capitolo 20

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Era ormai l'una di notte e non si sentiva ancora nessuno fino a quando non sentii dei gemiti....
Pov's Renesme
Cinque minuti prima avevo sentito la porta sbattere, quindi pensando fosse uno di loro non mi preoccupai,ma ora mi stavo letteralmente cacando sotto <oddio piccola> il sussurro roco di un uomo mi giunse all' orecchio proprio nel momento in cui mi stavo rifuggiando nel bagno. <quando ci sei di mezzo tu, non riesco a tenere le mani a posto. Che cosa mi fai? Eh?> la voce soffocata fu seguita da fruscii e  respiri affannati. Ci fu una risatina, seguita dalla voce di una ragazza che diceva <Non le faccio proprio niente, Daddy. Lo giuro> spalancai gli occhi e mi si annodò lo stomaco.
Sentii il suono di stoffa che si strappava, e la donna inspirò forte.
Irrigidendo la mascella, tolsi la mano dalla maniglia della porta del bagno e mi avvicinai al salone che aveva la porta socchiusa.
<apri le gambe per me> ordinò lui, secco.
Mi fermai e mi misi in ascolto. Avevo paura di quel che avrei sentito, e allo stesso tempo non ne avevo.
<forza> la spronò, sempre più deciso. <di più. Fammi vedere quanto lo vuoi>
Oh mio Dio
Quello non era Josh. Non poteva essere. Ma la voce era roca, e non potevo dirlo con certezza
Che diavolo?
Misi una mano sulla porta per sorreggermi.
<ti fa male?> sembrava divertito.
<si> ansimò lei. <ho le gambe belle aperte solo per te, Daddy>
<ti piace?> la prese in giro lui, e sentii il rumore di una zip che scendeva.
<si> gemette lei <oh, Dio. Per favore. Scopami!> il suo urlo eccheggiò per il corridoio. Il mio cuore stava galoppando
<ti amo> disse l'uomo, e poi emise un ringhio basso mentre lei inspirava forte.
<oh William!> gridò la ragazza, e io immediatamente mi lasciai scappare un sospiro di sollievo.
William. Oh grazie a Dio.
Non Josh. Okay. Mi sentivo meglio ora.
Anche se, ripensandoci, perché mai Heather chiamava il suo ragazzo Daddy? Scossi la testa, ridendo tra me e me. Monelli
E poi da quando stanno insieme? Mio Dio non sapevo nulla!
Mi voltai e feci un passo, ma mi bloccai subito. Josh era in piedi dietro di me con le braccia incrociate sul petto. Era appoggiato contro il muro e sembrava che non gli importasse proprio nulla di Heather e William. Non aveva occhi che per me. Un'ondata di rabbia atroce mi percorse, e mi preparai a qualsiasi cosa avesse in serbo per me. <quanto tempo è passato?> fece un gesto con il mento in direzione di quanto stava accadendo in salotto <quanto tempo è passato dall'ultima volta che hai perso il controllo così?>
Era una domanda retorica. O forse voleva davvero una risposta, ma non gliel' avrei mai data. Me ne stetti lì, lasciando che mi vedesse forte e calma.  Il suo sguardo rimase incatenato al mio ancora per un pò fin quando incominciò a scivolare per il mio corpo. E all' improvviso mi sentii del tutto nuda. I miei jeans, lavati e strappati, erano attillatissimi, e la mia canottiera nera morbida era quasi del tutto aperta sulla schiena e tenuta sù solo da spalline sottilissime. E dal momento che la cannottiera esaltava di più le mie curve senza reggiseno, non lo indossavo. Sentii i capezzoli indurirsi contro il tessuto e notai subito quando lo registrò anche lui. Gli occhi di Josh divennero affamati, e i suoi bicipiti allargarono le maniche corte dalla sua maglietta nera. Il desiderio mi si accese tra le gambe e il calore mi si diffuse dentro come onde in un lago. Abbandonando il mio piano di correre in bagno -dal momento che volevo solo un posto tranquillo- lo superai per ripercorrere il corridoio che mi avrebbe permesso di arrivare alla porta della cucina. Non avevo intenzione di parlare con lui. Ma fu allora che lanciai un grido quando lui mi afferrò alle spalle e mi passava un braccio attorno alla vita. Le sue braccia erano barre d'acciaio che mi tenevano schiacciata contro il suo corpo. Sussultai, e quasi inciampai quando sia appoggiò contro di me.
Merda
Spalancai gli occhi, e cercai di riprendere fiato per l' improvvisa ondata di calore proveniente dal suo corpo
<renesme> mi sussurrò all'orecchio disperato <sarebbe stato meglio se fossimo ancora insieme? Se avremmo lottato?> voltai la testa, stringendo le labbra tra i denti per non piangere.
Mi sembrava di avere degli spilli conficcati nelle pelle, e il suo fiato sul collo sembrava fluire direttamente nel mio sangue, perché averlo vicino era davvero troppo bello. Chiusi gli occhi e inspirai, perché dovevo dirgli di torgliermi le mani di dosso, ma non riuscivo a pensare con lucidità. Mi fece voltare, e mi sollevò sul tavolo. Prima che capissi cosa stava succedendo, aveva infilato in braccio intorno alla mia coscia e mi tirava sul bordo del tavolo. Poi posò le labbra sulla mia pancia.
<ah> gemetti, scioccata da quel che stava facendo. Il mio corpo si alzava e abbassava velocemente mentre le sue labbra e la sua lingua, per non parlare dei suoi denti, si lavoravano il mio corpo e una scia di eccitazione pura sotto la mia cassa toracica.
Josh
Oh, mio Dio. La sua bocca.  E i suoi denti, che mi affermavano la pelle come fossi un pezzo di carne.
Lo afferrai per la nuca, inarcando il mio corpo verso di lui. <josh,  lasciami andare> mugolai <per favore>
Ma allora lui affondò i denti nel punto sensibile sul mio fianco, e io chiusi di colpo gli occhi, il piacere che mi scorreva dentro, impossibile da tollerare.
<josh fermati!> gridai, insistendo perché si togliesse anche se mi aggrappai al suo collo e lo tenni stretto.
Le sue labbra abbandonarono la mia pelle e, quando trovai il coraggio di guardarlo di nuovo, mi accorsi che i suoi occhi erano fissi sul mio seno in bella vista.
Oh merda
Nella lotta, la mia maglietta ne era uscita sconfitta. Una spallina mi era uscita dalla spalla fino al braccio e lo stesso aveva fatto anche la parte di cannottiera che mi copriva il seno. Josh mi guardò e risalì verso l'alto, mentre scuotevo il capo....

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