8.

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La sveglia risuonò nella stanza del moro a un volume così alto che fece schizzare Zayn in aria. Il cuore di Zayn batteva velocemente nel suo petto ed era troppo confuso per poter capire cosa stesse succedendo: Zayn non era mai reattivo e vivace la mattina.

“Sveglia del cazzo!” tirò uno schiaffo al piccolo macchinario elettronico, che subito si fermò, e passò una mano sul volto, cercando di riprendersi dallo spavento. Respirò l'aria attentamente quando si rese conto che profumava di caffè e pancakes. “Ma che cazzo...?”

Zayn si alzò lentamente e, allo stesso modo, uscì di camera per poi guardarsi intorno. Si era dovuto coprire gli occhi per via dei raggi solari che entravano dalle finestre aperte. “Ma che cazzo succede?!”
«LOUIS!» esplose il moro, andando a chiudere le tende. Anche se il sole baciava i belli e, a detta di Zayn, lo rendeva molto bello, non lo sopportava di mattina. «CHI CAZZO HA APERTO LE TENDE?!»

«Cazzo, scusami Zayn!» Urlò il liscio, apparendo dalla cucina. Il ragazzo aveva i capelli e la maglia sporchi di farina e il suo volto sembrava fresco e sveglio, ciò significava che Louis era sveglio da tempo. «Non ci avevo pensato, volevo sol-»

«Stia.. cucinando?» lo interruppe Zayn, confuso, avvicinandosi a lui. L'odore di caffè e pancakes stava aumentando sempre di più e proveniva dalla cucina.

Louis annuì lentamente e gli fece cenno di andare a sedersi. «Ti ho preparato la colazione, ma se non ti va posso metterla nel frigo e posso prepararti qualcos'altro.»

«No, no, va bene.» mormorò stupito Zayn, andando a sedersi dove Louis aveva apparecchiato. Louis non cucinava ma molto, forse troppo, tempo. “Ha pure apparecchiato.. santa merda!”

Il liscio prese sette pancakes caldi e profumati e li mise nel piatto di Zayn, mettendo subito dopo in tavola la panna e lo sciroppo d'acero. Lanciò uno sguardo a Zayn, che lo fissava tra lo shockato-confuso. «Che c'è?» chiese, prendendo la macchinetta del caffè piena.

«No... niente..» mormorò Zayn mentre Louis versava il caffè dentro la tazzina. Il moro passò una mano tra i capelli arruffati e scosse lentamente la testa, sospirando. Zayn sapeva che c'era qualcosa che non andava: Louis era vestito di mattina, stava cucinando, e aveva un sorriso sulle labbra che si piegava quando canticchiava dei ritornelli di alcune canzoni. Louis, però, aveva smesso di comportarsi in quel modo da molto tempo... precisamente dalla morte di lei.
“Ora... sembra essere tornato come prima.” Zayn era davvero preoccupato dal comportamento dell'amico che era cambiato da un giorno all'altro. «Senti, Louis.. sei sicuro che vada tutto bene?» chiese il moro, iniziando a mangiare.

«Sì, perché?» Louis afferrò la spugna e il sapone e, senza fiatare, inizio a lavare la pentola e i vari utensili che aveva utilizzato per cucinare e preparare i pancake. «Dio, è da ieri che me lo chiedi.»

“Oh mio Dio... Louis... è diventato un tossicodipendente decretò Zayn, fissando l'amico a bocca aperta. Louis non stava facendo assolutamente niente di male, stava solo pulendo i piatti ed è un gesto comune e normale, se non fosse per il fatto che il Louis di qualche mese fa si sarebbe tagliato le mani pur di non toccare i piatti o roba sporca di cibo da lavare. «Ne sei sicuro?»

«Sììì!» ripeté il liscio, annuendo contemporaneamente. «Perché continui a chiedermelo? Davvero, Zayn... sto bene.» fece per versare un altro po' di detersivo sulla spugna ma esso non uscì dal contenitore. «Merda, è finito.» Louis sospirò e riprese a lavare. «Senti.. oggi vado a fare la spesa, dato che non la fai da un mese circa. Se vuoi posso accompagnarti all'università per poi proseguire verso il supermercato.»

“Quale droga da questi effetti? Anfetamine? Cocaina?” Zayn annuì lentamente. «Sarebbe fantastico, Bro.» “O eroina..?”

Dopo trenta minuti, i due erano nel parcheggio dell'università seduti nella macchina di Louis. La prima cosa che aveva fatto Louis appena era entrato era stata annusare l'aria, alla ricerca dell'odore del riccio, ma sfortunatamente esso sembrava essere scomparso.

“Non posso lasciarlo andare al supermercato... non con quelle droghe che ha in corpo” pensò preoccupato Zayn, guardando Louis. “Potrebbe fare qualche incidente e rimetterci la vita”
«Sei sicuro di farcela?»

«A far cosa?» chiese confuso Louis, volgendo lo sguardo verso l'amico.

«Sei sicuro di farcela a guidare?»

Louis guardò il moro in modo incredulo. «Stai scherzando?» sussurrò, guardandolo negli occhi. «Cazzo, certo che me la sento. Non è mica una missione su marte! È solo... guidare.»
“Tutti quei pancake gli hanno fatto male” pensò Louis non riuscendo a capire il senso delle parole di Zayn: Louis guidava da una vita.

Zayn annuì lentamente. “Dovrò pregare tutto il giorno che non faccia un incidente” pensò afferrando lo zaino. «Allora io vado» disse, aprendo la portiera. Il moro saltò giù e lanciò uno sguardo a Louis. «Ah, per stasera..»

E dita di Louis si strinsero con forza al volante finché non diventarono bianche. Avrebbe rivisto il ricciolino? Sarebbero tornati in un quel locale?

«Tieniti libero, torniamo lì.» concluse Zayn.

Louis annuì più volte, cercando di trattenere un sorriso enorme e brillante, e parlò con voce acuta e piena di emozione. «O-okay, Zayn.. C-ci vediamo, p-più tardi.»

Zayn annuì e chiuse la portiera, avviandosi verso l'entrata dell'edificio. “È troppo strano..”

La crisi euforica di Tomlinson non durò più di dieci minuti: il suo atteggiamento tornò stabile non appena si accorse che i ragazzi dell'università lo guardavano in modo strano e che poteva sembrare posseduto da qualche strana entità festaiola.

Il liscio accese nuovamente il motore e uscì dal parcheggio, fermandosi davanti alle strisce solo per far passare un gruppo di ragazzi. Louis non prestò attenzione a nessuno di loro, tranne a un ragazzo che aveva già visto e che non poteva essere lì. O almeno.. Louis non riusciva proprio a capire come mai fosse lì ma il suo cuore batteva più velocemente di quello di un maratoneta: il riccio, il bellissimo ragazzo che aveva consumato la notte tra le gambe di Louis, gli stava passando davanti a lui con una grazia innata.

Il liscio non seppe quanto tempo stette immobile, a fissare la strada con uno sguardo sconvolto, ma si risvegliò grazie al suono insistente di un clacson di una macchina dietro di lui... o meglio, di una fila di macchine dietro a di lui. Louis deglutì con difficoltà e si affrettò ad uscire dal parcheggio, cercando di ricordare come si guidava. “È un segno” pensò Louis, cercando di acquisire le sue capacità motorie. “Io... io non dovevo essere qui ma grazie a Zayn ci sono e... e lui era lì e oh mio dio! È BELLISSIMO!”

Ma Louis non era stato l'unico a vederlo: Harry aveva riconosciuto in un secondo la targa del liscio e non era riuscito a nascondere il tremore e i mille pensieri che vagavano nella sua mente. Non aveva un buon pensiero su Louis e quello strano, ma del tutto casuale, incontro non faceva altro che confermare le sue stupide teorie: Louis aveva una fissazione per lui.

I've Been A Bad Girl, Daddy - Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora