Cap. 9

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Giulio's pov
Mi risveglio il giorno dopo con il respiro di Elena sul collo... da quando ho iniziato a chiamarla per nome?!
Comunque, ritorniamo al suo respiro sul collo; è profondo e regolare segno che sta ancora dormendo.
Non è successo molte volte, nel senso di aver dormito più di un paio d'ore di fila.

A fatica me la levo di dosso e vado in bagno a farmi una doccia fredda.

Quando ritorno in camera vedo la bionda fare stretching.
-hai addirittura la forza di fare sport?-
-bhe problemi?- ridacchia prima di fare una verticale sul muro.

Indosso velocemente una camicia azzurrina e un paio di jeans, prima che la ragazza diventi color rosso bordeaux.

-sai che mi piace quella camica- mi informa tornando con i piedi per terra dopo la verticale.
-lo so, principessina- sussurro sensusle al suo orecchio prima di andare al piano di sotto a fare colazione.

-Giulio, potresti venire anche tu per scegliere il vestito da sposa e della damigella; sai c'è bisogno di un parere maschile-
No. No. No e poi no.
-okay- rispondo apatico.

Un paio di minuti dopo vedo la bionda scendere le scale.
Indossa una camicetta nera a pois bianchi e un jeans attillato e scuro che mette in risalto il suo sedere sodo...okay basta prima che mi venga un erezione.

Io, mia madre, quella della bionda e la bionda andiamo tutti negozio di abiti per matrimoni.
Neanche da dire, sono l'unico uomo; apparte un assistente omosessuale che aiuta Maria a trovare un abito per il suo grande giorno.

La madre della bionda prova una quantità immensa di abiti da sposa, nessuno di questi è carino; anche la Marchi sembra dalla stessa opinione.

Il decimo vestito è quello giusto, è logicamente bianco, la parte sopra è tempestata di brillantini mentre la gonna è stretta.
Guardo Elena, le si illuminano gli occhi appena la madre esce dal camerino.
-questo è quello giusto- annuncia felice.
Per poco Maria non scoppia a piangere dalla gioia.

-bhe, ora dobbiamo trovare l'abito per la damigella d'onore. Vieni con me cara- dice l'assistente alla ragazza.
In pochi minuti mi ritrovo solo.

Anche lei prova decine di abiti, tutti a mio avviso perfetti; però sia Maria che Elena hanno gusti difficili.
Uno è troppo decorato, uno è troppo bello e non deve oscurare la sposa e l'altro è troppo da troia. Ne ho abbastanza di questi discorsi da donne.

Ora sta indossando un vestito corto fino al ginocchio, blu. Sta da dio su di lei.
Per non parlare del modo in cui le fascia il... lasciamo perdere; però alla madre non piace.

Elena torna in camerino, però questa volta tarda a tornare.
Cinque minuti...

Dieci minuti...

-Giulio, non è che potresti andare a vedere se è tutto apposto?- domanda mia madre.

Non busso nemmeno, sperando sia nuda; non mi dispiacerebbe una cosa veloce in questo momento.

-io così non esco- dice subito.

Oh cazzo... è semplicemente stupenda.
Non ho mai visto nulla del genere.

L'abito è color caffellatte [N/A: sono mezza daltonica😂 forse il colore è sbagliato] la parte sopra è tutta in pizzo semitrasparente e sbrilluccisoso [N/A: Elena passione inventare nuove parole] mentre la gonna è semplice e non molto ampia

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L'abito è color caffellatte [N/A: sono mezza daltonica😂 forse il colore è sbagliato] la parte sopra è tutta in pizzo semitrasparente e sbrilluccisoso [N/A: Elena passione inventare nuove parole] mentre la gonna è semplice e non molto ampia.
-non dirlo neanche per scherzo-
-perché?- sembra confusa mentre mi guarda con i suoi grandi occhioni.
-sei bellissima...con questo vestito- aggiungo infine.
Arrossisce fino alla punta del naso.

-mi abbracci?- domanda dal nulla.
Un po' diffidente avvolgo le braccia attorno alla sua vita sottile; mentre lei mi cinge il collo con le mani.
Non so quanto stiamo così, però a malincuore devo staccarmi da lei e andiamo dalle nostre madri.

-è bellissimo- esclamano tutti appena la Marchi si presenta con quel vestito.
-perfetto abbiamo trovato anche quello della damigella- annuncia mia madre.
-manca un completo per Giulio- dice la bionda.

Le lancio un'occhiataccia mentre l'assistente ne sembra ben felice.

Ecco perché mi hanno chiesto di accompagnarle. Che perfide.

Esco dal camerino con indosso un completo nero e sotto una camicia bianca e la cravatta attorno al collo, non so fare il nodo. 

Maria mi fissa con una faccia dubbiosa.
-secondo me ci vuole una cintura- interviene con voce maliziosa il commesso.
Recepisco un doppio senso.

Mi lasciano da solo insieme ad Elena che fino ad adesso stava messaggiando al telefono.
Mette il telefono in borsa e posa lo sguardo su di me.
Diventa subito rossa.
Può non arrossire per due minuti?!
La fa sembrare più piccola ed indifesa.

-non lo sai fare il nodo alla cravatta?-
Scuoto la testa.
Viene davanti a me e smanetta un po' con la cravatta.
-chi ti ha insegnato?-
-fin da piccola facevo il nodo alla cravatta di mio padre prima che andasse a lavoro-
-finito-  si gira verso lo specchio.
-è perfetto anche senza cintura- continua.
L'abbraccio da dietro e fisso il nostro riflesso nello specchio.

-saresti un bravo fratello, invece- mi sorride allo specchio.
Sento il cuore esplodere nel mio petto.

Le lascio un bacio sulla guancia e mi stacco da lei prima che arrivino le nostre madri.

Finalmente torniamo a casa, sono le tre del pomeriggio; abbiamo saltato il pranzo e sto morendo di fame.

-ragazzi volete andare a farvi un giretto?- domanda mia madre.
Ma chi sei tu, che ne hai fatto di mia mamma.
Entrambi scrolliamo le spalle e usciamo di casa diretti verso non so dove.

-dove andiamo?- domando.
-al Mac- risponde con nonchalance.

Dopo quella che mi pare un'eternità arriviamo al fast food.

Alle tre del pomeriggio, ovviamente, non c'è nessuno.
Siamo subito serviti da un cameriere di più o meno la nostra età.
Senti bello, la smetti di fissare la Marchi, alla quale non sembra dispiacere.
-tesoro, paghi tu vero?- mi domanda civettuola lasciandomi un bacio nell'angolo della bocca.
Che strana sensazione...
Visto coglione? Lei scopa con me e non con te, lei è mia... no aspetta, quello no; cosa sto pensando.

Il ragazzo mi lancia un'occhiataccia.
Prima di prendere l'happy meal della bionda.
Pago io e ci sediamo ad un tavolo.

-tesoro, sei seria?- ridacchio.
-bhe quello mi stava fissando ed io odio essere fissata- scrolla le spalle.

Mangiamo e ridiamo a causa di qualche sua barzelletta o qualche mia battuta a sfondo sessuale.

-sei sporco di maionese- mi dice.
-dove?-
-qui- si indica il naso.
Penso sia qualcosa di dolcissimo, vederla toccarsi il nasino all'insù e arrossisce perché si è resa conto di essere troppo infantile.
No ma che cazzo ho appena pensato?!

Cerco invano di pulirmi mentre la bionda ride.
-puliscimi che cavolo, non ci vedo-
Passa un dito sul mio naso, se ora di mette quel dito sporco di maionese in bocca, giuro che la scopo qui.

Non ascolta il mio tacito desiderio e pulisce il dito sul tovagliolo.

Torniamo a casa, però stavolta in gondola, sotto mia richiesta.
Mi sento stranamente felice sulla piccola barchetta.

Certe sensazione trapassano il cuore. -LowLowDove le storie prendono vita. Scoprilo ora