capitolo 19

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Avrei finito quella corsa
Pov' s Jacob
Erano ormai due giorni che piangevo e pensavo a come avessi rovinato tutto. Era sera e sentii Dan e Josh affrettarsi per le scale per poi uscire. Feci la medesima cosa presi il cappotto, e visto che dormivano tutti, scesi velocemente e appena trovai un taxi dissi <segua quella macchina> e indicai una Mustang. Arrivammo subito e appena scesi venni invaso dall'odore di gomme bruciate. Ora avevo quasi capito tutto, la domanda a cui nn mi riuscivo a rispondere era perché siamo qui?  Lo capii soltanto quando vidi il mio angelo lì, vicino a quella bellissima r8. Non passò molto che mi si avvicinò un ragazzo e mi disse <vieni qua devi gareggiare contro quella bellezza> non me lo feci ripetere due volte e mi misi al volante della i8. Mi misi sulla linea di partenza e ringraziai tutti i santi visto che la macchina aveva i vetri neri. Vidi Dan e Josh imprecare, forse non volevano che il mio angelo gareggiasse.
Scattò il verde, dallo specchietto retrovisore vidi l'angelo riavviare il motore e ripartire a tavoletta. Increspai le labbra superando il segnale di stop. Finalmente l'angelo mi raggiunse e appena mi vide il suo sorriso svanì. Appena sentimmo l'urlo <sbirri> andammo in panico.
Pov' s Josh
No cazzo no!
Non servivano questi ora. Mi avviai subito con Dan verso una Ford Fiesta del 2016 con 600 cavalli. Appena fui al volante la misi in moto e raggiunsi con massima velocità Stacy e il suo sfidante. Appena giunsi lì mi stupii quando vidi Jacob. Sentii urlare da Dan <entrate nelle vostre auto, seguiteci!!> loro non se lo fecero ripetere due volte e io partii con tutta velocità sotto la guida di Dan.
Pov' s Stacy
Josh e Jacob girarono intorno alla mia auto e schizzarono in direzione da cui eravamo arrivati. Li seguii e feci del mio meglio per cambiare le marcie nonostante gambe e braccia non volessero obbidire ai miei ordini. Il tachimetro si unì alla corsa per non stare indietro. Eravamo in fila indiana, Josh con dan, Jacob e per ultima io. Jacob sterzò improvvisamente a sinistra senza che le luci dei freni si accendessero. Agguantai la leva del cambio e invertii i pedali per curvare. Le ruote posteriori slittarono e mi aggrappai al volante con entrambe le mani per cercare di evitare che l'auto si ribaltasse contro un cassonetto. C'era spazzatura su tutta la carreggiata, e lo stomaco mi sprofondò quando capii che non c'era modo di evitare i rottami. Loro ci erano passati sopra e lo dovevo fare anch'io. I fari dei ragazzi si spensero e feci altrettanto. L'auto di Jacob si stava incominciando a distaccare sempre di più, così misi la quarta. Stavamo andando troppo veloci. Rabbrividii quando le ruote schiacciarono la spazzatura e un rumore sotto la mia bimba mi strappò  una smorfia. Per poco il cuore non mi balzò in gola quando la macchina prese il volo ad un incrocio. Con la coda dell'occhio, vidi le volanti della polizia slittare su una corsia parallela alla nostra molto più larga. L'oscurità mi avvolse di nuovo e scalai di marcia quando curvarono a destra all'ultimo secondo. Erano troppo veloci, il che sembrava impossibile poiché la mia auto era più veloce. L'auto di Jacob sbandò facendomi perdere le tracce di Josh e Dan che corsero avanti. Mi avvicinai sempre di più e con la luce fioca della luna vidi che aveva rotto lo pneomatico.
Merda!
Senza pensarci due volte dissi <salta su> lui inarcó un sopracciglio e disse <Guido io> giudare? Col cavolo! Nessuno a parte me, in questo periodo, avrebbe guidato la mia macchina. <non credo> dissi. Spalancò lo sportello e mi inchiodo con gli occhi grigi e cupi <sedile del passeggero. Subito> scivolai oltre la plancia e mi aggrappai al lato del sedile mentre Jacob richiudeva lo sportello e schiacciava a tavoletta. Misi la cintura di sicurezza quando svoltò bruscamente a sinistra e finalmente vidi l'auto di Josh e Dan che stava in un garage. Li seguimmo e non passò molto che sentimmo delle sirene che si allontanavano man mano. Eravamo entrati in casa e da un momento all'altro mi sarei aspettata il putiferio. Infatti <come cazzo ti è passato per l'anticamera del cervello uscire dopo il tramonto! Te l'avevo detto cazzo!> io abbassai il capo chino ma poi spostò la sua attenzione a Jacob <e tu? Sai che cazzo di paura ci hai fatto mettere quando abbiamo visto apparire un'auto dai vetri neri affianco a quella di Stacy? Ne? E poi dove hai imparato tutte quelle tecniche, le auto!?> Jacob disse a voce talmente bassa che da parer mio Dan non l'ha capito <correvo>fece annuire Dan e poi fu il turno josh a parlare <e tu? -chiese di nuovo a me- come hai imparato?> io risposi <leggo> lui ripeté <leggi>
<va bene> disse dan e continuò <ora voi andate a risolvere questa faccenda - indicò la mia pancia- poi ce ne torniamo in albergo> entrambi uscirono e rimasero me e Jacob nella stanza
Pov' s Jacob
Avevo l'opportunità di chiarire, finalmente potevo farlo, ma prima che potessi parlare lei mi anticipò <senti Jacob io questa creatura la terrò, che tu lo voglia o no, mi hai causato un profondo dolore quando, pur sapendo che io ero incinta, non mi hai detto nulla e io soltanto nella mia mente ho dovuto mettere insieme i pezzi. Sai cosa è successo al mio cuore?  Si è screpolato Jacob, lo hai fatto marcire, non so se ti riuscirò a perdonare. Con quell'azione all'aeroporto mi hai fatto capire solo una cosa sei un egoista non hai capito che non stavi soffrendo da solo e quindi non hai voluto nemmeno capire se io avessi voluto si o no continuare la nostra relazione.> in quel momento toccò a me. <sentimi Stacy, io non volevo succedesse questo volevo soltanto che noi fossimo andati sul sicuro: ti saresti fatta delle analisi e ne avremmo cercato di discuterne civilmente. Mi dispiace che non sia accaduto, non era mia intenzione tenerti all'oscuro, ti amo, e farò di tutto pur di riaverti> la presi per mano, uscimmo e con i due ragazzi ci avviammo verso l'Hotel.
Pov' s Renesme
Era ormai l'una di notte e non si sentiva ancora nessuno fino a quando non sentii dei gemiti....

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