Bitter Fate - Destino AmaroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora