«Ti assicuro che non sembrava che ballassi con Shrek, anzi, ti do la mia parola d'onore su questo.» disse Ben cercando di non scoppiare a ridere. Lui ed Ethel erano seduti su un tavolo per due all'altro estremo del locale, quello più lontano dal palco, per cui quello vagamente più tranquillo, nonostante la musica stonasse i timpani in egual modo. La Rex Roux Band stava suonando una cover di Give It Away dei Red Hot Chili Peppers e tutti i presenti si stavano dimenando sotto le luci impazzite dei riflettori.
Ethel strinse tra le mani il bicchiere di Sprite e continuò a confermare la sua ipotesi: «Non mentire. Chiunque sotto la luce verde di un riflettore sembrerebbe Shrek.»
A quel punto, Ben scoppiò a ridere: «E dai! Anche io dovevo pur essere illuminato, in qualche modo.»
«Sì, di viola.» disse Ethel con rammarico, dato che a lui era capitato un colore tanto bello.
Lui invece alzò le spalle prendendo un sorso dalla cannuccia della sua bibita: «Bene, allora io ero Ursula.»
«Chi?»
«La cattiva de La Sirenetta. Non dirmi che non hai mai visto quel cartone.» continuò lui continuando a sorseggiare dal suo bicchiere.
Ethel si strinse nelle spalle: «No.»
Ben fu sul punto si sputare ciò che teneva in bocca: «Mi stai prendendo in giro?»
«No, io...» riprese Ethel ma si fermò scoppiando a ridere senza conoscerne bene il motivo. Quando si calmò, provò ad argomentare: «Da bambina non passavo molto tempo davanti alla tivù. Voglio dire, conosco il cartone, insomma, chi non lo conosce? Ma, lo ammetto, non l'ho mai visto.»
Ben scosse lentamente il capo: «Come posso essere amico di una ragazza che non ha visto La Sirenetta?»
«Togliendo ciò, mi stupirebbe di più il fatto che l'abbia visto un ragazzo.» si difese Ethel prendendo un sorso di Sprite.
Ben le puntò il dito contro: «Ehi, i maschi non sono esonerati dai cartoni!»
«Fammi riformulare: sono stupida del fatto che l'abbia visto uno Scongiuratore.» si corresse la Rivelatrice facendo un sorrisetto.
«Quante volte te lo devo dire.» sorrise Ben e ripeté, con la pazienza di un insegnante con un bambino un po' tonto: «Noi non siamo alieni, non viviamo in un mondo a parte. Viviamo come qualsiasi essere umano, con l'eccezione di prendere lezioni di apprendimento dei nostri poteri. Oh, e ci insegnano anche come combattere.»
Quella volta fu Ethel a stupirsi fin quasi a sputare la sua bibita: «A combattere?»
«Sì.» rispose Ben con una scrollata di spalle.
«Vuoi dire che Scongiuratori ed Avveratori si combattono tra loro... con delle armi?»
«Uh uh, come credi che ci difendiamo?» Ben prese a giocare con la cannuccia: «Non è propriamente la mia parte preferita, ma è necessario.»
«Vuoi dire che...» Ethel si fermò, non sapendo bene come proseguire: «Sì, insomma...»
Ben alzò gli occhi verso di lei: «Se ho mai ucciso? No, mai. Neanche i Rivelatori, se proprio vuoi saperlo. Anche se in un certo senso, l'ho fatto. Mi sono ritrovato a dover scegliere, con Leroy, e ho sempre lasciato a lui il lavoro sporco, quindi ho fatto praticamente di peggio.» spiegò mentre Ethel non sapeva se fuggire da lui o provare a consolarlo: da quando lo conosceva, si era dimostrato un tipo gentile, una persona buona, nonostante lo conoscesse appena e chissà quali verità celasse.
«Hai sentito quello che ha detto prima Gabriel, vero?» disse Ben anche se non aspettò una risposta di Ethel per proseguire, dato che la sapeva già: «Io non vado d'accordo con mio padre. Ed è proprio per questo motivo.»
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Bitter Fate - Destino Amaro
Paranormal***NOTA: Quest'opera è stato un tentativo di scrittura di un'idea che mi era venuto molto tempo fa. Trovo quella stessa idea ancora validissima, però l'opera che ho scritto, ha diverse cose che, lette e rilette (col senno di poi), non sono realizzat...