11. DEREK

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Io e Isaac siamo usciti dalla casa del ragazzo e ora ci dirigiamo verso il castello. Arrivati lì ci dividiamo e io vado da mia sorella Cora per raccontarle cosa è successo oggi. Appena mi trovo davanti alla sua porta busso, aspettando che mi apra.
Cora è l'ultima persona che fa parte della mia famiglia e a cui voglio davvero bene. Dopo la loro morte mi sono chiuso in me stesso non facendo avvicinare nessuno, l'unica che ci ha provato è stata Cora e da quel momento ci raccontiamo di tutto... Okay forse non proprio tutto però vorrei chiederle cosa ne pensa di quello strano ragazzo e se ci possiamo fidare. Quando finalmente mi viene ad aprire mi ritrovo davanti una ragazza sui 17 anni, mora e magra: mia sorella. Mi fa entrare senza neanche salutarmi si siede e aspetta che sia io a riverarle il motivo per cui sono qui. Mi accomodo davanti a lei e le inizio a raccontare di Scott e Stiles, delle rivelazioni che abbiamo fatto al nuovo membro del branco e delle strane domande dell'umano. Lei ascolta in silenzio senza interrompermi, per questo mi piace confidarmi con Cora. Quando finisco di parlare mi dice "Il tuo cuore batteva più forte quando parlavi del ragazzo umano..." "E tu in tutto quello che ho detto hai notato solo questo?" urlo, ma poi abbasso lo sguardo e sospiro incapace di spiegare ciò che provo. "Non c'è niente di male in questo Derek." aggiunge Cora. Sto un po' in silenzio e poi dico "In più mi sembra di averlo già visto... non so come o quando, ma il suo volto mi è familiare." "Lui ti ha riconosciuto?" "Bhe mi ha riconosciuto come principe." rispondo con odio. Non mi piace essere principe, soprattutto non con Peter in giro. È bruttissimo non poter più andare a fare una passeggiata senza avere gli occhi di tutti puntati addosso, senza sentire i sussurri e i pettegolezzi sulla mia famiglia. Cora non fa caso al mio tono arrabbiato e continua "Vabbe, è ovvio dirlo ma devi conoscerlo meglio, solo così puoi capirlo meglio." Io annuisco e poi decidiamo di andare a mangiare. Una volta finito di cenare Isaac mi chiama da parte per chiedermi se può tornare a scuola, le ragioni mi sembrano molto ovvie, però ha ragione a dire che Scott potrebbe aver bisogno di un aiuto per controllarsi e sicuramente a Isaac non dispiace darglielo quindi accetto.
Vado in camera mia e per tutta la notte non faccio che pensare all'umano.
La mattina dopo mi sveglio molto tardi dopo aver fatto colazione vado ad allenarmi aspettando il pomeriggio e con esso l'arrivo di Scott e Stiles. Finalmente verso le due arrivano i ragazzi, accompagnati da Isaac. L'umano sembra più tranquillo del suo amico lupo. Il silenzio cala nel gruppo, ma solo per poco perché Isaac si avvicina a Scott per fare le presentazioni ufficiali. "Lui è Scott McCall, il nuovo beta del branco. Scott, questi sono Cora, Boyd, ed Erica." elenca indicandoli. Erica chiede subito "E l'altro chi è?" "Sono Stiles Stilinski." Stilinski? Non ci posso credere... è davvero il figlio del capo delle guardie reali?
Lui nota il mio sguardo sconvolto e mi fissa interrogativamente. Io ricambio e mi decido a domandargli "Sei il figlio di Noah?" "Sì" risponde semplicemente lui. Non sembra stupito, probabilmente si aspettava questa domanda. "Iniziate ad allenarvi, io torno subito." Corro via, come se cercassi di scappare non solo da Stiles, ma anche dai ricordi. Arrivo in camera mia e mi chiudo dentro, accasciandomi a terra e lasciando correre i pensieri.

*FLASHBACK*
Ho 14 anni, faccio parte del branco più potente della zona, soprattutto grazie a Talia, mia madre. Sembrerebbe una vita perfetta, ma non è così: i cacciatori di lupi mannari, persone che da come dice il nome cacciano e uccidono le creature soprannaturali che fanno qualcosa di male, sono sempre di più, alcuni ignorano il codice, e in più c'è Paige, la ragazza che amo, che però a quanto pare non ricambia più. Fino a una settimana fa andava tutto bene, poi è scomparsa all'improvviso lasciandomi solo un bigliettino in cui diceva che non mi voleva più. L'amerò sempre, anche se provo un dolore lancinante al petto che mi fa soffrire.
Oggi, 7 agosto, sono con Cora nel bosco. Lei non è solo mia sorella, è anche la mia migliore amica. Insieme passiamo tutta la giornata a correre e divertirci, lei riesce a farmi quasi dimenticare Paige.
Finalmente verso il tramonto torniamo al castello, ma mentre ci avviciniamo sentiamo un forte odore di bruciato quindi ci mettiamo a correre come dannati. Quando arriviamo rimaniamo sconvolti: la nostra casa è in fiamme, sento grida di morte e puzza di fumo. Le lacrime mi sgorgano dagli occhi mentre le guardie cercano di spegnere l'incendio. Tra le urla e i pianti sento solo dei timidi passi che si avvicinano a me e una manina che stringe la mia abbandonata lungo al fianco. Mi volto lentamente e vedo un bambino sugli 8 anni che mi dice "Non piangere, non sarai mai solo." Poi si sente un grido "Torna qui immediatamente, Stiles." Il più piccolo si gira e corre verso il capo delle guardie che lo richiama per essersi avvicinato troppo a me e alle fiamme e lui risponde "Scusa è solo che l'ho visto così triste e volevo consolarlo." Quindi ecco chi è quello strano bambino: il figlio del capo delle guardie reali.

*FINE FLASHBACK*
In quel momento non avevo capito quella frase, ma negli anni a venire fu di grande conforto e mi aiutò a vedere una piccola luce nel buio.

My King-SterekDove le storie prendono vita. Scoprilo ora