Capitolo 15

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Ci era voluta l'intera giornata per sistemare in modo decente l'appartamento di Leroy. In compenso, Ethel ci aveva solo guadagnato una pizza a pranzo e la compagnia allegra di Ben, che per tutto il tempo non aveva fatto altro che rendere le pulizie domestiche qualcosa di eccitante. Mentre stava tornando a casa, la Rivelatrice decise di prendere l'autobus, dato che era così stanca che sarebbe potuta crollare nel sonno anche in piedi. E mentre sedeva sul mezzo, cercò di pensare cosa dire a sua madre, dato che non le aveva fatto sapere nulla per tutto il giorno. Di certo dire che avevano fatto le pulizie nella casa dell'Avveratore era qualcosa di troppo imbarazzante e strano. Perciò la sua mente elaborò che erano stati in giro e niente di più. Gaila le avrebbe creduto, dato che era stanca morta e aveva preso il primo autobus dopo mesi di astinenza dai mezzi pubblici.

Giunta alla sua fermata, Ethel scese e prese ad incamminarsi nel suo quartiere. A quell'ora il sole era già tramontato e i lampioni che incontrava per la strada emanavano una luce molto fioca. Servivano a ben poco. La ragazza sbadigliò, mentre proseguì nel tragitto.

Appena arrivata a casa avrebbe fatto una doccia veloce, mangiato qualcosa e poi subito a letto.

«Signorina?» All'improvviso parlò qualcuno. Ethel corrugò la fronte e si volto verso la fonte. Si immobilizzò mentre osservò gli occhi scuri di Rex. L'Avveratore indossava una maglia verde acceso e dei jeans scuri, oltre che un sorriso preoccupante. Cosa diavolo ci faceva lì?

«Che cosa ci fai tu qui?» domandò Ethel mettendosi sulle difensive.

«Giravo per qua.» abbozzò lui: «Allora, ti è piaciuta l'altra serata?» si riferiva certamente a quella del concerto al The Blue Lion.

Ethel sconcertata gli rispose: «Sì.» Nonostante avesse la mente parzialmente annebbiata dal sonno, rimase all'erta. Cosa ci faceva Rex a quell'ora lì? Dal giorno della sua conoscenza, sia Leroy che Ben le avevano detto che era un loro alleato ma che fosse una persona completamente inaffidabile. Pericolosa.

«Sono contento. Magari potrai venirmi a sentire da qualche altra parte, se ti va.» continuò l'Avveratore.

Ethel era sempre più confusa: «Perché no.»

«Allora, » cominciò poi il ragazzo avvicinandosi con nonchalance alla Rivelatrice: «ti andrebbe di aiutare un tizio in difficoltà?»

Di che parlava? «Come?»

Rex sorrise: «Lo sai che sono un Avveratore, no? Come pensi di potermi aiutare?»

Ethel deglutì; oh no... Non poteva di certo pensare che l'avrebbe aiutato ad uccidere qualcuno, a vedere la morte di un ignaro umano per far si che lui l'ammazzasse. Improvvisamente, la stanchezza abbandonò il corpo della ragazza: «Sei per caso impazzito?»

«No.»

«Be', farmi una richiesta del genere mi sembra la cosa più idiota che abbia mai ascoltato.» ed Ethel fece per andarsene ma lui la fermò prendendola per il braccio.

«Pensi davvero che io possa ucciderti subito dopo? Non mi va di essere trucidato da Ben, ti ringrazio.» Rex fece voltare la ragazza verso di lui: «Ho solo bisogno di una Rivelatrice che mi dica il destino di qualcuno, nulla di più.»

«Da quello che so, non ti servo a tanto.»

Rex inclinò leggermente il capo: «E perché?»

Ethel cercò di restare calma: «Potresti usare i tuoi poteri anche senza conoscere la morte della tua vittima.»

Dopo quella frase, l'Avveratore scoppiò a ridere: «Ti ci metti anche tu, eh?»

«Perché?» la ragazza alzò le sopracciglia: «Non è vero?»

Bitter Fate - Destino AmaroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora