Tranello

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"Scott! Non respira!" esclama Derek, con il terrore negli occhi.

Sono passati due giorni da quando abbiamo visto Isaac rischiare la vita e da quando Stiles è di nuovo scomparso. Non si trova da nessuna parte e questo non fa che aumentare la tensione e l'angoscia di tutto il branco.

Ora sono sul portico di casa, già pronta per andare a scuola, ad aspettare che Lyds mi venga a prendere. Ci stiamo tutti aggrappando all'unica fonte di normalità delle nostre strambe vite per non uscire pazzi da questa situazione.

Appena vedo la macchina della rossa accostare al marciapiede, corro subito verso di lei per appostarmi nel sedile del passeggero.

"'Giorno. Come mai tutta questa fretta?"mi saluta lei guardandomi confusa, mentre rimette in moto l'auto.

"Un vecchietto mi guardava in modo strano" borbotto io.

Lydia scoppia a ridere per poi tornare seria. Mi chiede "Notizie di Isaac o Stiles?"

"Niente di niente. Volevo chiedere a mamma o Scott se sapevano qualcosa in più, ma quando mi sono svegliata erano già entrambi usciti di casa" rispondo io sospirando.

Dopo un momento di silenzio Lydia sbotta "Non sopporto più questa situazione! E' così difficile chiedere un anno di pace?! Da due anni a 'sta parte in questa città succedono cose strane. Prima la mia aggressione, poi Jackson, il Darach e adesso questo. Beacon Hills sembra essere diventata un faro di sfortune".

"Beh teoricamente dal giorno in cui abbiamo risvegliato il Nemeton questa città è diventata un faro per le creature sovrannaturali quindi c'era da aspettarselo"controbatto io con logica.

Lei sbuffa per poi, improvvisamente, tornare la Lydia di sempre e iniziare a parlare di cose di poco conto.
Di questo passo diventiamo tutti bipolari, penso io.

Mentre scendiamo dalla macchina lei mi chiede "Oggi pomeriggio hai la corsa campestre?"

"Si. Una corsetta mi farà bene" rispondo io con un sorriso.

Accennando ad una risata Lyds controbatte dicendo "Scommetto che arriverai prima"

"Non esserne così certa. Ci sono anche Scott e gli altri a correre"la avviso io seguendola verso l'entrata.

Mentre prendo le cose dall'armadietto dico "Devo andare a portare una relazione al professor Yukimura. Mi accompagni?"

"Mi dispiace ma mia madre mi ha chiesto di passare da suo ufficio prima delle lezioni. Ci vediamo per pranzo?"propone lei.

"Va bene. Avvisa anche Allison." dico mentre mi allontano verso l'aula di storia.

Tutta la giornata scolastica trascorre in modo stranamente normale. Vado a lezione, pranzo con i miei amici, ma si sente la preoccupazione aleggiare sul gruppo.

Alla fine delle lezioni mi dirigo verso gli spogliatoi per cambiarmi per la corsa. L'unica faccia familiare che trovo lì dentro è Kira.

"Ehi. Ciao" saluto io lasciando cadere il borsone accanto a lei.

Si vede che l'ho appena risvegliata dai suoi pensieri perchè sembra sorpresa quando mi dice "Oh! Ciao"

"Tutto a posto?" chiedo preoccupata mentre mi cambio.

"Si, sono solo stranita da quello che mi è successo in queste poche settimane" mi risponde lei sussurrando.

Mettendogli una mano su una spalla dico "Tranquilla, è più che normale. Ricordati però che non sei sola. Se hai bisogno io, Scott e gli altri siamo con te"

Lei sorride e annuisce proprio nel momento in cui il coach ci chiama per uscire fuori.

"Forza! Alzate il vostri bei sederini di porcellana e mettetevi sulla linea di partenza" strilla quest'ultimo fischiando diverse volte.

Emma Mccall- La GuardianaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora