3. SCOTT

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Al ritorno dalla piazza mi sono fermato a mangiare a casa di Stiles. Abbiamo parlato del suo sogno e delle mie preoccupazioni, ma oggi mi sembrava molto distratto. Alle 14.00 sono dovuto andare a lavorare. Eh sì, il pomeriggio vado sempre alla clinica del dottor Deaton, un veterinario e un medico molto stimato, infatti è il dottore reale. Lì imparo il mestiere e guadagno abbastanza da arrotondare con lo stipendio di mia madre Melissa. Il pomeriggio passa in fretta tra un paziente e l'altro e finalmente arriva la sera. Torno di corsa a casa per preparare la cena a mia madre che sarà stanca per la dura giornata di lavoro. Cucino e quando arriva mangiamo insieme, parlando del ballo invernale. Vorrei raccontarle delle mie sensazioni, ma c'è qualcosa che mi blocca e che non mi permette di essere totalmente sincero con lei. Di solito non è così, io mia mamma abbiamo un legame speciale e non voglio rovinarlo. Lei è un punto di riferimento. Un posto accogliente che sarà sempre lì per me. Questi pensieri mi allontanano dalla realtà è danno preoccupare mia mamma. Lei capisce sempre quando c'è qualcosa che non va. Le ripeto ancora una volta che va tutto bene, ma non ci credo molti neanche io. Per distrarmi un po' e riflettere su quello che mi sta succedendo vado a fare una passeggiata nel bosco: camminare mi rilassa, soprattutto di sera e con la luna piena e gli animali come una compagnia. Ormai il bosco non ha segreti per me: la mia casa confina con esso e quindi fin da piccolo mi rintanavo qui quando c'era qualcosa che non andava, stavo molto fuori casa quando i miei genitori si sono separati, e a mano a mano che crescevo mi addentravo sempre più in profondità e imparavo nuove scorciatoie e luoghi incontaminati. Oggi però, nonostante la luce della luna piena, il bosco mi sembra più minaccioso. Non mi sento per niente a mio agio quindi mi sto giá avviando a casa quando un forte rumore mi blocca, come un ringhio. Mi giro lentamente e vedo un ombra nera che si dirige verso velocemente di me. Non faccio neanche in tempo a realizzare cosa sta succedendo che la creatura mi è addosso e sento un dolore lancinante al fianco. La bestia scappa via e resto dolorante a terra incapace di muovermi. Quando trovo il coraggio e la forza di alzarmi mi guardo intorno per vedere se l'animale è ancora in circolazione. Appena capisco che se n'è andata mi dirigo verso la clinica dove spero di riuscire a trovare qualcosa per curarmi la ferita. Il percorso per raggiungerla mi sembra più lungo del solito ma quando arrivo mi accorgo che stranamente le luci sono ancora accese. Allungo la mano per aprire la porta e noto come mi trema la mano: devo essere proprio messo male. Entro nell'ingresso e sento Deaton che urla:" Siamo chiusi!", subito dopo sbuca fuori dalla porta della sala operatoria. Io mi appoggio al muro sfinito. Vedendomi così si inizia a preoccupare:"Scott, ma cosa diavolo ti è successo? Isaac, vieni ad aiutarmi!" Isacc? E chi è questo qui? Metto un braccio sulle spalle di Deaton, che sostenendomi mi porta nella stanza e mi fa sedere sul letto. Subito dopo arriva un ragazzo alto, biondo e con gli occhi azzurri. In una parola: stupendo. Starei a fissarlo per ore se non fosse che mi sento talmente debole da non riuscire neanche a tenere gli occhi aperti. Deaton mi fa sdraiare e mi chiede di nuovo:"Cosa ti è successo?" Io biascico parole confuse:" nel bosco... un animale... morso..." mi tocco il fianco che continua a fare malissimo. Il ragazzo si avvicina con aria preoccupata, dolcemente mi sposta le mani e mi solleva la maglietta attento a non farmi male. Intanto anche il dottore si è messo di fianco a me dall'altro lato del ragazzo misterioso e appena vede il morso guarda Isaac con fare complice mentre lui si irrigidisce e dice:"Devo andare da lui. A presto Scott!" Io sono talmente frastornato che non riesco a pensare alla sua prima frase, riesco solo ad addormentarmi cullato dal suono della sua voce che pronuncia il mio nome come se fosse una cosa a cui aggrapparsi.

POV'S ISAAC

La giornata è partita malissimo, stanotte ho dormito davvero poco a causa degli incubi su mio padre. Ormai le notti sono tutte così, penso che non riuscirò mai a scordare ciò che mi ha fatto passare... mia madre è morta dandomi alla luce e mio padre mi ha sempre trattato come se fossi il suo schiavo, urlandomi contro e picchiandomi. Tutto questo fino a quando non incontrato Derek, che mi salvò e mi permise di avere una nuova vita al castello con il branco. Ora mio padre è morto, ma è sempre vivo nei mie incubi. Non sopporto più questa situazione e 'l'allegria' di Derek proprio non mi aiuta. Passo tutta la giornata ad allenarmi. Lo sforzo fisico mi permette di non pensare alle cose brutte. Verso sera, dopo aver mangiato, vado da Deaton, l'unico che in questo momento mi può aiutare. Una volta arrivato là lo saluto e lui mi chiede guardandomi con la sua solita calma:"Isaac, a cosa devo questa visita?" Io gli racconto dei miei incubi, anche se solo a parlarne mi vengono i brividi. Lui ascolta in silenzio e mi lascia sfogare poi mi dice:" Devi trovare la tua ancora, qualcosa a cui affidarsi prima di dormire e che quindi terrà lontani i sogni e tuo padre. Per ora io posso solo darti dei calmanti. Prendi una pastiglia prima di dormire così avrai un sonno profondo e senza sogni, ma stai attento di non prenderne troppo perché potrebbe fare del male anche a uno come te.". Affero la scatoletta che mi porge e me la metto in tasca. Sento la porta aprirsi e un battito accelerato e odore di sangue. Deaton va a vedere chi è e sento un nome: Scott. Poi il dottore mi chiama e mi dice di aiutarlo, quindi preoccupato vado nell'atrio e vedo un ragazzo moro, con la faccia stanca e provata. Capisco che ha qualcosa al fianco dalla macchia di sangue che spunta sulla maglietta nera e lentamente gliela alzo facendo attenzione a non fargli del male ma quello che vedo mi fa preoccupare molto di più: c'è il morso e deve essere stato lui. Perché non mi ha avvisato? Questo ragazzo sembra debole, potrebbe morire! Mille pensieri confusi mi affollano la testa, ma l'unica cosa che riesco a dire è:"Devo andare da lui subito. A presto Scott!" E poi sottovoce:" spero davvero di rivederti..." se soprevviverá entrerà nel branco e poter star con lui ogni giorno mi sembra un sogno, ma ora non posso perdermi in fantasticherie, devo subito correre da lui.

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