Incubi

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"Stiles mi puoi dire dove stiamo andando? E' notte fonda e ho freddo e sonno" mi lamento io seguendo malvolentieri nel bosco il mio migliore amico.

Senza neanche girarsi lui controbatte "Fidati ti piacerà!"

Scuoto la testa già stanca di questa gita notturna non desiderata. Noto che c'è qualcosa che non va, solo quando sento uno sgradevole odore che assomiglia inquietantemente a quello del sangue.

Iniziandomi ad agitare, richiamo il mio amico dicendo "Stiles per favore ritorniamo indietro, questo posto non... Oddio!"

Davanti a me si presenta una delle scene più macabre viste in tutta la mia vita: centinaia di morti sparsi ai piedi del Nemeton.

Mi giro verso Stiles che è stranamente calmo e chiedo ancora sconvolta "Chi è stato?"

"Tu" risponde lui come se niente fosse, iniziando a camminare tra i cadaveri.

"Cosa?! N-non è possibile! Io non farei mai questo!" esclamo io a voce alta iniziando a tremare come una foglia.

"Oh si. La Guardiana dentro di te sarebbe capace di questo e tanto altro. Facendogli prendere il sopravvento ucciderebbe anche i tuoi più cari amici, escludendo forse Scott che è il suo protetto. Lo sta facendo pure ora" dice lui assumendo un tono spaventato mentre indica ai suoi piedi.

Delle robuste radici gli stanno salendo sulle gambe, avanzando verso il suo busto.

Capendo di essere io stessa a controllare quelle radici, mi cerco di concentrare, urlando poi a squarciagola "Smettetela! Smettetela! Lasciatelo"

Vedendo che non funziona corro verso Stiles per cercare di liberarlo, ma ormai è troppo tardi. Le radici iniziano a stringere sempre di più il corpo del mio migliore amico, che, incapace di sopportare il dolore, leva un urlo straziante.

***

Mi risveglio di soprassalto, maldida di sudore. Mi guardo velocemente attorno pronta a vedere spuntare fuori uno Stiles agonizzante dal pavimento della mia stanza.

Era solo un sogno, penso io con ancora il grido di dolore del mio amico nelle orecchie.

Guardo la sveglia: 5.40. Fra 3 ore circa devo andare a scuola.

Non ho il coraggio di riaddormentarmi, terrorizzata dal ritrovarmi di nuovo in quella radura.

Mi alzo e mi dirigo verso il bagno per disfarmi del mio pigiama sudato e per rinfrescarmi un po'.

Mentre faccio una doccia ripenso a quello che è successo dopo la morte del Darach.

I 'resuscitati del Nemeton', cioè io, Allison e Stiles, viviamo in uno stato di angoscia perenne. Cercano di non farlo notare a nessuno, ma si vede lontano un miglio che anche i miei amici soffrono degli 'effetti collaterali' del ritornare in vita da un albero magico, come me.

Nel frattempo che mi vesto e mi siedo nel letto, ripenso al sogno fatto poco fa. E' stato sconvolgente vedere Stiles in quello stato. Il mio migliore amico, il ragazzo più allegro e solare che conosca, ridotto ad una figura sofferente avvolta in spire di radici.

Non è il primo incubo che mi capita dal risveglio del Nemeton. Da una settimana a questa parte mi sono svegliata numerose volte in preda al panico, con le immagini dei miei cari dilaniati dai miei stessi poteri.

Dal primo incubo che ho avuto, ho smesso di usufruire dei poteri di Guardiana, scudo protettore incluso. Ho paura che questi sogni siano premonitori di una mia imminente perdita di controllo. Cerco di mascherare ogni anomalia del mio comportamento a mia madre per non farla preoccupare. Di solito, nelle mattine in cui mi sveglio presto, mi vesto, cerco di coprire il più possibile le occhiaie e poi vado di sotto per preparare una bella colazione per tutti.

Emma Mccall- La GuardianaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora