Capitolo 2

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La settimana era passata una meraviglia.
Avevo detto alla mamma della mia rottura con Robert, e non l'aveva presa poi così male. Disse cose del tipo 'troverai quello giusto' , 'se non ti sentivi bene con lui hai fatto la cosa giusta', eccetera...

Chris non mi voleva dire di chi fosse innamorato, aveva negato fino al momento in cui mi arresi.
Chissà forse era Sophie... una bella ragazza, simpatica e intelligente.

Quel giorno era martedì ed ero appena tornata a casa dopo sei ore torturanti di scuola. Le prime due ore mi toccò educazione fisica, a seguire un'ora di biologia, due ore di italiano e l'ultima ora diritto. Una giornata più stessante di quella la devo ancora trovare.
Avrei dovuto cominciare a studiare per l'interrogazione di geografia di venerdì, e non sapevo veramente da dove iniziare.

Due ore dopo ero riuscita a fare solo quatto pagine, delle quali non avevo capito niente.
Appena chiusi i libri, mi squillò il telefono. Sophie.

-Ei Sophie! Dimmi.
-Ciao Dako.
Potei notare una nota decisa di malinconia nella sua voce leggera.
-Cos'hai? Sembri triste.
-I-io..ODDIO. Lo uccido cazzo.
-Spiegati Dio mio.
-Brad. L'ho trovato a letto con un'altra. Beh è normale che cominciasse a scopare, ha diciotto anni... Forse dovevo capirlo prima che sono troppo piccola per lui...
-Io lo uccido. Dimmi dove si trova.
-Lascialo perdere. Non ne vale la pena, veramente.
-Vieni a casa, ne parliamo meglio.
-Arrivo.

Detto questo riattaccai. E anche oggi studio domani. Pensai.
Appena finito con Sophie, avrei iniziato a studiare.
Nell'attesa dell'arrivo della ragazza, accesi la televisione e mi sitonizzai con gli AMAs (American Music Awards).
Quando venne nominato Zayn come nuovo artista dell'anno sentii un brivido lungo tutto il corpo. Quel taglio di capelli gli donava proprio. Lui sarebbe stato bello con qualsiasi cosa addosso... Era perfettamente perfetto nella sua perfezione. Mi dispiaceva davvero tanto aver perso l'opportunità di incontrarlo, ci tenevo così tanto, mancava meno di una settimana al suo arrivo, il lunedì prossimo. Venni interrotta dal bussare sulla porta della mia camera. Era Sophie.
-"Posso entrare?"

-"Vieni, siediti qui."risposi dando delle pacche sul letto.
Vidi che i suoi occhi erano iniettati di lacrime e tremava. Sinceramente io avevo sempre pensato che fosse troppo piccola per un diciottenne, insomma.
-"Beh? Allora?"

-"Allora un cazzo... è un grandissimo stronzo che pensa solo a se stesso e non si preoccupa neanche un po' dei sentimenti degli altri. Dio quanto mi fa incazzare!" Si scaldò e divenne tutta rossa.

-"Ma io che ti avevo detto dall'inizio?"
Abbassò la testa diventando ancora più rossa di quello che era già.

-"Lo so quello che mi avevi detto, però a me piaceva veramente. Adesso ho capito che è solo attrazione fisica."

-"Io te l'ho sempre detto che è troppo grande. E poi, diciamocela tutta, a diciotto anni è normale che pensa al sesso... cosa che se ti avesse chiesto a te, tu sicuramente non avresti accettato. Così lui ha trovato qualcuna che ha saputo dargli quello che tu non gli avresti voluto dare."
Annuì e si calmò, spostandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio. Sospirai e ripresi.
-"Quindi meglio così, e trova qualcuno migliore, e sopratutto di un'età che si avvicini di più alla tua."

-"Hai ragione cazzo. Sono stata proprio stupida."

-"Dai vieni qui" dissi allargando le braccia, nelle quali lei si accoccolò e piano piano si stava tranquillizando.
Sapevo che era uno stronzo, ma a non a tal punto. Poteva dirglielo dall'inizio che non voleva stare con lei...
Ma si vedeva che stava con lei solo per puro divertimento, e per giocare con i sentimenti delle persone.
-"Stai tranquilla che ne troverai uno migliore di lui, non ti merita."

MY EVERYTHING ||Z.M.|| // #Wattys2018Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora