12. STILES

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La mia vita è diventata una continua novità: la licantropia non bastava, ora Isaac verrà pure a scuola con noi. So che il mio migliore amico ovviamente ne è felicissimo, ma io ho paura di essere messo da parte, di sentirmi in più. Andiamo a mangiare tutti e tre insieme, prendendo in giro Isaac, perché va in giro con la sciarpa anche con 30 gradi. Verso le due ci dirigiamo al castello perché Scott deve conoscere il resto del branco. Sono molto curioso anche io, infatti sto quasi correndo per arrivare il prima possibile là, anche se forse corro per vedere di nuovo il principe. Gli altri due non sembrano avere tutta questa fretta.
Arrivati davanti al bosco Isaac ci accompagna verso la radura, dove gli alberi lasciano spazio a un grande prato e lì troviamo tutto il branco riunito. Dopo che mi sono presentato Derek mi guarda sorpreso e appena mi ha chiesto se sono il foglio di Noah scappa via dal branco, da me.
I ragazzi iniziano subito ad allenarsi, ma visto che io sono soltanto un umano e non posso competere con la loro forza seguo Derek. A quanto pare non sono l'unico ad averlo fatto perché sento dei passi dietro di me e girandomi vedo Cora che mi dice "Perché sei qui invece che stare con il resto del branco?" "Potrei farle la stessa domanda, principessa." "Come fai a sapere chi sono?" "Riesco a leggere nella mente delle persone." "Cosa?" "Sto scherzando, assomiglia molto a suo fratello e tutto il paese vi ha visto all'annuncio del ballo." "Tu non mi convici ragazzino, prova a far soffrire mio fratello e te la farò pagare cara. Ha già sofferto troppo." Non ho alcuna intenzione di farlo. E comunque non saprei neanche come." "Lasciamo perdere. Torniamo dagli altri, quando fa così è meglio lasciarlo in pace, tornerà lui tra poco." Annuisco e usciamo dal castello tornando alla radura dove si stanno ancora allenando i ragazzi. Mi metto a fare i compiti seduto sotto una quercia con la schiena appoggiata al tronco. Dopo aver finalmente finito matematica sento un ringhio aggressivo che riesce ad attirare la mia attenzione essendo più forte degli altri. Alzo lo sguardo e vedo Scott che mi fissa con i suoi gialli occhi da lupo e le zanne fuori. Io lo guardo preoccupato, ignorando gli altri beta stesi a terra svenuti.  Mi alzo spaventato e cerco di trovare un modo per salvarmi mente lui si avvicina a me. Inizio a correre ma purtroppo non sono abbastanza veloce, infatti riesce a raggiungermi quasi subito e mi prende per il collo sbattendomi contro l'albero più vicino, tenendomi sospeso. Cosa gli sta succedendo? Il fiato mi viene meno e sto per svenire. Raccolgo le mie ultime forze per parlargli e per cercare di farlo tornare in se "Scott... lasciami... dai fratello..." Non ce la faccio più, cercare di sfuggirgli è inutile. Chiudo gli occhi. Ripenso alla mia vita. Finalmente potrò stare con mia madre. All'improvviso non sento più la pressione sul collo e mi accascio a terra. Mi metto a tossire e poco dopo riapro gli occhi, ancora un po' stordito. Quello che vedi non mi piace per niente. Scott e Derek stanno lottando. A un certo punto sento un potente ruggito e vedo gli occhi di Derek diventare rossi. Scott si fa piccolo piccolo mentre torna in se e si copre la faccia con le mani disperato. Appena finisco di tossire, riprendo fiato e mi avvicino al mio migliore amico togliendogli le mani dal volto obbligandolo a guardarmi. Dopo aver letto la paura e la disperazione nei suoi occhi color nocciola, simili al cioccolato fuso, lo abbraccio e lo tranquillizzo dicendogli piano "Ehi, siamo vivi, non è successo niente. Dai, adesso andiamo a casa e ti stresserò talmente tanto da pentirti di aver permesso a Derek di fermati." Vedo l'ombra di un sorriso sulle sue labbra ma ancora la paura sul volto. "Scusateci ma dobbiamo andare. Lo riporto a casa." dico a voce più alta. "Ok. Domani alla stessa ora sempre qua." ci comunica Derek. "Va bene. Ci vediamo domani." Dopo aver detto questo salutiamo tutti ci avviamo verso casa di Scott. Prima ci fermiamo a casa mia per recuperare le mie cose per dormire da lui perché non mi fido a lasciarlo da solo per stanotte visto essendo ancora sconvolto. Appena arrivati accompagno Scott di sopra, dove si stende sul letto. Io scendo in cucina e preparo velocemente qualcosa da mangiare. Quando torno in camera del mio migliore amico lo trovo sdraiato sul letto intento a fissare il soffitto. Mi siedo accanto a lui e porgo. "Non ho fame." mormora lui. "Scott, devi mangiare. Non devi punirti così solo perché hai perso il controllo una volta. Sapevamo che sarebbe successo nel primo periodo." cerco di consolarlo io. "Mi sento un mostro Stiles. Guardati allo specchio." Mi alzo e vado verso di esso. Il mio collo è cosparso di macchie violacee e rosse. Ci porto le dita sopra, ma le ritraggo subito dopo; non voglio sembrare dolorante. Mi giro verso Scott con un sorriso e dico "Beh, mi farò prestare una sciarpa da Isaac." Pensavo che nominarlo gli tirasse su il morale, invece scoppia a piangere e si rannicchia sul letto scosso dai singhiozzi.

My King-SterekDove le storie prendono vita. Scoprilo ora