20. DEREK

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Mi sento il corpo pesante e la testa con troppe informazioni. I miei piedi si muovono da soli tra corridoi del castello, fino a quando mi ritrovo fuori, nel bosco. Continuo a muovermi tra le piante, per poi iniziare a correre, con la vegetazione che diventa più fitta, fino a quando non arrivo in una radura. Ma non è una radura qualunque: è il cimitero di Beacon Hills. Cammino tra le lapidi, pieno di tristezza, per poi trovarmi davanti alle tombe della mia famiglia. Al centro c'è quella di mia madre Talia, che sembra illuminare tutte le altre dal potere che vi è racchiuso. Poco più in là c'è una nuova lapide, che sovrasta una piccola e semplice tomba. Su essa c'è scritto 'La felicità si può trovare anche negli attimi più tenebrosi, se solo uno si ricorda di accendere la luce.' E sotto la data di nascita e di morte affiancate dal nome:'Mieczyslaw 'Stiles' Stilinski'. Il giorno della morte è ieri.

Mi sveglio di colpo con il cuore che batte a mille. Apro di scatto gli occhi e mi accorgo di essere seduto su una poltrona, con una mano di Stiles tra le mie. Mi accorgo solo in un secondo momento di una mano che mi accarezza i capelli. Alzo di scatto lo sguardo e vedo Stiles sveglio che mi sorride un po' imbarazzato per essere stato scoperto. "Ti sei svegliato finalmente." dico. Lui mi guarda stranito e mi chiede "Quanto ho dormito?" "2 giorni da quando ti abbiamo ritrovato. Stai bene?" "Sì, mi sento fortissimo." "Sono contento." "Cos'è questo tum-tum  che sento?" Io lo guardo con un mezzo sorriso e gli rispondo "Probabilmente è il mio cuore che batte." "Ma io come diavolo riesco a..." non finisce la frase, che si blocca a fissarmi con la bocca spalancata e gli occhi sconvolti. Io metto su la mia solita faccia seria e dico in tono solenne "Benvenuto nel mio branco, Stiles." "Che figata!" esclama con gli occhi che scintillano. Accenno un sorriso a vedere la sua eccitazione, però poi mi ricordo della promessa fatta a Scott quando è venuto a trovarlo ieri: 'Se si sveglia e io non ci sono chiamami', quindi mi giro sotto lo sguardo confuso di Stiles e chiamo il ragazzo moro dicendogli di venire subito al castello. Lui non fa domande e attacca. Dopo qualche minuto ci raggiunge tutto trafelato. Vado ad aprire la porta della camera ignorando le domande di Stiles. Neanche il tempo di socchiuderla che Scott la spalanca rischiando di colpirmi il naso e corre nella stanza in cui si trova Stiles, mi giro e vedo il neo-licantropo in piedi abbracciato a Scott che mi guarda ringraziandomi, io gli restituisco lo sguardo lanciandogliene uno di rimprovero misto a preoccupazione. Quando si staccano Stiles si appoggia con fatica al moro che lo accompagna a letto e lo aiuta a stendersi su esso. A quanto pare non si è ancora ripreso del tutto nonostante il morso. Esco dal castello perché sento un quarto battito  e anche per lasciarli un po' di privacy. Appena apro la porta due occhi azzurri, appartenenti ad Isaac, mi fissano pieni di domande inespresse. Non gli do neanche il tempo di aprire bocca che gli spiego la situazione. Più vado avanti più i suoi muscoli si rilassano, alla fine di tutto sono io a fargli una domanda "Come stai?" "Bene perché?" "Perché so cosa significa quella capanna per te e so che sono tornati a galla certi ricordi." "Non ho voglia di parlarne." "Almeno con Scott ne hai parlato?" "No Derek. Lui non sa niente e deve continuare ad essere così." dice con decisione. "Ma perché? Lui ti può aiutare." Ribatto io. "No. Non può fare niente, nemmeno aiutarmi. Non può  cancellare il passato." dice abbastanza incazzato lasciandosi scappare un ringhio, che viene presto sostituito da un altro molto più forte dietro di me. Mi giro e vedo Stiles completamente trasformato che guarda Isaac in modo strano, quasi aggressivo. No, impossibile, Stiles aggressivo è una cosa inimmaginabile. Il moro attacca senza preavviso superandomi come se non ci fossi e il biondo si difende egregiamente. Iniziano a combattere e fin da subito si vede la superiorità di Isaac nel combattimento, grazie a tutti gli allenamenti a cui l'ho sottoposto. Non ce la faccio più a vederli così quindi, dopo averli guardati un'ultima volta, ruggisco forte facendoli voltare verso di me, sottomessi ritornano normali. Scott si avvicina a Isaac chiedendogli se sta bene. Guardo attentamente Stiles e noto i suoi occhi diventare lucidi. Mi avvicino velocemente a lui con sguardo preoccupato "Tutto bene?" gli chiedo "Credo di sì." mormora, guardandosi i graffi sulle braccia che stanno già sparendo. "Che cos'è successo? Perché hai perso così il controllo?" "Io non lo so, davvero... non volevo fare del male ad Isaac... Il mio istinto mi ha guidato." A questa frase mi si accende una lampadina nel cervello: so dove trovare il libro di mia madre, quello che contiene le risposte alle mie domande. Guardo Scott e Isaac e dico, rivolto a tutti e tre "devo andare via un attimo. State qui e fate i bravi." Stiles mi guarda interrogativamente, ma non ho tempo di spiegargli tutto. Corro nel castello, diretto alla camera da letto dei miei genitori. Non ci entro dalla notte dell'incendio, ma nulla è cambiato. Mi dirigo con passi sicuri verso il cassetto del comodino di mia madre che nasconde un doppio fondo, dove è contenuto il libro da cui ho imparato ciò che so sui lupi mannari. Lo prendo e mi siedo sul letto mentre inizio a sfogliarlo. Finalmente trovo la pagina e leggo, con il cuore che batte a mille. 'I licantropi trovano il loro compagno di vita semplicemente con uno sguardo. Da quel momento iniziano a sentire il bisogno di stare con esso e il desiderio di proteggerlo, che può fargli perdere il controllo. I due lupi mannari sono destinati a stare insieme per tutta la vita, e ad essere l'uno l'ancora dell'altro.'

My King-SterekDove le storie prendono vita. Scoprilo ora