Stella guardò Leroy come se fissasse qualcosa che fino ad allora aveva creduto impossibile: «Cosa?»
Ethel guardò l'Avveratore. Quest'ultimo lanciò un'occhiata a Ben che sorrise compiaciuto. Era quello, il suo piano allora. Non aveva mai avuto intenzione di scambiarla senza la garanzia di saperla viva, al sicuro. Ecco perché aveva preso Kimball, perché aveva fatto giurare a Stella di non fare nulla per riprenderselo. E lei aveva detto di essere di parola. Ethel guardò Ben con un desiderio folle di volerlo stringere a sé. L'aveva salvata, aveva salvato tutti loro. Gli doveva la vita.
«Ho detto che voglio fare uno scambio.» ripeté Leroy indicando la Rivelatrice: «Voglio Ethel.»
Stella deglutì nervosa. Per la prima volta, quella sera non sapeva che dire. Sembrò scioccata, sconvolta, come se si aspettasse tutto se non quella mossa. Guardò il ciondolo che aveva tra le mani e lo strinse in un pugno. Poi alzò gli occhi verso Ben: «Tu.» ringhiò: «É questo che avevi in mente, non è vero?»
Ben alzò le spalle: «Non dall'inizio. Ma dovevo adattarmi alla situazione, per cui ne è uscita un'idea ancora migliore della prima.»
Ethel sorrise e lanciò un'occhiata a Stella. Non poteva rifiutare lo scambio. Certo, questo in base a ciò che voleva da Leroy.
L'altra metà fissò Ben come se volesse strangolarlo con lo sguardo: «Non ti credevo così, ma sei tale e quale a tuo padre. Meschino proprio come lui.»
«Davvero?» ribatté Ben: «Io non la chiamerei meschinità, la mia. Sto salvando non una, ma ben due persone da un futuro breve e doloroso, che non meritano, agendo da Scongiuratore quale sono.»
Stella sbuffò e rise con falso entusiasmo: «Me la pagherai un giorno, Jenkins. Ti do la mia parola. E, come ti ho già detto, la mantengo sempre la mia parola.»
Ben chinò leggermente il capo: «Buono a sapersi, anche stavolta.»
La ragazza fissò ancora per un po' Ben con rabbia, poi passò a Leroy. Allungò un sorriso visibilmente tirato: «Vuoi fare lo scambio. Molto bene. Gli affari vengono sempre prima dei rancori personali.»
«Che cosa vuoi in cambio?» domandò subito Leroy. Sembrava tranquillo, proprio come Ben, anche se quest'ultimo era appena stato visibilmente minacciato. L'unico davvero teso era Kimball. Guardava i presenti con sospetto. Ethel dubitò che si fidasse – ancora – di qualcuno in quella stanza.
Stella si schiarì la voce: «Preferirei parlarne in privato.» e lanciò un'occhiata sprezzante a Ben.
Leroy guardò i suoi amici: «Come vuoi.»
L'altra metà annuì con un sorriso: «Bene. Lewis, John, portate gli altri fuori e teneteli d'occhio.» si rivolse alle due guardie che annuirono. Poi la ragazza tornò a guardare l'Avveratore: «Qui dobbiamo parlare di affari.»
***
Non appena la porta si chiuse dietro l'Avveratore a guardia dell'altra metà, Leroy sospirò e tornò a guardarla. Non avrebbe mai potuto pensare che potesse trattarsi di una persona così vicina ad Ethel. Ne era valso del loro effetto sorpresa. Ma la mente di Ben era stata geniale al punto di aver trovato un'alternativa di gran lunga migliore. L'aveva sempre detto che lui era il braccio e l'amico la mente. La stragrande maggioranza delle volte.
Idonea Star si alzò dalla poltrona e raggiunse Leroy. Ciò che li separava era meno di un metro. «Sono molto curiosa, a questo punto.»
Leroy era stanco di giocare con quella ragazza viziata: «Sono stanco della tua curiosità.»
Lei parve non sentirlo neanche: «Tu cosa mi daresti in cambio? Cosa andrebbe a reggere il confronto di Ethel? Esiguo uno scambio equo, equilibrato, altrimenti cosa vado a guadagnarne?»
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Bitter Fate - Destino Amaro
Fantastique***NOTA: Quest'opera è stato un tentativo di scrittura di un'idea che mi era venuto molto tempo fa. Trovo quella stessa idea ancora validissima, però l'opera che ho scritto, ha diverse cose che, lette e rilette (col senno di poi), non sono realizzat...