12.

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«Ladies and Gentleman!» esclamò il ricciolino con un sorriso enorme sul volto mentre entrava nei camerini del BangBang come una regina vittoriana, lasciando che la sciarpa di piume rosa scivolasse leggermente giù dalla suo collo per mostrare la pelle diafana. «La vostra regina è tornata!»

Daphne, una stripper del locale, alzò lo sguardo dal suo cellulare per posarlo su Harry che, felice come non mai, sta danzando verso la sua postazione. «Ti è girata giusta, Curly?» chiede curiosa mentre altre ragazze si voltarono per guardarlo.

«Perfetta, oserei dire.» disse Harry, prima di togliersi la sciarpa di dosso e appoggiarla sul ripiano della sua toilette. «Ho avuto sette clienti e..» il riccio si voltò verso i presenti, creando un momento di tensione. «nessuno di loro era una maniaco!»

«Scherzi?» Sofia, un'altra stripper, si voltò verso di lui e lo guardò stupita mentre Jessica le spalmava un illuminante da corpo sulla pelle. «Nemmeno uno?!»

Harry sorrise soddisfatto e annuì, confermando le sue parole, mentre nella stanza si levò un leggero applaudire generale. "È così triste che debbano applaudire per una cosa simile" riflette Harry, voltandosi verso lo specchio illuminato. Le sue mani andarono subito a prendere le salviette struccanti nel primo sacchetto, tirandone fuori un paio. "I maniaci sessuali non dovrebbero essere così comuni. Anche se siamo in uno strip club" pensò mentre si toglieva quel filo di ombretto luminoso e quel mascara che Jessica gli aveva messo.

«Hai già finito, tesoro?»

Harry posò lo sguardo sulla figura del ragazzo riflesso nello specchio ancor prima che quest'ultimo potesse scompogliargli i capelli lunghi e ricci, com'era solito fare. «Sta' buono, John!» si lamentò il ricciolino, buttando nel cestino la prima salvietta per procedere con la seconda. «Sono tutto sudato. E sì, sono di corta.»

«Non preoccuparti, l'ho notato.» rispose il cameriere, guardando con aria schifata la mano imperlata dal sudore del minore. «Comunque ero venuto qui per trovare compagnia durante il turno ma... Mi accontenterò. Ci si vede domani.»

Harry lo salutò con un cenno della mano e buttò anche la seconda salvietta prima di lanciarsi uno sguardo allo specchio. "Ho delle occhiaie così grandi.." pensò il ricciolino, osservando le borse nere e viola sotto gli occhi. In quei giorni, Harry non aveva avuto molto tempo per dormire: le preparazioni per gli esami universitari e i turni notturni dello strip club lo stavano sfiancando.
"Ho decisamente bisogno di dormire un po'."

Harry ci mise dieci minuti per svegliarsi e altri cinque prima di uscire dal BangBang con una borsa a tracolla appoggiata sul fianco e un capellino di lana verde in testa. Il ricciolino si strinse nel bomber color oliva e corse abbastanza veloce da riuscire a prendere il bus più vicino, sospirando di sollievo non appena fu dentro.

"Questa serata sta andando troppo bene." Harry timbrò il biglietto e andò a sedersi al primo posto libero che trovò, accavallando le gambe. "Come minimo domani sarà una giornata terribile." si ritrovò a pensare, prendendo il cellulare dalla tasca interna della sua borsa. Nei camerini del BangBang non si erano mai verificati casi di furto, ma Harry non si fidava comunque a lasciare il cellulare in bella vista.

"Non mi ha ancora scritto." Il ricciolino prese a torturarsi il labbro inferiore quando non vide nessun messaggio da un numero sconosciuto e una sensazione di freddo si espanse nel suo petto. "Louis si è rivelato un vero flop.."

Erano passati quattro giorni dall'appuntamento che Harry aveva avuto con Louis; quattro giorni da quando gli aveva lasciato il numero; quattro giorni da quando non l'aveva più visto, nemmeno al BangBang. Louis sembrava essere sparito dalla circolazione, così come il suo amico Zayn. E Harry non poteva fare a meno di pensare che aveva fatto una vera cazzata a lasciargli il suo numero.

"Ci avevo sperato così tanto.." Sbuffò Harry, rispondendo "Sto arrivando. Non preoccuparti." ai messaggi che il suo migliore amico gli aveva inviato mezz'ora prima, chiedendogli dove fosse finito.


"Scrivergli o non scrivergli?" era questo l'unico pensiero che attanagliava la mente del liscio da più di quattro giorni, impedendogli di pensare a qualunque altra cosa se non a Harry. Anche perché, in fondo, il problema non era se scrivergli o meno - Louis voleva chattare con il ricciolino - ma cosa scrivergli.
Iniziare con "Ciao, sono Louis. Il ragazzo del BangBang" era semplicemente da evitare e peggioro ancora sarebbe stato "Ciao, sono Louis. Il ragazzo col quale sei uscito qualche giorno fa.".
No, erano idee veramente terribili.
Parlarne con Zayn, oltretutto, era veramente sconsigliato: oltre al fatto che Louis ce l'aveva ancora con lui per aver toccato in quel modo Harry, il moro non l'avrebbe aiutato finché non avesse vuotato il sacco sulla questione... E Louis non aveva voglia di mettersi a parlare di cose simili con il suo migliore amico.

"Ma che palle!" pensò frustrato, guardando la chat di WhatsApp vuota che aveva con il ricciolino, che si era salvato "Harry 🐸". Louis aveva passato quattro giorni a fissare l'immagine di profilo di Harry e non aveva fatto altro che pensare che fosse fin troppo carino, con quel sorrido dolce sul volto e con il tramonto rosso alle spalle. "È così carino.."

«Louis..»

Louis bloccò subito il cellulare e spostò lo sguardo su uno Zayn ancora addormentato e sbadigliante. "Che cazzo di ore sono?" Louis lanciò uno sguardo alla sveglia digitale, sapendo che Zayn non si svegliava mai prima della sua sveglia, e spalancò gli occhi quando vide che ore aveva fatto: erano le sei e mezzo di mattina. "Ho passato nuovamente tutta la notte a pensare a Harry?!"

«Senti, bello...» iniziò Zayn, prima di sbadigliare nuovamente. Il moro si era svegliato da cinque minuti circa e la sua voce era così bassa da far quasi paura. «Puoi darmi uno strappo all'Università prima di andare a lavoro? Non ho voglia di prendere la macchina.»

"Dio... Oggi devo tornare a lavoro!" «Sì, certo..» Louis si alzò da fatica dal letto e accese la luce per illuminare la stanza buia, facendo gemere il suo moro come protesta. "Non me l'ero minimamente ricordato..." Con la sua morte, il capo di Louis aveva deciso di dargli qualche giorno di vacanza per riprendersi dalla tragedia. "Come passa il tempo." «Colazione fuori?»

«Colazione fuori.» accettò Zayn prima di barcollare fuori dalla stanza di Louis per andare a cambiarsi, cosa che fece anche Louis subito dopo.

Quaranta minuti dopo i ragazzi erano freschi, vestiti e puliti e si trovavano al bar davanti all'Università degli studi di Zayn, con un cappuccino e una brioche tra le mani. I due si erano seduti ad un tavolo e mentre Louis leggeva con aria annoiata il suo giornale, Zayn non faceva altro che parlare di ieri e dell'appuntamento che aveva avuto con una ragazza del suo stesso corso.

«..però non penso che ci uscirò nuovamente.» concluse Zayn, prendendo il suo cappuccino e soffiandoci sopra per raffreddarlo. «Alla fine non era così divertente come speravo.» fu quel che disse prima di bere un sorso.

«A no?» chiese disinteressato Louis, continuando a leggere il giornale. «Eppure io ti avevo di non uscire con...» Louis alzò lo sguardo confuso su Zayn. «Com'è che si chiamava?»

Zayn fece per parlare ma qualcosa.. O qualcuno dietro di Louis catturò la sua attenzione, rendendolo una statuetta di pietra. «Harry?»

«Che cazzo dici, Zay?» chiese Louis, richiudendo il giornale. «È una ragazza, non un ragazzo.»

«Ciao, ragazzi. Posso sedermi qui con voi?»

Louis ci mise meno di un secondo ad identificare il padrone della voce dolce e roca che stava alle sue spalle e desiderò intensamente di essere inghiottito da una voragine quando Zayn accettò, sorridendo al ragazzo dietro di lui.

I've Been A Bad Girl, Daddy - Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora