-Elena, è arrivato l'invito al matrimonio di tua madre- dice mio padre controllando la posta.
-mh, quand è?-
-tra una settimana, pensavo di invitare anche Paola e Giulio-
Per poco non mi strozzo con l'acqua che sto bevendo.
-ora la chiamo- annuncia e si siede sul divano col cellulare all'orecchio.Fa che non accettino. Fa che non accettino.
-ciao tesoro. Volevo chiederti se ti va di venire al matrimonio di Francesca...si a Venezia...anche lui è invitato...ah perfetto, bhe ci troviamo qui a casa mia sabato prossimo...ciao amore-
Ho sentito bene, amore?!
-hanno accettato- dice tutto contento.
***
-principissina- mi saluta il riccio.
-buongiorno- rispondo sbadigliando.È arrivato il giorno della partenza alla volta di Venezia.
È mattina presto ed io sono ancora mezza addormentata mentre Sabatello sembra sveglio già da un bel pezzo.Per fortuna il viaggio dura molto e posso recuperare il sonno.
Quando mi risveglio, mi guardo attorno e capisco di essere nella mia stanza, da mia madre.
Rosa e nero ovunque, sì è la mia stanza.
Come ho fatto ad arrivare nel mio letto se prima ero in auto.Rotolo nel letto e sento il piumone stringersi attorno ai miei fianchi.
-buongiorno- vedo il riccio che mi fissa mentre è disteso sull'altro letto.
-mi ha portato mio padre qui?- domando in uno sbadiglio.
-in realtà sono stato io e sono rimasto a guardarti tutto il giorno poi la notte sono crollato in un sonno profondo-
Questa cosa mi sa di stalkering.
-la notte? Quanto ho dormito?- domando.
-tantissimo- risponde sbadigliando.Scendo le scale e mi trovo davanti a mia madre e Paola che parlano, o più correttamente, Paola parla e mia madre annuisce annoiata.
Schiocco un bacio sulla guancia di mia madre e le sussurro all'orecchio che mi è mancata.
***
-io vado alla mostra, ci vediamo dopo- dico a mio padre mentre sto per uscire.
-perché non porti anche Giulio?- propone anche se so che il suo è un obbligo.
Perché no, semplicemente.
-devo proprio portarlo?- chiedo alludendo al fatto che lui è sul divano a guardare la tv.
Annuisce perentorio.
-Sabatello, alza le chiappe dal divano-
-okay- dice soltanto.-dove andiamo?- domanda dopo dieci minuti di camminata.
-al museo Guggenheim- rispondo svoltando per una stradina poco percorsa.-facciamo un giro in gondola?-
-no-
-ti prego, io sono stanco di camminare-
-Giulio Elia Sabatello non fare il bambino-
Mi fa lo sguardo da cucciolo.
-no- ripeto categorica.
-peeer faaavoreee-
-signorina, faccia felice il suo fidanzato- mi dice un gondoliere dallo sguardo premuroso.
-non è il mio fidanzato, è il mio... fratellastro- sbuffo.
Fa strano dirlo ad alta voce.
Mi continua a guardare con lo sguardo da cucciolo.
-uff e va bene ma paghi tu-Il gondoliere mi aiuta a salire sulla barchetta.
Il riccio si siede accanto a me, poi partiamo e ascoltiamo tutta la spiegazione di ogni ponte o monumento che vediamo.Sono cose che ormai conosco a memoria quindi mi snnoio parecchio.
Prendo una Camel e come se mi leggesse nella mente, il riccio mi presta l'accendino.
-grazie- balbetto.
Mi fa un sorriso sincero, quando glielo restituisco, che mi scalda il cuore...aspetta che cazzo sto pensando.Avvolge un braccio attorno alle mie spalle mentre fumo in silenzio.
È una cosa che non dovrebbe imbarazzarmi ed invece sono rossa come un peperone.
Mi sistemo più comoda al suo fianco beandomi del suo profumo, non so riconoscerlo: semplicemente ha l'odore di Giulio.
-hai finito di sniffarmi?- ridacchia.
-non ti sto sniffando- arrossisco.
-sì certo- dice alzando gli occhi al cielo.
-certo che non sembrate fratelli- riflette al alta voce il gondoliere.
-bhe non penso che le dovrebbe interrssare- risponde scontroso Giulio.
-va bene ragazzo, calmati-
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Certe sensazione trapassano il cuore. -LowLow
FanfictionAl posto di fare una descrizione della fanfiction andrei volentieri a farmi Giulio Elia Sabatello.