Cap. 11

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-alza il culo che dobbiamo uscire- mi ordina Maddalena.
-non possiamo rimanere qui?- cerco di persuaderla.
-Filippo e Alessandro ci aspettano in centro- mi ricorda.

Sprofondo nel cuscino con la testa.
Non ho voglia di far nulla da quando sono tornata da Venezia.
Non parlo con Giulio sempre da quel giorno e lui non mi sembra che dispiaccia; deve ancora passarmi l'incazzatura mista a delusione che ho nei suoi confronti.

Scorro la home di Instagram per distrarmi. Passo velocemente alcune foto, finché non ne vedo una che cattura la mia attenzione, scorro al contrario finché non la trovo.
È una foto postata da Martina e ritrae lei che mangia, letteralmente, la faccia ad un ragazzo, il quale è taggato.
Entro nel profilo di sto tipo e guardo un po' di foto [N/A: Elena passione stalker]; non posso crederci, è Giulio.

Riconosco quel posto, di solito con i miei amici mi trovo lì.

Mi sta salendo una tale rabbia.

-cambio di programma, andiamo- dico e mi alzo dal letto.
-ma che...- borbotta Maddalena ma io sono troppo impegnata a mettermi le Converse per starla a sentire.

Prendiamo l'autobus e in una decina di minuti siamo alla solita piazzetta.
Cerco con lo sguardo i due ragazzi finché non lì scorgo, seduti su un muretto.

Li raggiungiamo e ci sediamo con loro.
-buongiorno amore- mi saluta Alessandro.
Mi dà un bacio e senza troppe cerimonie ci mette la lingua.
-cazzo potrei vomitare!- esclama Filippo quando ci stacchiamo.
-scusa eh- ridacchio.

Vedo in lontananza Sabatello che mi fissa con un'espressione strana prima di essere baciato da Martina. Si sono rimessi insiemi a quanto pare.
Mi lancia una occhiata vittoriosa e ritorna a parlare e ridere con i suoi amici.

Mi sento tradita, delusa e triste, tutto insieme.
Avrei bisogno di una sigaretta per calmarmi ma di sicuro Alessandro mi farebbe testa così [N/A: immaginate un cerchio enorme fatto con le mani] quindi soffro in silenzio.

-tu che dici?- mi domanda Maddalena.
-eh?-
-andiamo a prenderci un caffè al bar?-
-mh, okay-
Qualsiasi cosa pur di non star qui fuori con quello.

Entriamo e subito ritorno alla temperatura normale, anche se è aprile fa abbastanza freddino.
Ordiniamo al cameriere, tutti un caffè mentre io un bicchiere di acqua frizzante.

Nel mentre sono entrati anche Sabatello, Martina e i suoi amici.

Parliamo e ridiamo del più e del meno per mooolto tempo, tanto che ne ho perso la cognizione.

-mi accompagni al bagno?- domanda Maddalena.
Annuisco e la seguo fino al bagno delle signore.

Con la coda dell'occhio noto che anche Sabatello si alza. Sono coincidenze.

Maddalena entra in uno dei bagni mentre io l'aspetto nell'anticamera con i lavandini.

Ad un tratto la porta si apre e rivela dietro di sè la figura di Sabatello, più incazzato che mai.
-che cazzo vuol dire?- allude al tavolo, penso.
-sì buongiorno anche a te, lo sai che questo è il bagno delle donne?- ribatto ignorandolo.
-sisi come ti pare, ora rispondi- dice annoiato.
-non so di cosa stai parlando in realtà- mento.
-lo sai invece, non mentirmi chè non sei brava-
Si avvicina a me, che sono appoggiata contro il muro e appoggia la mano sul mio fianco.

Lo sta facendo apposta quel bastardo.

-dimmi la verità- sussurra piano al mio orecchio.
-Giulio, sono libera di fare quel che mi pare!- lo spingo via.
-cosa intendi dire con questo?-
-semplicemente che io non dipendo da te, okay?!-
Sto per mettermi a piangere dalla frustrazione.
-sei solo una bambina, addirittura piangere?- ride con cattiveria.
-ah sarei io la bambina, o colui che viene qui e mi fa una stupidissima scenata solo perché ho baciato il mio fidanzato mentre tu hai scopato con chissà quante ragazze in questa settimana, con la tipa dei massaggi e ti sei rimesso con Martina; mh dimmi chi è il bambino?!- cerco di non urlare.
-ma vaffanculo troia!- dice prima di andarsene.

Rimango sola a cercare di trattenere le lacrime, finché non sento il rumore dello sciacquone, oh merda, Maddalena ha sentito tutto!
-tu ora mi dici perché c'era Sabatello nel bagno- si piazza davanti a me dopo essersi risciacquata le mani.
-no, guarda che non era Sabatello, era Alessandro- mento sperando che mi creda.
-Alessandro non ti avrebbe mai dato della troia e come ha detto lui , ovvero Sabatello, non sei capace di dire bugie-

Ragiona Elena; se le dici una bugia lei prima o poi lo viene a sapere e si arrabbierà in seguito, se glielo dici ora si arrabbia comunque. Sono fregata in entrambi i casi.
-va bene ti racconto tutto se tu prometti di non arrabbiarti, ma non qui-
Annuisce.

Usciamo, la mora finge di sentirsi poco bene e torniamo a casa mia.
Sul divano troviamo mio padre, per fortuna è solo.
-oh buongiorno ragazze- ci saluta quando distoglie lo sguardo dal giornale.
-'giorno- salutiamo.

Saliamo in camera mia, io mi siedo sulla poltrona e lei sul letto.
-tutto e dal principio- precisa prima che possa aprire bocca.

Okay è il momento della verità, sinceramente speravo che questi istanti arrivassero molto dopo o ancora meglio: mai.
Prendo un lungo respiro.
-mio padre si è fidanzato con una tipa di nome Paola...la madre di Sabatello.
Ci siamo incontrati la prima volta a cena...da cosa nasce cosa e abbiamo iniziato a fare sesso ogni volta in cui ci vedavamo- butto tutto fuori di getto.
-da quando va avanti questa cosa?- domanda inespressiva.
-da fine settembre; però ti giuro che non sto facendo più nulla con lui da almeno una settimana ecco perché mi ha fatto quella scenata- abbasso il capo.
Sospira.
-perché non me l'hai detto prima?-
-avevo paura-
-di cosa? Elena siamo amiche dalla nascita, avrei potuto perdonarti-
-bhe puoi farlo adesso...- tento di buttarla sul ridere.
-non lo so più- si alza ed esce dalla mia stanza.

Non provo nemmeno ad inseguirla, sarebbe tutto inutile: quando Maddalena si mette qualcosa in testa non c'è verso di smuoverla.
Quindi rimango qui, nella mia poltrona color rosa sgargiante a fissare il pavimento, svuotata di qualsiasi emozione.
Non so cosa provo, non so se provo dolore, tristezza, delusione

Certe sensazione trapassano il cuore. -LowLowDove le storie prendono vita. Scoprilo ora