Cap. 23💡

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-Giulio, devi capire che non puoi fare come ti pare e piace. Non puoi tornare a casa ogni sera completamente ubriaco!- gli urlo contro.
-tu chi sei per dirmi cosa fare? Mia madre?!- ribatte gridando.
-no Giulio, sono tua moglie!-

Fa ancora strano dirlo, siamo sposati da sei mesi e non mi sono ancora abituata, e a quanto pare nemmeno lui visto che continua a tornare a casa ubriaco fradicio; ogni singola volta ho paura che faccia del male a Camilla o addirittura a me, anche se so che non arriverebbe mai a farci del male.

-che c'entra?! Io devo lavorare!- gesticola.
-tu lavori al pomeriggio e al mattino, la sera vai in discoteca a fare dio solo sa cosa!- urlo esasperata.
-ma cosa stai dicendo, io non ti ho mai tradito se è quello che intendi!-
-ah sì?! Non hai prove per dimostrarlo, quindi per quanto mi riguarda io non ti credo!-
-a volte sei proprio cocciuta- ridacchia.
-cosa ridi, questa è situazione seria!- cerco di non urlargli in faccia ma fallisco miseramente.
-sei così infantile, cazzo!- passo le mani tra i capelli per la frustrazione.
-piccola, se fossi così infantile mi sarei messo a piangere, quindi accetto le tue scuse e cercherò di non andare a bere ogni sera- prende le mie mani e le tiene nelle sue.
-Dio, ma ti senti?- sbuffo.
-mh, non dó ascolto a quello che dico, sono pazzo...di te- biascica a pochissima distanza da me.
-blah, questa potevi risparmiartela- dico con una faccia disgustata e visibilmente più calma.
-troppo sdolcinato?-
-esattamente-
-ora baciami- ordina fermamente.
Inarco un sopracciglio per la sorpresa.
-sarebbe potuto sembrare troppo zuccheroso se ti avessi baciato senza preavviso- si giustifica.

Mi prende per i polsi e mi attira tra le sue braccia, più o meno, il pancione non è ancora scomparso.
Lo bacio con foga, lui passa la lingua sul mio labbro inferiore e subito dischiudo le labbra.
Improvvisamente mi prende in braccio a mo' di sposa.

-Giulio mettimi giù, cazzo non ho ancora partorito!- urlo.
-bhe non mi interessa sono tipo nove mesi che non facciamo l'amore- mi mette giù.
Sono ai piedi del letto in camera nostra, fa ancora strano.
-ah, io non ci penso proprio, le settimane sono scadute e non vorrei partorire con il tuo pene che blocca il passaggio-
-devo ridere?- chiede accigliato.
-ho reso l'idea?- rispondo con un'altra domanda.
-sì, ma ho letto da qualche parte che le scariche di piacere fanno bene al bambino- non mi dà il tempo di parlare -ora baciami-
Ubbidisco e lo bacio con foga.

Abbassa la zig della mia felpa e la toglie, ora sono in canottiera. Alzo i lembi della sua maglia nera e ci stacchiamo solo per levargliela.
In poco tempo la mia canotta e i nostri pantaloni finiscono a terra.
Ci distendiamo sul letto e continuiamo a baciarci.

Cerca di sganciare il mio reggiseno, invano, infatti lo aiuto.
-cazzo è ingombrante questo pancione- impreca contro la mia pancia.
Ridacchio e ritorno a baciarlo.
Faccio passare le mani su tutto il suo ventre fino ai suoi boxer, capendo realmente eccitato.
-Giulio- gemo colta da un'improvvisa fitta di dolore. 
Non proprio ora, che sono una veggente?
-mh...- ansima lui.
Ma è scemo o cosa?
I suoi baci scendono fino alla mia intimità non prima di avermi privato delle mutandine.
-piccola, sei già bagnata per me-
-no idiota, mi si sono rotte le acque- sento le lacrime formarsi agli angoli degli occhi.
-sei seria? Perché non me l'hai detto prima?- alza lo sguardo sorpreso e preoccupato.
No basta ci rinuncio..

-levati e vestiti e chiama un taxi, devi accompagnarmi in ospedale-
A fatica mi alzo e rimetto i vestiti che avevo prima, grazie a dio non ho le contrazioni ora.

-si può sapere perché si è fermato?- cerco di concentrarmi sulle parole che devo dire al tassista e non sul dolore che sto provando.
-è rosso signorina-
-signora, sono il marito- lo corregge Giulio.
-mi scusi- dice il tassista.
-vi prego state zitti entrambi e lei passi con il rosso se non vuole che partorisca proprio qui-

Miracolosamente riusciamo ad arrivare in ospedale senza troppi problemi.(tranne un paio di semafori rossi)
Subito mi soccorrono e portano sia me che Giulio alla sala parto.

-spingi amore- dice Giulio.
Adesso lo prendo a pugni.
-ti prego stai zitto...-
Le mie parole vengono interrotte da un pianto.

-è una femmina. Come la vorreste chiamare?-
-Andrea- dice immediatamente Giulio.
Lo guardo stranita.
-che c'è? Tu hai deciso il nome di Camilla-
-okay- alzo le spalle.

Cambio stanza e mettono Andrea a dormire tra le mie braccia.
È così piccola, bella.
-benvenuta nella nostra famiglia, piccolina- Giulio le lascia un bacio sulla testa.
-c'è Camilla fuori dalla stanza- continua prima di lasciarmi un bacio sulle labbra.
-falla entrare-

-cos'è un gatto senza pelo o un rospo? Se lo bacio diventa un principe?- domanda Camilla appena entrata.
-no stupidina, è tua sorella- ridacchio per quello che ha detto.
-che schifo, non sarò più sola- alza gli occhi al cielo teatralmente.
Guardo Giulio sperando che possa dirle qualcosa ma noto che sta cercando di non piangere dal ridere.
-guarda il lato positivo, quando le cresceranno i capelli potrai farle le treccine-
-uh bello, sì bello!- batte le mani contenta.
-come si chiama la gattina senza pelo?- domanda poi.
-è una persona, santo cielo! Comunque si chiama Andrea-
-principessina perché non vai un po' fuori con la zia Maddalena?- chiede Giulio retorico.
-mh okay- alza le spalle la piccolina.

Esce dalla stanza e Giulio prende il braccio Andrea.
-hey rospetta, sono papà- dice con la solita voce con cui si parla ai bambini.
Alzo gli occhi al cielo per il soprannome.
-ora è meglio se dormi- posa la piccolina dentro la culla dell'ospedale.

-è bellissima- mi dice sedendosi sul bordo del letto dell'ospedale.
-mh lo so l'ho partorita io- rispondo altezzosa.
-umiltà portami via- si protae e mi bacia.

-mamma, la zia è con lo zio Giorgio a si stanno risucchiando la faccia- entra di scatto Camilla.
Ci stacchiamo.
-perché sono così sola?- sbuffa disperata ed esce.

Alziamo le spalle e torniamo a baciarci.

Improvvisamente veniamo interrotti dal pianto ininterrotto di Andrea.
-sinceramente parlando non vedo l'ora che crescano e se ne vadano di casa- dice annoiato il riccio.
-daje Giulio, sarà divertente vederti sveglio alle tre del mattino a cambiarle il pannolino, farle il biberon, farle fare il ruttino- elenco tenendo il conto con le dita.
Noto la sua espressione preoccupata.
-su, non guardarmi con quella faccia! Ogni tanto potrei andare io-
-tutto ciò è poco rassicurante-
-Sabatello, comportati da persona matura per una volta nella tua vita!-
-stiamo ancora litigando per questa storia?- alza gli occhi al cielo.
-sì e probabilmente ci litigheremo sopra all'infinito-
-per me va bene basta che dopo ogni litigata faremo l'amore-
-mh, okay- lo bacio con foga.

Fineee

Certe sensazione trapassano il cuore. -LowLowDove le storie prendono vita. Scoprilo ora