6. ISAAC

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Nonostante la pastiglia che mi ha dato Deaton anche stanotte ho sognato mio padre, ma stavolta era diverso. Nel sogno mi urlava addosso e io scappavo, uscivo in strada, prendevo la bicicletta e iniziavo a pedalare ma non riuscivo mai ad allontanarmi da casa, ogni volta la strada ricominciava da capo. Una volta sveglio ripenso alle parole del dottore, chissà se un giorno riuscirò a dormire senza fare incubi.
Mi vesto e vado in cucina per fare colazione, lì trovo Boyd e Derek che stanno discutendo su cosa fare con Scott. "Finalmente ti sei svegliato!" Dice ridendo Boyd. "Buongiorno anche a voi" rispondo, mentre prendo qualcosa da mangiare. Mi siedo e Derek mi dice "oggi io e te andremo da Deaton per farci dire qualcosa sul ragazzo, poi nel pomeriggio andremo a trovarlo." "È ancora vivo?" chiedo io pieno di gioia e di speranza. "Speriamo..." risponde Derek. Per un attimo mi sento morire, ma poi mi riprendo: nessuno ha detto che non ce l'ha fatta. Dopo andremo a casa sua e lo troveremo sano e forte, ma soprattutto pronto a entrare nel branco.
Finisco la colazione ed esco con Derek per andare alla clinica. Camminiamo in silenzio, ognuno perso nei propri pensieri. Una volta arrivati Deaton ci saluta "Buongiorno ragazzi, di cosa avete bisogno?" "Vorremmo delle informazioni su quel ragazzo... Scott" risponde Derek. "Come sta?" chiedo in ansia io. "Dopo averlo medicato era troppo debole per tornare a casa, quindi l'ho ospitato qui. Stamattina era molto agitato, però stava bene. È voluto andare subito a casa, quindi non sono riuscito a parlargli... dovete farlo voi." Io mi lascio sfuggire un sospiro di sollievo e Deaton mi sorride. Derek dice "Molto bene, dopo pranzo pensavamo di andare a casa sua, ci puoi dire dove abita?" Il dottore scrive su un foglietto il suo indirizzo e me lo passa mentre dice "Scott McCall è un bravo ragazzo, ha 17 anni, va al liceo e nel pomeriggio mi aiuta qui alla clinica. Penso che non avrete problemi nell'addestrarlo. È dolce, solare e intelligente. Si troverà bene nel branco. Però state attenti a non separarlo dal suo migliore amico, sono molto uniti e insieme riescono a fare di tutto." Io non riesco a smettete di sorridere, non vedo l'ora di conoscerlo meglio. Derek fa altre domande al dottore ma io non ascolto niente: sono troppo felice. Quando usciamo andiamo a mangiare qualcosa. Il tempo sembra non passare mai, sono agitato, voglio vedere di nuovo quel ragazzo. Nonostante ora so che sta bene la mia ansia non è diminuita, anzi. Ora sto immaginando situazioni impossibili, che so non accadranno mai. Fare così non mi aiuta, nella vita ho imparato che è meglio non aspettarti niente, perché almeno non si rimane delusi, ma stavolta non ci posso fare niente, è più forte di me. Finalmente Derek finisce di mangiare e ci dirigiamo a casa di Scott. Più ci avviciniamo e più mi batte forte il cuore, il mio alpha lo sente, infatti mi dice "Isaac, calmati. Se continui così ti scoppierá il cuore!" Io cerco di sorridere e balbetto "ehm... ci provo..." "dai non gli devi mica chiedere di sposarti!" "DEREK! Urlo istericamente io. Lui mi guarda male, sospira e poi sussurra "sei un caso perso." Io forzo un sorriso, ma so di non riuscire a mascherare il mio nervosismo. Arriviamo davanti a casa McCall, cerco di sentire il battito di Scott e sento il problema è che c'è un'altra persona insieme a lui. Guardo preoccupato Derek ma lui è molto sicuro di sé, quindi bussa, poi appoggia la mano sulla maniglia e apre la porta. Davanti a me compare Scott, molto diverso da com'era ieri sera. Ora il suo volto riflette una bellezza pura e il suo corpo risalta di una nuova forza. Vedendoci, la sua espressione passa da preoccupata a sconvolta. All'inizio non capisco, ma poi mi rendo conto che non è normale che il principe venga a casa tua, così dal nulla. A volte mi dimentico del fatto che Derek fa parte della famiglia reale. Solo ora noto che di fianco a Scott c'è un altro ragazzo, probabilmente il suo migliore amico, che sta mangiando con gli occhi Derek. Sorrido e mi accorgo del sollievo enorme che provo vedendo Scott sano... Il suo sguardo si punta su me, aspettando una spiegazione. Io mi blocco, non riesco a dire nulla... possono dire occhi farti tremare la ginocchia? Io direi di sì, considerando come mi sento ora. Dopo alcuni istanti di silenzio Derek dice "il ragazzo se ne deve andare, dobbiamo parlare con te Scott." "Lui resta." Risponde secco Scott. Sento la sicurezza nella sua voce, mentre Derek si irrigidisce, poi risponde "Okay, ma non sarà colpa mia quando lui scapperá via urlando." La preoccupazione sale in Scott e soprattutto nell'altro ragazzo per il suo migliore amico. Alla fine sbotta "Qualcuno mi spiega cosa diavolo sta succedendo?" Nessuno risponde, vorrei dire qualcosa ma non so da dove cominciare, quindi Scott dice "Andiamo a parlare in camera mia.".

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