«Mio Dio!» esclamò Onika sull'orlo di una crisi di nervi, camminando avanti e indietro come un ossesso nel corridoio del camerino. «Si può sapere dov'è finito quel ragazzo?! Doveva essere qui almeno cinque minuti fa!»
«Hey, Nicki, perché non ti calmi un po'?» commentò Jessica dando gli ultimi ritocchi al volto truccato di una ragazza. La donna, una trentenne con lunghi e lisci capelli neri, annuì più volte e congedò la ragazza, che non era altro che una spogliarellista, con un gesto della mano mentre Onika la guardava con occhi e bocca spalancati.
«Ma dico: Stai scherzando?» chiese Onika, o per le amiche Nicki Minaj, sbalordita. «Alexander ci butta fuori se sa che gli facciamo entrare in ritardo. Devo scrivere tutto qui e devo consegnarglielo io stessa, non tu o Ariana.» sbattè la penna più volte contro il piccolo block notes, mostrando alla collega tutte le annotazioni e gli schemi per ogni lavoratore.
«Chi mi ha chiamato?» chiese l'altra nominata, Ariana, sbucando da un mucchio di vestiti scintillanti e puliti.
«Tranquilla tesoro, non c'è niente che non va.» rispose Nicki, spostandosi una ciocca nera dal volto. La donna, un tempo rapper, afferrò una matita e si fece una crocchia alta mentre continuava a sparare parole che Jessica aveva già smesso di ascoltare da qualche minuto. «Prepara i vestiti a Styles, così quando arriva avrà tutto già pronto.»
«Non è ancora arrivato?» domandò Ariana, infinitamente più giovane rispetto alle due donne, infilando nelle grucce alcuni top e dei vestiti attillati. Del resto quello lì era un locale a luci rosse, cosa ci si poteva aspettare?
«Non ancora ma..»
«Scusatemi per il ritardo!» la interruppe una voce roca e ansimante, facendo capolino dalla porta di servizio. «Mi sono dovuto trattenere un po' di più all'università e..»
«Non importa, Harry.» esclamò Nicki, afferrandolo per un polso. Per poco la donna non si ruppe un unghia ma niente la fermò da trascinare il ragazzo via dall'ingresso della porta. «Davvero, non mi importa. Vestiti e fatti dare una sistemata prima che arrivi Alexander o saranno guai per-»
«Arriverà sta sera?» la interruppe Harry togliendosi velocemente il giubbotto per buttarlo su uno sgabello. «Pensavo che il suo aereo partisse domani.»
«Be', ricciolino, pensavi proprio male» commentò Nicki, mentre il ragazzo si spogliava alla velocità della luce. «Non sarei in questo stato se lui arrivasse domani e forse è meglio se mi vado a dare una sistemata al viso perché sono davvero orribile.» decretò lanciando un'occhiata alla propria immagine riflessa all'enorme parete di specchi e correndo in bagno subito dopo.
Il ragazzo finì di spogliarsi quasi subito, rimanendo solo in boxer, e corse da Ariana, la stilista personale di tutte le ragazze e ragazzi che lavoravano al Bang Bang.
Il Bang Bang non era altro che un locale a luci rosse vicino al centro di Londra. Lo si poteva descrivere con tre parole: comodo, di lusso e affascinante. Con Nicki Minaj (o Onika) a dirigere, JessieJ (o Jessica) al make-up e Ari (o Ariana) ai vestiti e alle coreografie.
Il locale andava a gonfie vele e proprio in quei tempi la clientela era aumentata in modo esponenziale. Le ragazze che ci lavoravano rientravano nella fascia dei 20 ai 40-45 e ognuna aveva un proprio ruolo, anche se non era la prima volta che qualcuna di loro facesse un turno al di fuori dell'orario lavorativo. Certo, tutto questo a loro rischio e pericolo perché una volta uscite dal Bang Bang la protezione che avevano acquisito nel loro contratto spariva e nessuno le avrebbe aiutate se le fosse successo qualcosa di male ma a nessuno di loro importava seriamente. Perché, di solito, chi lo fa ha seri problemi economici... e Harry rientrava tra questi.Ma chi era Harry? Be', Harry Styles per cominciare era uno dei tre spogliarellisti universitari che lavoravano al Bang Bang. Eppur essendo giovane, aveva seri problemi economici e che aveva dovuto far ricorso alla strada per sopravvivere. Era giovane per il suo metro e ottanta ma l'enorme chioma riccia color caffé e il volto molto dettagliato gli regalavano almeno due anni in più.. ma nessun cliente si soffermava alla sua età, i più correvano ai suoi occhi verdi come lo smeraldo o al suo enorme pacco racchiuso nei boxer. Anche il suo corpo tatuato e muscoloso attiravano l'attenzione dei clienti: vederlo girare sul palo era meglio di un orgasmo.
Che altro dirvi di lui? Harry ha avuto un passato tremendo ma forse è meglio che ve lo racconti più in là.. perché ho la netta sensazione che lo scopriremo davvero presto.Il cambio d'abito durò all'incirca trenta secondi, il tempo di togliersi e mettersi un paio di boxer blu. Ariana era anche fin troppo semplice certe volte. Per il trucco, però, Harry ci mise leggermente di più.
«Cazzo e merda!» ringhiò JessieJ, spalmando per la centesima volta il correttore sul collo del ragazzo. «Io non capisco: perché cazzo te li fai fare?»
«Perché il prezzo di un succhiotto è di trenta sterline e perché i miei clienti adorano farmeli.» canticchiò Harry, con un piccolo sorriso di scuse sul volto.
«Allora ringraziali da parte mia e chiedigli di ricomprarmi un set di correttori.» ironizzò la donna, alzando gli occhi al cielo.
Cinque minuti dopo, Harry era pronto per andare in scena.
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I've Been A Bad Girl, Daddy - Larry Stylinson
Fanfiction- Ricordi che qui si può solo vedere e non toccare, Signore - mormorò sessualmente Harry, sfarfallando lentamente le lunghe ciglia. - E se io volessi toccarti? - domandò il ragazzo dagli occhi azzurro ghiaccio, leccandosi le labbra mentre la sua me...