Nemeton

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Intanto che mi lascio andare ai singhiozzi, abbracciata da Stiles, realizzo che il mio incubo peggiore si è realizzato: sono rimasta sola.

Rimango tra le braccia di Stiles fino a quando i singhiozzi non svaniscono. Siamo tutti e due sconvolti dalla piega che sta prendendo la situazione. Non mi sono mai sentita così lontana da Scott. E' come se una parte di me se ne fosse andata via.

Mentre penso a questo, Stiles, con sguardo preoccupato e triste mi chiede "Dobbiamo andare da Derek. Ce la fai?"

Io annuisco e, prendendogli la mano, ci dirigiamo verso l'ascensore. Mentre stiamo camminando Stiles, intanto che chiama la polizia, mi lancia occhiate, preoccupato di un ulteriore crollo emotivo.

Ritroviamo Derek nella stessa posizione in cui l'ho trovato io poco prima di correre sul tetto. Stiles si precipita all'interno dell'abitacolo per cercare di risvegliare il nostro amico, mentre io sto appoggiata al muro a guardare la scena in modo apatico.

Dopo parecchi schiaffi in faccia e un tentato pugno da parte di Stiles, Derek si sveglia guardandosi intorno spaesato.

La prima domanda che fa è " Lei dov'è?"

"Jennifer? E' sparita con la madre di Scott e di Emma." spiega il mio migliore amico, mentre a me prende una fitta al cuore per la paura che ho per mia madre.

"L'ha presa lei?"chiede Derek ancora mezzo intontito.

"Si e se questo non ti sembra ancora abbastanza, Scott si è allontanato con Deucalion. Quindi ora devi andartene da qui! La polizia sta arrivando, devi andartene via subito da qui!" replica Stiles agitato mentre aiuta a tirarsi su al giovane Hale.

Fermandosi seduto Derek chiede "Che ne è di Cora?"

Stiles gli spiega il piano che abbiamo attuato e con chi dovrebbe essere la sua sorella, poi le nostre strade si dividono: Derek a riprendersi Cora e io e Stiles all'entrata dell'ospedale per aspettare l'arrivo della polizia.

Vedendo che l'attesa si prolunga, mi rannicchio in una poltrona tirandomi su il cappuccio della felpa mentre Stiles va a vedere all'esterno se la polizia sta arrivando.

Rimanendo nella mia posizione vedo gli agenti entrare dall'ingresso e iniziare il loro lavoro, ignorandomi completamente.

Poco dopo ritorna Stiles che, sedendosi accanto a me, mi dice "Dobbiamo aspettare qui. Stanno arrivando anche quelli dell'FBI. Dobbiamo spiegare tutto anche a loro"

Io annuisco di nuovo, ancora incapace di parlare, e appoggio la testa sulla sua spalla, chiudendo gli occhi.

Cerco di liberare la mia mente per entrare in azione più velocemente, ma, come sempre, con insuccesso.

Dopo un'altra buona mezz'ora di attesa, sento Stiles agitarsi e poi borbottare "Ecco... Perfetto."

Resto nella stessa posizione, con gli occhi serrati, mentre sento qualcuno avvicinarsi verso di noi.

Il mio inconscio riconosce subito l'odore, anche se solo quando inizia a parlare capisco a chi si riferiva Stiles.

"Uno Stilisky dove ci sono dei casini, sorprendente. Puoi rispondere a qualche domanda senza il solito grado di sarcasmo?"inizia a dire mio padre al mio migliore amico, non riconoscendomi sotto il cappuccio della felpa.

"Se lei può farle senza il solito grado di stupidità"controbatte il mio migliore amico sarcastico.

C'è un momento di silenzio in cui immagino mio padre sorrida in modo infastidito. Quando si ricompone papà chiede a Stiles "Dov'è tuo padre? Perché nessuno riesce a contattarlo?"

Emma Mccall- La GuardianaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora