Sono passati altri quattro anni dall'ultima volta che Elena e Giulio si sono incontrati.
Giulio's POV
Sono seduto sopra ad una panchina in una zona abbastanza tranquilla di Roma, con il computer sulle ginocchia mentre butto giù qualche rima che probabilmente non vedrà mai nessuno.Ricordo questo parco, da piccolo mi ci portava sempre mio padre, prima che morisse.
Sembra di essere catapultato indietro nel tempo quando mi incantavo a guardare i pesci rossi e le rane nel laghetto lì vicino.Mi rollo una canna, la porto alle labbra e l'accendo. Sento il fumo espandersi nei miei polmoni, una sensazione liberatoria.
-scusiii- sento dire da una vocina molto acuta.
Mi guardo attorno, non c'è nessuno.
Starò pure fumando una canna ma non ho ancora le allucinazioni.
-scusiiiiii- sento dire di nuovo.Da dietro al mio portatile spunta una bambina con i capelli biondo scuro e ricciolini. Avrà circa sui quattro anni.
Indossa un vestitino a balze fucsia e rosa antico con delle calze bianche e delle ballerine in vernice nera. Un fottutissimo e adorabile confetto.
Ha le guanciotte [N/A: mi fa troppo ridere questa parola] rosse e gli occhi lucidi, forse a causa di un pianto.Chiudo il portatile e lo metto sotto al braccio.
-dimmi piccolina- mi abbasso alla sua altezza. [N/A: che sarà più o meno la stessa altezza, non serviva abbassarsi]
-mi aiuti a cercare la mia mamma?- tira su con il naso.
-certo tesoro, come ti chiami?-
-Camilla, e tu?-
Che bel nome 'Camilla'; questa bimba diventa ogni secondo sempre più adorabile.
-io mi chiamo Giulio. Com'è la tua mamma?-
-mh è abbastanza alta, con i capelli gialli e dritti come Raperonzolo, con gli occhiali, è simpatica e bella...e si chiama mamma però tutti la chiamano Elena- si dondola da un piede all'altro.Quanti ricordi mi evoca questo nome; per lo più sono ricordi dei bei vecchi tempi passati, rimpianti se così li si vuole chiamare.
-va bene, cerchiamola-
Mi incammino con Camilla vicino.
-Giulio, posso tenerti per mano, non voglio perdermi ancora-
Prima che io possa rispondere ha già stretto la manina attorno al mio pollice.Camminiamo in lungo e in largo in cerca della mamma di Camilla.
Ad un tratto la bambina corre incontro ad una donna, molto giovane che si stava guardando attorno preoccupata.
La ragazza si inginocchia a terra e abbraccia Camilla.
-quante volte ti ho detto di non rimanere indietro quando cammino- la rimprovera.
-scusa mamma- dice con una faccia avvilita- però ho trovato Giulio- sorride tutta contenta indicandomi.
-Giulio?- balbetta.
-sì, lui- mi indica ancora.Elena alza la sguardo.
Oh no! Proprio di tutte ragazze che si chiamano Elena a Roma, io dovevo proprio trovare la figlia di quella Elena?!
Anche lei diventa pallida in viso, mi ha riconosciuto.-bhe grazie, Giulio- mi porge la mano dopo essersi alzata.
Stringo la sua mano calda e morbida.
-lasciami sdebitare, almeno- continua.
-non preoccuparti, è apposto così-
-nemmeno un caffè?- domanda lei cercando di convincermi.
Non posso e non voglio lasciarmela scappare, ancora.
-okay un caffè va bene- sorrido.
-può essere venerdì, alle cinque, al bar qui all'angolo?-
-sì sì, va benissimo-
-okay allora ciao. Saluta Camilla-
-ciao- obbedisce.
La saluto con la mano.Elena's POV (siamo già arrivati al pomeriggio dell appuntamento)
-che ne dite di questo?- domando per la miliardesima volta alle mie consulenti.
Maddalena e Camilla hanno insistito tanto per scegliere cosa mettermi.
È solo un caffè insieme, mica devo andarci a letto.
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Certe sensazione trapassano il cuore. -LowLow
FanfictionAl posto di fare una descrizione della fanfiction andrei volentieri a farmi Giulio Elia Sabatello.