Cap. 14👽

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Giulio's POV
Fabio ci apre il portone di casa e subito vengo invaso dal profumo di vaniglia della ragazza che mi fa dannare.

Ci accomodiamo a tavola.
-Elena non si sente bene, se vuoi Giulio, puoi andare a trovarla in camera sua dopo cena-
Annuisco con fare dubbioso.
Lei non stava così, non aveva del dolore fisico, penso più psicologico.

Mangiamo con calma, tranne io, che non vedo l'ora di poter finire per vederla.

-con permesso, io andrei di sopra- mi congedo quando ho finito pure il dolce.

Salgo silenziosamente, ma di corsa, le scale e in men che non si dica sono già davanti alla sua porta.

Busso un paio di volte ma non ricevo risposta. Apro la porta.
Mi si para davanti uno spettacolo insopportabile ai miei occhi.
C'è Elena raggomitolata sul letto che piange come una fontana.

Appena si accorge della mia presenza mi lancia uno sguardo carico d'odio.
-va' via- balbetta e torna a singhiozzare.

Mi avvicino al suo letto, fino a sedermici sopra, mi ci sdraio e la bionda non può fare altro che darmi le spalle e continuare a piangere.

-la tua presenza mi urta il sistema. Vattene- dice con più calma di prima.
-si può sapere che hai? Il ciclo?-
Scuote la testa.
-il fidanzatino perfetto?-
Lo sa che lo odio, non sarebbe mai così infima da parlare di lui in mia presenza.

Inaspettatamente ritorna a piangere.
Deduco che c'entri qualcosa.

-non c...capacit...to d...di aver...r pers...so due anni dietro a...a lui!- si passa una mano tra i capelli.
-due anni di cosa?-
-di f...fidanzame...ento, cazzo!-
Non esultare. Non esultare. Contieniti.
-vi siete lasciati?- chiedo conferma.
-si, e tutto per colpa tua pezzo di merda che non sei altro!-

Ormai nella sua voce non c'è più traccia di un pianto appena terminato, solo rabbia.

Si volta verso di me.
Il suo volto appare mesto e solcato dalle lacrime mentre le sue guance sono rosse a causa del pianto prolungato e nere a causa del trucco colato. Eppure qualsiasi ragazza sarebbe orribile in confronto a lei.

Prende a tirare dei pugni al mio petto, con la sua forza di un criceto. Un bellissimo criceto.
-figlio di troia!-
-tutta colpa tua, da quando sei arrivato non hai fatto altro che confondermi le idee e spezzare la linea d'equilibrio tra me e lui!-
Bhe gli ho dato il colpo di grazia, in realtà.
Non lo pensa veramente.
È solo accecata dalla rabbia; so quanto fosse precario il loro rapporto e so è contenta di essersi liberata di quello lì.

Mi urla contro i peggio insulti.

-vorrei non averti mai conosciuto!-
Questa fa male.
Tira un pugno più forte degli altri e ne ho davvero abbastanza.

Le blocco i polsi tra le mani e lei si fa ancora più piccola e ipaurita, se possibile.
-io ti mollo ma tu non mi prendi più a pugni- le lancio uno sguardo torvo.
Annuisce e la lascio.

Avvolge un braccio attorno al mio petto e ci appoggia sopra la testa.
So che dovrei dire qualcosa ma non so cosa.

-scusa-
Perfetto diamo il benvenuto a Giulio aka bocca larga. Qualcosa di meglio non potevi trovarlo. Ora lei chiede 'per cosa' e ti senti ancora più in colpa. Complimenti genio!
-non è colpa tua. Il nostro rapporto era già inclinato prima che tu arrivassi- sospira sconsolata.

Certe sensazione trapassano il cuore. -LowLowDove le storie prendono vita. Scoprilo ora