1. DEREK

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È iniziato un nuovo giorno nel peggiore dei modi: mi ha svegliato Isaac aprendo le tende e accecandomi con il sole, lo sa quanto odio essere svegliato così ma a quanto pare ha deciso di sfidare la sorte. Quando mi sono alzato l'ho cacciato fuori dalla camera e mi sono vestito senza ascoltare le sue scuse che si sentivano attraverso la porta. Dopo essermi preparato esco e lo vedo che borbotta qualcosa riguardo il dormire, credo, non ho voglia di farmi gli affari suoi, e mi accompagna in sala da pranzo dove ci sono ad attendermi mio zio Peter e mia sorella Cora. Appena mi sono accomodato Peter mi dice che mi devo preparare per l'avviso del ballo, un altro dei suoi inganni per guadagnarsi la fiducia e la benevolenza del popolo. Dopo aver finito la colazione mi avvio verso camera mia per cercare un po' di pace, ma a quanto pare c'è qualcuno che mi odia perché appena apro la porta mi ritrovo davanti Erica, una beta del mio branco. Lei ci prova con me da quando i suoi genitori sono morti e per non andare in un orfanotrofio è scappata nel bosco devo l'ho trovata priva di sensi e in bilico tra la vita e la morte; per non farla morire le ho donato il morso e l'ho accolta nel castello. Da allora le piaccio, anche se penso che la sua sia solo attrazione fisica , ma io in qualunque caso non ricambio i suoi sentimenti, non mi sono mai piaciute le ragazze come lei. Quando entro si alza in piedi facendo risaltare il suo seno e facendomi sospirare esasperato.
"Oggi il lupo si è alzato con la luna storta... che novità! A cosa dobbiamo il tuo bellissimo umore?" dice ironicamente. Io rispondo:" Non sono affari tuoi Erica. E ora, se non ti dispiace, vorrei restare da solo." Lei se ne va sbattendo la porta, ha fatto bene a non sfidarmi, l'ultima volta che lo ha fatto è andata male... per lei. Appena sono da solo mi butto sul letto ma non ho neanche il tempo di rilassarmi che arrivano i domestici per prepararmi all'apparizione pubblica. Mentre mi vestono penso a cosa ho fatto per meritarmi uno zio del genere, e come si dice: parli del diavolo e spuntano le corna. Subito dopo che i domestici se ne sono andati entra lui senza neanche bussare chiedendomi freddo:" sei pronto?" "Sì purtroppo" sbuffo io. Lui mi guarda male ma non ribatte, si siede di fianco a me sul letti e mi dice:" senti, lo so che la morte della tua famiglia ti ha profondamente segnato,ma devi essere forte, non puoi sempre stare con il branco, devi esplorare, fare esperienze... lo dico per il tuo bene " so benissimo che sta mentendo: lo santo dal battito del suo cuore che è accelerato e in più a toccato un punto debole, probabilmente facendo pure apposta: la mia famiglia che, per quanto se ne sa sono morti in un incendio quando erano alla villa al mare. Io e mia sorella siamo gli unici sopravvissuti perché eravamo qua al castello insieme a Peter. In questo momento non ho voglia di discutere quindi mi limito ad annuire e a chiedere, con aria annoiata :" Oggi devo solo stare sul balcone e salutare vero?" "Bhe se riuscissi anche a sorridere sarebbe perfetto, se non chiedo troppo." Dice lui con aria rassegnata, visto che sa già che non sorriderò, io sorrido solo con mia sorella dalla morte della nostra famiglia e lui lo sa.

Quando il campanile suona le 11.00 mi dirigo nel salone da cui si accede al balcone. Lì ci sono già tutti e direi che anche la piazza è piena a giudicare dal rumore e dagli schiamazzi che si sentono fino a qui. L'orchestra inizia a suonare e mio zio esce sul balcone fra le urla e gli applausi della gente. Tutti lo amano anche se non capisco il perché visto che è colpa della sua avidità se il regno è caduto in povertà. Parla del ballo che si terrà prima di natale,fino a quando mi fa segno di uscire e di andare vicino a lui. Subito mi irrigidisco, ma controvoglia lo raggiungo. Urla di stupore si levano dal basso. Saluto quello che tra poco sarà il mio popolo con la mano, restando serio: sempre meglio di fare un sorriso chiaramente finto. Mi sento a disagio osservato da così tante persone. Loro non mi servono, a me basterebbe solamente una persona capace di amarmi così come sono e che non aspiri solamente alla mia ricchezza o alla mia posizione sociale. Ma tanto so che è inutile sognare, qualcuno così non esiste.

My King-SterekDove le storie prendono vita. Scoprilo ora