Capitolo 11

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«O mio Dio.» Ethel non lo disse. Fu come se le parole le scivolarono di bocca, come se fosse l'unica cosa che potesse fare, o dire, oltre che a portarsi una mano davanti alle labbra, con lo sguardo rivolto all'uomo. Dalla sua ferita uscivano scintille rosse, come se stesse per andare a fuoco. L'Avveratore non cadde a terra, o cominciò a mostrare cedimento nelle gambe. Rimase fermo, immobile, a guardare le scintille uscire dalla propria ferita. Alzò poi lo sguardo su Leroy, il quale riportò la spada verso il basso. Gli occhi dell'uomo raccontavano stupore ma anche terrore. C'era la paura nella morte. Ethel lo sapeva. L'aveva visto negli occhi di tutte le persone con cui era entrata in contatto. Ma mai aveva assistito a ciò che stava osservando in quegli attimi; mai aveva visto morire dinanzi a sé una persona.

L'Avveratore trattenne il respiro. Dopodiché, fece ciò che la Rivelatrice si aspettasse facesse già da un po': crollò a terra e li vi rimase. Immobile, ancora una volta, ma senza respirare. Il silenzio tornò ad incombere sulla strada buia. C'erano solo due lampioni e la luce era davvero scarsa, appena per vedere i volti di Ben, Leroy e la sagoma dell'uomo morto, oltre che il respiro che usciva con delle nuvolette bianche dalla bocca. Dei vivi. Perché dalle labbra del tizio che li aveva fermati poco fa non usciva nulla.

Lo sguardo di Ethel, caduto da un po' sull'uomo, si alzò lentamente verso Leroy. Lo guardò con attenzione, come se osservasse un felino e fosse sul punto di scappare.

Il ragazzo si voltò, guardò Ben, che intanto osservava ovunque tranne che sul cadavere, e poi Ethel, i suoi occhi scuri si scontrarono con quelli ambrati di lei. Si fissarono. L'Avveratore vide una marea di emozioni attraversare lo sguardo della Rivelatrice.

«Che cosa hai fatto?» sussurrò lei, ma nel silenzio del momento, entrambi i ragazzi la udirono benissimo.

«Ho eliminato il problema.» rispose Leroy guardandola fisso negli occhi. Era serio e nella sua testa continuava a ripetere che aveva fatto bene, che era la cosa migliore da fare.

«T-tu... L'hai ucciso...» balbettò Ethel indicando il corpo senza vita dell'uomo.

Leroy continuò a fissarla: «Sì.».

«Potevamo non farlo! Potevamo...» urlò la Rivelatrice, ma venne bloccata dall'Avveratore.

«Potevamo fare cosa, esattamente?» Leroy ribatté: «Lasciarlo andare, dici? Ma certo, e si sarebbe dimenticato di noi, intanto. Ah, no, anzi, ancora meglio: sarebbe stato in debito. Sai una cosa? Tu non puoi capire niente di come funzionano queste cose, neanche se rispondessimo a tutte le tue migliaia di domande.»

Ethel strinse gli occhi a due fessure: «Io non posso capire niente?» non le mancava molto per iniziare un conflitto corpo a corpo: «Io sto cercando di venirvi incontro! Sto cercando di mostrare maturità in tutta questa situazione dove in realtà vorrei solo che qualcuno mi chiudesse in manicomio e buttasse le chiavi della mia stanza! E sto provando a fare come chiedete; cerco di fare ciò che volete, di seguirvi, di ascoltarvi e di obbedire. Ho chiesto una sola cosa: non uccidere quell'uomo!»

Leroy si avvicinò al corpo dell'uomo e pulì il sangue dalla spada strofinandola sulla giacca che cominciò a dipingersi in rosso: «Noi non ti abbiamo chiesto di farlo. Per quanto mi riguarda, personalmente, potresti anche andartene. Se verrò a sapere che tra una settimana sarai morta, brinderò a te.»

Ethel sbarrò gli occhi. Ben, intanto, fu sull'orlo di intervenire: il suo compagno stava perdendo la calma, così come anche la Rivelatrice. Quest'ultima si avvicinò pericolosamente all'Avveratore: «Sei proprio uno stronzo! Mi fai schifo! Sapere che ridi della morte altrui mi fa capire quanto tu sia disgustoso.»

«Davvero?» Leroy lanciò la spada a Ben, che prese al volo senza pensare, continuando a fissare i due. Leroy proseguì: «Mi trovi disgustoso? Bene, e lo sono. E sono anche uno stronzo, per la cronaca, e non sei l'unica ad avermi attribuito questo speciale titolo. Ma sai una cosa? Non me ne importa. La prossima volta, sempre se ci sarà, darò a te le redini della situazione. Moriremo dopo qualche secondo.»

Bitter Fate - Destino AmaroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora